Federturismo Confindustria, in vista dell’imminente appuntamento elettorale, l’8 febbraio ha incontrato in un convegno organizzato al Senato in collaborazione con l'Osservatorio Parlamentare sul turismo e con Competere,  le principali forze politiche per presentare il suo documento programmatico. Diciassette punti in cui si chiede di:  reintrodurre il Ministero del Turismo; realizzare un piano industriale per il comparto, una nuova governance con modifica del titolo V della Costituzione; rifondare l’Enit dotandolo di fondi, non solo dello Stato, ma anche delle Regioni e ridurre la pressione fiscale.

Il Presidente Battisti ha affrontato, inoltre, il  tema della tassa di soggiorno che va riordinata destinando almeno il 50% dei proventi a finanziamenti di opere pubbliche d’utilità turistica. Così come ha parlato di alta formazione, nella quale bisogna investire con nuove professionalità e di digitalizzazione per rilanciare l’offerta e gestire al meglio i flussi della domanda. Occorre coniugare l’intero settore al piano Impresa 4.0 con un efficace utilizzo dei big data e nuove forme di aggregazione per reti d’impresa che presidino i mercati. Altro tema sul quale Battisti ha rimarcato la necessità di un intervento ad ampio spettro riguarda security e data protection creando figure di security manager che possano espletare competenze d’eccellenza. A completamento delle misure che Federturismo chiede a viva voce a tutti i partiti,  rientrano un concreto impegno per il Sud attraverso la promozione di poli turistici, reti d’impresa, massimizzando i fondi strutturali europei e la  sostenibilità con benefit fiscali per chi si impegna in progetti di turismo sostenibile e un concreto sostegno istituzionale al progetto dei Musei Green nel quale la federazione crede molto.Infine la sfida dell’accessibilità e mobilità turistica con un piano attuabile per decongestionare le grandi mete e rendere appetibili territori con forti potenzialità ricettive, ma ancora fuori dal business turistico e dalle programmazioni di operatori esteri. Sono seguiti i programmi del mondo politico. Loredana Capone del PD si è soffermata sulla necessità di realizzare concreti prodotti turistici, spendibili sui mercati esteri e sul potenziamento delle risorse economiche dell’Enit, dotandolo di parte dei fondi delle Regioni, dei soldi del Cipe e di quelli già stanziati dello Stato. Gian Marco Centinaio della Lega ha insistito sull’idea di ripristinare il Ministero del Turismo, riformare radicalmente l’Enit , ridurre il cuneo fiscale e riformare gli istituti per la formazione. Forte attenzione al mondo degli operatori, da coinvolgere nei piani per il turismo e per la mobilità, è stata richiesta da Edoardo Colombo di 10 Volte Meglio, mentre Maurizio Gasparri di Forza Italia ha ribadito l’importanza  del rilancio di comparti ad alta potenzialità come il turismo nautico (nel programma del partito c’è una precisa indicazione sulla realizzazione di 30 nuovi porti turistici). L’istituzione di un Ministero del Turismo a sé stante, forte e con reali capacità gestionali, è stato caldeggiato anche da Carlo Fidanza di Fratelli d’Italia e da Mattia Fantinati del Movimento 5 Stelle. Al di sopra delle parti, l’intervento del Direttore del turismo del Mibact, Francesco Palumbo, che si è soffermato sull’importanza del Piano Strategico e della possibilità di gestire il rilancio del comparto, aggiungendo, però, che la struttura avrebbe necessità di un potenziamento di risorse umane e specializzate, rispetto alle attuali 27 persone, tenendo conto che un competitor come la Francia, per la governance del suo turismo si avvale di oltre 900 persone.

(Per maggiori informazioni: b.ongaro@federturismo.it)