L’Osservatorio Turistico della Montagna ha rilevato un calo delle presenze e del fatturato nelle località montane italiane durante la stagione invernale appena trascorsa. Cali di presenze e fatturato si sono registrati ovunque, con la sola eccezione delle località appenniniche, giovate dall'eccellente innevamento, dai prezzi bassi e dalla rinuncia alle vacanze su Alpi e Dolomiti da parte di molte famiglie residenti nei grandi centri urbani del centro e sud Italia. La flessione del movimento, evidenziata dal 72% degli intervistati, è stata provocata in particolare dalla contrazione della clientela italiana.

Oltre il 56% degli operatori ha dichiarato una diminuzione dei turisti italiani, mentre solo il 36,8% degli operatori turistici dell’arco alpino e dolomitico (lo scorso inverno erano stati il 41,7%) ha registrato una crescita dei turisti stranieri. A pesare negativamente sulla stagione è stata indubbiamente la crisi.. Analizzando nel dettaglio l’andamento mensile della stagione sciistica, emerge che gennaio è stato il mese più difficile per gli operatori turistici, a causa del crollo delle settimane bianche che si è ripercosso anche sul mese di febbraio, soprattutto per gli operatori dell’extralberghiero.

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