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    E’ in crescita nel nostro Paese il turismo organizzato incoming per l’estate 2016. Secondo  l’indagine svolta dall’Enit, condotta su 26 mercati e che ha coinvolto oltre 150 tra i principali tour operator stranieri, quasi il 68% dei t.o. intervistati, registra un aumento nelle vendite dei nostri pacchetti, il 19% indica una stabilità nella domanda ed il restante 13% comunica solo una lieve flessione.
    L’Italia cresce maggiormente nella domanda europea mantenendo buone performance nelle prenotazioni d’oltreoceano.
    Nel Vecchio Continente, si riconferma la presenza forte dei bacini incoming tradizionali dell’area tedesca, con aumenti delle prenotazioni in Germania e in Austria. Qui, organismi quali GfK e Öamtc, hanno pubblicato rapporti da cui si evincono trend in crescita per il nostro Paese, rispettivamente con un +9% dalla  Germania e +15% dall’Austria.
    Nei restanti Paesi europei, si riportano significativi aumenti nelle prenotazioni per questa estate rispetto allo stesso periodo 2015: fino a +20% dall’ Olanda,  fino a +10% dalla Francia, Spagna e Svizzera; contenuti aumenti in Belgio con +6%, dato stimato dall’Abto. Molto buone anche le previsioni dai t.o. dell’area Scandinava.  Positivo l’andamento dei flussi dal Regno Unito dove si ritiene che le conseguenze del cosiddetto “effetto Brexit” potranno essere valutate solo nel lungo periodo e non dovrebbero modificare il comportamento dei consumatori per l’estate in corso.
    Una inversione di tendenza comincia a farsi sentire nel mercato russo, dove si assiste ad una lieve ripresa dei consumi e quindi delle prenotazioni, dopo il crollo degli anni precedenti.
    Segnali di continuità arrivano dai mercati d’Oltreoceano, dove Usa, Argentina e Australia dimostrano di aver mantenuto i positivi trend delle stagioni precedenti. In particolare, le stime del mercato Usa toccano punte del +10%. Solo il Brasile fa registrare una diminuzione nei flussi outgoing, data la pesante congiuntura economica.
    Andamento in ascesa dagli Emirati Arabi Uniti, tra i mercati più promettenti per il turismo italiano che, secondo i t.o. consultati da Enit, raggiunge percentuali a doppia cifra con +20%. Tra i Paesi asiatici, si mantiene elevata la richiesta dalla Corea del Sud, con incrementi di vendita pari a +10% rispetto all’estate scorsa. Rimane stabile la domanda dei turisti indiani e giapponesi, mentre si osserva una lieve contrazione delle prenotazioni dalla Cina.

    (Per maggiori informazioni: www.enit.it)
     

    Continuano a crescere i visitatori e gli introiti dei musei statali italiani. Nel primo quadrimestre del 2016 i visitatori sono aumentati del 9,3% rispetto allo stesso periodo del 2015, attestandosi a oltre 13 milioni. Gli incassi sono incrementati del 16%, totalizzando circa 41,6 milioni di euro, ossia quasi sei milioni di euro in più rispetto al primo quadrimestre del 2015.

     
    (Per maggiori informazioni: www.beniculturali.it)

    Secondo Assaeroporti nei primi cinque mesi dell'anno i passeggeri transitati negli aeroporti italiani sono stati quasi 60 milioni, in crescita del 4,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel solo mese di maggio, i passeggeri sono aumentati del 4,4%. I movimenti di aeromobili negli scali segnano a maggio un +2,1% e +1,6% nei primi cinque mesi. 
    In particolare, il principale sistema aeroportuale italiano, Aeroporti di Roma, registra a maggio un incremento dei flussi di traffico del +5,3% (a 4,3 milioni di passeggeri) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.A Fiumicino aumentano i volumi di traffico del 7,6% rispetto all'anno precedente, con circa 3,8 milioni di passeggeri.
     
    (Per maggiori informazioni: www.assaeroporti.com)

    Secondo le ultime rilevazioni di Aci Europe sono quasi due miliardi l’anno i passeggeri che transitano negli scali europei: nei primi sei mesi del 2016 i passeggeri sono aumentati del 6,4% rispetto all’analogo periodo del 2015. I voli intercontinentali non attraggono come un tempo e gli europei preferiscono mete a corto raggio, con un conseguente aumento della domanda interna al continente. Uniche eccezioni sono i collegamenti con il Medioriente e il Nord America, che grazie alle offerte allettanti attirano l’attenzione dei viaggiatori. 

    (Per maggiori informazioni: www.aci.org
     

    Secondo i dati forniti dalla Iata,  nel corso dell’assemblea generale,  le previsioni per il 2016 calcolano 39,4 miliardi di dollari (35,2 miliardi di euro) di profitti per il trasporto aereo, quasi 3 miliardi in più rispetto alle stime di dicembre 2015. Il fatturato complessivo generato dalle compagnie aeree si attesterà su quasi 710 miliardi di dollari (635 miliardi di euro) con un margine di profittonetto complessivo del 5,6%. 
    A primeggiare in termini di perfomance finanziarie, tra le varie regioni del mondo, sarà ancora una volta il Nord America che genererà la metà dei profitti (23 miliardi di dollari, pari a 20,5 miliardi di euro), mentre i vettori africani continueranno a segnare rosso con perdite di quasi mezzo miliardo di dollari. Buona tenuta anche per la macro regione Europa che chiuderà l’anno con profitti per 6,8 miliardi di euro e una crescita intorno al 5,6% superiore al valore che era stato stimato all’inizio dell’anno. E proprio in Europa, si amplificherà la concorrenza tra medio-piccoli vettori con la sempre più accentuata competitività di quelli low cost. L'unico dato in controtendenza riguarda il lieve decremento della domanda aerea che, rispetto al 7,4% dello scorso anno, si attesterà per tutto il 2016 intorno al 6,8%. Ma tutto sommato il clima che si respira a Dublino – dove l’assemblea generale segna il passaggio di consegne tra Tyler e il neo direttore generale della Iata Alexander de Juniac – è tra i più sereni degli ultimi anni, grazie anche al dato sul movimento passeggeri che nel 2016 dovrebbe toccare i 3,8 miliardi di utenti che fruiranno di una rete di circa 18.240 collegamenti point-to-point giornalieri. Un comparto, dunque, in buona salute che assicura oggi 2,6 milioni di posti di lavoro diretti


    (Per maggiori informazioni:www.iata.org)

    Previsioni rosee per il turismo sia per l'Italia che per il mondo per il biennio 2016-2017. Emerge da Trip, il modello di Previsione dei flussi turistici internazionali elaborato da Ciset-Ca'Foscari, che traccia un quadro complessivamente positivo grazie all'importante sostegno dei paese extra europei mentre registra il crollo, invece, del Medio Oriente.  A livello mondiale il 2015 ha registrato un +4,3% degli arrivi internazionali, corrispondente a un aumento assoluto di 50 milioni rispetto all'anno precedente, e decisamente superiore alla dinamica di lungo termine 2010-2020, stimata pari al +3,8% medio annuo.
    Altrettanto positivi sono i segnali di inizio 2016: le prime stime indicano infatti un +5,1% del movimento internazionale complessivo. Nel dettaglio, il Nord America sembra allinearsi al trend medio globale (+5,1%), l'Estremo Oriente cresce a +8%, mentre l'Europa si attesta intorno al +4,2%. Sulla dinamica dei paesi emergenti (+4,1%) agiscono due tendenze opposte, da un lato il recupero stimato per l'area Asia Pacifico (+8,3% a inizio 2016, contro 5,4% nel 2015), le confermate performance dell'area Caraibica (+7,2%) e il buon avvio per le destinazioni sud americane (+10,3%); dall'altro, il crollo del Medio Oriente (-10%) e l'acuirsi della crisi nel Nord Africa (-6% a inizio 2016 che si somma al -7,7% nel 2015).Per quanto riguarda l’Italia, si prevede un rafforzamento del recupero già avviato nel precedente biennio con un +3,3% per il 2016, e un +3,6% nel 2017.  
    Guardando alle diverse aree di provenienza dei flussi, si nota che gli arrivi dagli Stati Uniti rappresentano più della metà dei flussi e dovrebbero registrare un aumento del +8,4% mentre i flussi dal Giappone dovrebbero segnare quest'anno un trend positivo (+0,7%), lievemente superiore alla dinamica delle partenze. Il 2017 registrerà un ulteriore incremento dei flussi dai paesi extraeuropei con un tasso di crescita del +5,0%.I Paesi dell’Europa Centrale rimangono il principale mercato di origine: significativa la dinamica dei flussi tedeschi, previsti al +1,9% e +1,3% nei due anni. Invece, le partenze internazionali dall’Italia verso i principali paesi supereranno nel biennio i 24 milioni, con tassi di incremento del +2,7% e +3% rispettivamente. Superiore alla media sarà la crescita dei flussi diretti verso l’Area Mediterranea (+2,8%) con la Francia primo mercato di destinazione per il nostro paese con oltre 8 milioni di partenze nel 2016. Infine, i paesi dell’Extra Europa saranno caratterizzati da un andamento inferiore alla media (+1,3% nel 2016, +1,8% nel 2017). Tra le mete tradizionali d’oltre oceano, gli Stati Uniti registreranno un +2% circa entrambi gli anni.

    (Per maggiori informazioni: www.unive.it/ciset)

    Secondo il Ciset il 12 per cento degli europei che hanno effettuato una vacanza di almeno 4 notti consecutive nel 2015 dichiara come motivazione principale le ‘attività legate allo sport’, senza considerare chi assiste a eventi o gare. Per quanto riguarda l’Italia, nel 2015 sono stati 887mila i viaggiatori stranieri che hanno scelto l'Italia come destinazione della loro vacanza sportiva, per l'1,8 per cento dei flussi stranieri totali. 
    Il prodotto turismo sportivo ha generato oltre 3 milioni di pernottamenti (l’1,6 per cento sul totale dei pernottamenti stranieri), con una permanenza media di 3,5 notti e una spesa complessiva di 355 milioni di euro.

    (Per maggiori informazioni: www.unive.it/ciset)

    Secondo la nuova edizione dell'Adriatic Sea Tourism Report, la ricerca realizzata da Risposte Turismo, entro fine anno nei porti dell'Adriatico sono previsti oltre 4,9 milioni di crocieristi (+3,6% sul 2015) e circa 17,9 milioni di passeggeri ferry (+1,9% sul 2015). Le marine turistiche nell'area sono 327 per un totale di oltre 76 mila ormeggi, il 63% dei casi localizzate nel nord Adriatico.
    Nel segmento crociere, Venezia è al primo posto con 1,55 milioni di passeggeri (-2,1%) e 529 toccate nave (+1,5%), seguito da Dubrovnik con 880 mila passeggeri (+8,3%) e 629 toccate nave (+4,3%). Nel 2015 l’Italia si è posizionata al primo posto con oltre 2,3 milioni di crocieristi movimentati, seguita dalla Croazia (1,28 milioni) e dalla Grecia (poco più 650 mila passeggeri).
    Nel segmento traghetti è Spalato a guidare la classifica dei porti grazie a 4,48 milioni di movimentazioni (+2,3%),seguito da Zara (2,23 milioni, +2,1%).
    Viene confermata anche nel 2015 la leadership della Croazia ottenuta grazie a circa 9,3 milioni di passeggeri movimentati e oltre 43 mila toccate nave. Seguono la Grecia, con circa 4,4 milioni di passeggeri movimentati e l'Italia, circa 2,8 milioni di passeggeri movimentati.
     
    (Per maggiori informazioni: http://www.risposteturismo.it/presentata-la-quarta-edizione-di-adriatic-sea-tourism-report/)

    Secondo il rapporto sul traffico aereo stilato da Aci Europe nel primo trimestre del 2016 il traffico-passeggeri negli aeroporti europei è cresciuto in media del 7,8%. In particolare, in Europa è cresciuto di ben +8,2%, più di 4,5 volte del tasso previsto della crescita Pil (Prodotto interno lordo) per il 2016.
    Tra i mercati nazionali, 16 di questi hanno raggiunto una crescita a due cifre, soprattutto a sud ed ad est dell'Unione europea, nonché in Danimarca, Irlanda, Lussemburgo e Paesi Bassi. Di conseguenza, Dublino (+17,5%), Barcellona-El Prat (+16,1%), Copenaghen (+13,2%), Amsterdam-Schiphol (+12,4%) e Madrid-Barajas (+11,9%) hanno portato una crescita dei passeggeri tra i più grandi scali a livello Ue. Al contrario i mercati principali (Francia, Germania, Italia ed in misura minore Regno Unito) sono al di sotto della media europea.
    Questi dati, così come i risultati del traffico-passeggeri a marzo (+7,6% per l'Ue) rivelano che l'impatto degli attacchi terroristici di Bruxelles sembra essere contenuto in Belgio, con l'aeroporto di Bruxelles che supporta maggiormente la conseguenza di questo (-29,1% a marzo e -5,3% nel primo trimestre). 
    Nel frattempo, gli aeroporti non comunitari nel primo trimestre mostrano una crescita dei passeggeri del 6,2%. Il traffico è in ripresa in Ucraina (+14,4%) e sembra stabilizzarsi in Russia. Questo dato ha raggiunto nuovi picchi in Islanda (+36,8%), mentre rimane abbastanza resistente in Turchia (+8,4%), anche se gli aeroporti turchi che servono destinazioni turistiche sono poco efficienti. Infine, nello specifico, a marzo la crescita media dei passeggeri è stata pari al +5,5%.
     
    (Per maggiori informazioni: www. aci-europe.org)

    Secondo il rapporto annuale elaborato dal CeSIF, Centro Studi sull’Impresa, in collaborazione con Global Blue sono Milano, Roma e Firenze le destinazioni italiane preferite dai turisti cinesi amanti dello shopping. Lo scorso anno si è concluso con un bilancio particolarmente positivo per il tax free shopping nel nostro Paese: gli acquisiti dei viaggiatori cinesi sono aumentati del 56%, contro un andamento generale degli acquisti in Italia fermo a un più 16%.
    Nel 2015 i cinesi che hanno deciso di recarsi all’estero sono stati 127,8 milioni: un vero e proprio esercito che, oltretutto, è composto in larga parte da big spender, se pensiamo che lo scontrino medio dei cinesi è passato da 896 a 944 euro, registrando un incremento di circa 5 punti percentuali. 
    Acquistare prodotti di lusso resta, dunque, uno degli scopi del loro viaggio nella Penisola e lo share principale (+68%) è appannaggio dell’abbigliamento e pelletteria, seguito dai gioielli, i cui acquisti sono aumentati del 23%. Molto richiesti anche gli outlet, visitati dal 19% degli acquirenti.
     
    (Per maggiori informazioni: www. globalblue.com)