Secondo Clia nel 2024 in Italia si potrebbe superare la quota di 14 milioni di passeggeri movimentati (imbarchi, sbarchi e transiti), con il Belpaese come principale meta europea di destinazione.

Inoltre, i 60 porti crocieristici della Penisola registreranno oltre 5.200 approdi. L’Italia è anche il principale beneficiario dal punto di vista economico del comparto crocieristico. Nel 2022 il settore ha generato in Europa 56,4 miliardi di euro, di cui 15,6 miliardi in Italia.

Un elemento confermato se si guarda agli investimenti delle compagnie che nei prossimi 5 anni spenderanno 34 miliardi di euro per il varo di 55 nuove navi. Il 98% di questi investimenti avverrà in Europa – per 52 navi, pari a investimenti delle compagnie di 33,1 miliardi -, contribuendo in misura significativa allo sviluppo economico del Vecchio continente, dove esiste una filiera industriale legata alle crociere particolarmente estesa.

In particolare, da qui al 2028 i cantieri italiani costruiranno la metà delle navi da crociera del mondo, per un investimento complessivo di circa 20 miliardi. Considerato che la costruzione di una nave ha un moltiplicatore di 4,5 volte, per l’Italia si parla di una ricaduta economica totale superiore agli 80 miliardi.

Per quanto riguarda il sistema di alimentazione delle navi, 36 delle 55 nuove navi in costruzione sarà alimentato a Gnl (più 7 a metanolo, o in grado di usarlo). Un sorpasso nei confronti dei carburanti tradizionali che è già in corso, tanto che delle 12 navi delle compagnie appartenenti a Clia in consegna quest’anno, 6 saranno alimentate a Lng e 6 a carburante tradizionale. Negli anni a venire il rapporto migliorerà: nel 2025 11 a Gnl e 9 a carburante tradizionale, poi 6 a 3 nel 2026. Infine, 5 a 1 nel 2027.

La Liguria si posiziona seconda a livello nazionale per traffico crocieristico, con il 23% del dato complessivo italiano.

(Per maggiori informazioni:www.clia.com)