• ricavi +2,1 punti percentuali, viaggiatori +1 punto percentuale vs 2017
  • puntualità 89,8% e regolarità al 97,83% nonostante i problemi del maltempo
  • in meno di tre anni i passeggeri che usano il treno regionale per il tempo libero aumentano del 21%
  • salgono i ricavi delle vendite sui canali digitali: +48,1%
  • indici di gradimento in miglioramento: 83 clienti su 100 soddisfatti del servizio nel suo complesso (+7,5 p.p. in due anni)

 

Aumentano viaggiatori e ricavi e, al netto dei problemi causati dal maltempo, tengono puntualità e regolarità dei treni regionali di Trenitalia.

Il primo trimestre 2018, contrassegnato dai problemi alla circolazione ferroviaria causati dalle ondate di maltempo che, tra febbraio e marzo, hanno investito molte regioni italiane, si è chiuso per il trasporto regionale Trenitalia con un aumento di viaggiatori di poco superiore a un punto percentuale, una crescita dei ricavi di 2,1 p.p. rispetto al 2017 e una puntualità reale e percepita all’89,8%. Migliorano le performance industriali che riducono i ritardi addebitabili direttamente a Trenitalia al solo 2,5% delle circa 6.500 corse giornaliere gestite dalla società del Gruppo FS Italiane (miglior dato degli ultimi 7 anni). La regolarità del servizio si attesta al 97,83%, limitando le corse cancellate per responsabilità di Trenitalia a circa tre su mille, mentre toccano il minimo storico anche gli stop causati da problemi tecnici, che si attestano a una media giornaliera di 6,8 sulle 6.500 corse circolanti in tutta Italia.

Tra le migliori performance del trimestre, vanno registrate quelle ottenute in Calabria, dove la puntualità reale è aumentata di 1,8 p.p. rispetto al 2017, mentre quella teorica, realizzata da Trenitalia considerando i soli ritardi imputabili all’azienda, è migliorata di ben 3,3 p.p. (99,3%). La Sicilia, ugualmente, è cresciuta di 3,2 p.p. (86,7%) in puntualità percepita rispetto al 2017 e di 2,2 p.p. (96,6%) in quella Trenitalia.

L’aumento dei ricavi del 2,1% è riconducibile sia all’efficacia degli stringenti controlli aziendali per contrastare l’evasione sia all’aumento dei passeggeri. Crescono del 21% in circa tre anni i clienti che scelgono il treno regionale per spostamenti nel tempo libero (2015: 78,2% pendolari e 21,8% tempo libero vs 2018: 73,5% pendolari e 26,5% tempo libero).

Numerose le rotte interregionali che vedono aumentare viaggiatori e ricavi. Tra queste: Aosta – Chivasso +13,3%; Genova – Milano +4,4%; Udine – Venezia +2,2%; Bologna – Verona +7,8%; Ancona – Bologna +1,5%; Firenze – Perugia +5,2%; Grosseto – Roma +3,3%; Roma – Terni +3,9%; Perugia – Roma +3,9%; Campobasso – Roma +5,3%; Napoli – Potenza +8,9%.

Per gli spostamenti interni alla medesima regione, queste le rotte che hanno conosciuto gli aumenti più significativi: Bardonecchia – Torino +4,6%; Genova – Imperia +11,3%; Padova – Vicenza +10,2%; Trieste – Udine +6,5%; Bologna – Modena +0,8%; Ancona – Senigallia +5,7%; Firenze – Pisa +4,6%; Perugia – Terni +11%; Chieti – Pescara +4,6%; Campobasso – Isernia +1%; Bari – Lecce +8,3%; Civitavecchia – Roma +16,9% e Fiumicino – Roma (FL1) + 8,8%; Caserta – Napoli +22,4% e Napoli – Salerno +25,8%; Reggio Calabria – Rosarno +2,9%; Catania – Palermo +8,3%; Cagliari – Elmas Aeroporto +18,4%.

Un numero sempre maggiore di clienti regionali (+38% vs 2017) acquista biglietti e abbonamenti sui canali digitali, con un conseguente incremento dei ricavi del 48,1%. In particolare continua il successo dell’App Trenitalia che ha segnato un aumento dei ricavi dell’80,2%, e di utenti del 74,5%. In soli due anni il peso complessivo dei canali digitali sui ricavi del trasporto regionale ha toccato quota 16%. Erano l’8% nel 2017 e il 4% nel 2016.

Infine, le indagini sulla percezione che i clienti hanno della qualità del servizio, condotte da società demoscopiche esterne, registrano un trend positivo. L’ultima, del marzo scorso, rivela che 83 passeggeri su 100 si ritengono sufficientemente soddisfatti per il viaggio nel suo complesso, si tratta di 2,4 punti percentuali in più rispetto a marzo 2017 e più 5,1 punti rispetto a marzo 2016.