Valori dei marchi a picco per il mondo dell’ospitalità secondo la consueta analisi dei 50 brand top dell’hotellerie globale condotta ogni anno da Brand Finance: il loro valore complessivo è infatti sceso dai 70,2 miliardi di dollari del 2020 ai 47,2 miliardi di quest’anno. Nel dettaglio, Hilton mantiene la propria posizione di leadership anche nel 2021, nonostante un calo del valore del marchio del 30%, fino a 7,6 miliardi di dollari. La compagnia omonima è anche quella che detiene il valore di gruppo più elevato, con i 13,8 miliardi di dollari dei suoi sette brand presi nel loro complesso.

Perde invece posizione Marriott, che vede scendere il proprio marchio dalla seconda alla quinta posizione della top 50, con un decremento del 60% rispetto all’anno scorso fino a quota 2,4 miliardi. Il suo posto sul podio è stato preso da Hyatt, il cui marchio è tra gli unici due della top 50 ad aver messo a segno una seppur breve crescita di valore (+4% a 4,7 miliardi). Nonostante la crisi, l’espansione del brand è rimasta infatti sostenuta, traducendosi in ben 72 nuove aperture e in 27 esordi in nuovi mercati nei 12 mesi intercorsi tra le due rilevazioni. Prendendo in considerazione vari fattori, tra cui gli investimenti in marketing, la visibilità tra i consumatori, il livello di soddisfazione degli staff e la reputazione corporate sono gli indiani di Taj a detenere la leadership, grazie a un punteggio dell’indice Bsi (Brand strength index) pari a 89,3 su 100. Per contro il mero valore economico del loro marchio si ferma ad “appena” 296 milioni di dollari.

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