Il 5 dicembre è stato presentato l’Osservatorio Congressuale Italiano, lo studio di settore di Federcongressi&Eventi realizzato con la collaborazione della BTC, la Fiera degli eventi,  condotto  dall'Università di Bologna e dall'Associazione manager turistici di Rimini.

Secondo la ricerca nel 2011 l'Europa ha ospitato il 55% degli eventi internazionali, un'inversione di tendenza di cui hanno beneficiato Germania, Spagna, Francia, Inghilterra, ma non l’Italia. I dati percentuali registrati dall'Osservatorio non sono positivi: nel 2011, rispetto al 2010, si registra -2,88% di incontri (valore assoluto oltre 400mila), -3,01% di partecipanti (quasi 33 milioni), - 13,10% di giornate di presenza congressuale (48 milioni e mezzo) e -12,82% di pernottamenti (oltre 20 milioni).

Larga parte degli eventi si è svolta in spazi fieristici, in sedi universitarie, in sale di enti o aziende ma un ruolo di primo piano continua ad essere svolto dagli alberghi congressuali (34%), seguiti dai palacongressi (21%).

Negli alberghi congressuali le flessioni sono minori (-7,20%, a fronte del -13,25% dei centri congressi) e si registra una tenuta del numero di incontri e di partecipanti (rispettivamente +0,20% e +1,38%). I prezzi rimangono sostanzialmente stabili (+0,28%) ma le politiche di prezzo sono diverse: i centri congressi mostrano grande attenzione al bisogno di contenimento dei costi da parte del cliente (-7,09%), le sedi polivalenti evidenziano una tendenza all'aumento delle tariffe (+4,06) e gli alberghi mantengono una politica di prezzi per lo più stabili (+0,63%).

In media gli eventi sono di 121 persone ciascuno, per una durata di 1,5 giorni. Gli alberghi ospitano il 49% degli eventi corporate e dalle dimensioni medie più basse (meno di 50 persone ciascuno). 

Le aziende rimangono il cliente dominante in termini di eventi organizzati (64%) e sono anche il segmento che registra la flessione più marcata nel numero di eventi promossi (-10,1%). Tendono a scegliere le strutture congressuali alberghiere, ove svolgono la maggior parte dei loro eventi.

Dati positivi sono l'aumento del 3,20% di delegati dall'estero (a fronte di un -6,40% di nazionali): un'opportunità per attenuare gli effetti negativi della crisi economica interna. 

Le località marine presentano  le migliori performance: aumentano gli eventi (0,08%) i partecipanti (0,37%) e la flessione delle presenze è nettamente inferiore al dato complessivo (-7,87%) mentre i centri urbani e le città d'arte/metropoli sono le destinazioni che maggiormente risentono della crisi (rispettivamente -5,22% e - 2,57% il numero degli incontri e -15,87% e -14,95% il fatturato).  

(Per maggiori informazioni: www.federcongressi.it)