Il 24 aprile Astoi e Associazione Italiana Confindustria Alberghi sono state audite  presso le Commissioni speciali di Camera e Senato sul testo di recepimento della direttiva pacchetti Ue.  Le proposte avanzate da Astoi per migliorare la normativa si possono riassumere in tre punti: ridurre le zone d’ombra nell’interpretazione della direttiva, riequilibrare le responsabilità dei tour operator e non disallineare il testo di recepimento con l’apparato regolatorio stabilito da Bruxelles.

Presentata dal direttore generale di Astoi, Flavia Franceschini, e dal consulente legale dell’associazione, Silvana Durante, la memoria si articola su emendamenti mirati a scongiurare il proliferare del contenzioso giudiziale. Questo, di fatto, sarebbe un rischio molto concreto legato alle “zone d’ombra” del testo approvato dal Consiglio dei ministri che lascerebbero ampi margini di incertezza interpretativa e largo spazio a comportamenti che, verosimilmente, accresceranno il numero dei procedimenti innanzi ai giudici.

Astoi evidenzia la necessità per le imprese italiane di tour operating – che non delocalizzano e pagano le tasse – di riequilibrare le responsabilità e gli oneri ai quali i t.o. sono sottoposti, evitando un ingiustificato e iniquo aggravio di costi.

La memoria si conclude con l’esplicita richiesta di non creare incongruenze o disallineamenti tra la nuova normativa e le previsioni contenute nel nostro ordinamento giuridico.

Anche AICA  ha espresso perplessità sulle criticità riscontrate nel testo e i rischi che deriverebbero dalla sua applicazione, ponendo l’accento anche sulla presenza di definizioni poco chiare e pericolose.

Così come strutturata la direttiva pacchetti rischia di ostacolare le aziende alberghiere, l’auspicio è che quindi venga accolto l’appello per garantire una corretta continuità di sviluppo del comparto.

(Per maggiori informazioni: www.astoi.com; www.alberghiconfindustria.it)