Roma, 22 settembre 2010. Raddoppiare la quota di Pil e l’occupazione del turismo in 10 anni, generando gettito fiscale aggiuntivo: è una missione possibile. Occorre però un piano strategico per recuperare competitività e riguadagnare le quote di mercato che l’industria turistica ha perso negli ultimi anni. Un piano che il nostro paese non ha mai avuto.

Per questo, Federturismo Confindustria e PricewaterhouseCoopers hanno elaborato il “Piano nazionale del Turismo”, presentato oggi da Emma Marcegaglia, presidente Confindustria, Daniel John Winteler, presidente Federturismo Confindustria e Giacomo Neri, Partner di PricewaterhouseCoopers.

Gli obiettivi del Piano sono:

  • portare la quota del turismo dal 9,5 al 18,5% del Pil nazionale con una crescita, nell’ultimo anno, di circa 180 miliardi di euro;
  • accrescere l’occupazione da 2,5 milioni di addetti a 4,3 milioni;
  • generare gettito aggiuntivo per circa 100 miliardi, con investimenti pubblici inferiori a 40 miliardi.

Per raggiungere questi risultati, il Piano identifica 5 azioni strategiche: interventi strutturali per incrementare la capacità dell’Italia di attrarre flussi di turisti internazionali, destagionalizzazione, sviluppo del turismo al Sud, presenza nei mercati a più alto potenziale di attrazione e grandi eventi.

Nel presentare il documento il presidente di Federturismo Confindustria, Daniel John Winteler, ha sottolineato che “Il traguardo del raddoppio del Pil annunciato dal Governo sebbene decisamente ambizioso rappresenta una sfida possibile che, per essere vinta, richiede il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i soggetti. Si può pensare di far crescere il Pil dal 9,5 al 18,5% solo a patto che si fissino gli obiettivi, indicando i passaggi intermedi, le priorità, gli strumenti e soprattutto si realizzi un’analisi costante del rapporto tra obiettivi raggiunti e risorse utilizzate, come accade nei paesi nostri concorrenti.”

“Le 5 azioni strategiche individuate nel Piano - ha dichiarato Giacomo Neri, Partner di PricewaterhouseCoopers - permetteranno al settore, in meno di 10 anni, di raddoppiare il contributo in termini di Pil totale (diretto, indiretto e indotto) dal 9,5 al 18,5%. L'opzione strutturale interviene a livello di governance e sulle infrastrutture del turismo (il Pil cumulato, generato nei dieci anni del Piano sarà di 48 miliardi di euro, con oltre 200mila posti di lavoro nel 2020). Il contributo maggiore sarà però fornito dalla destagionalizzazione (125 miliardi di euro di Pil cumulato e oltre 380mila nuovi occupati). Seguono l’opzione sviluppo Sud (quasi 94 miliardi di euro di Pil cumulato e 285mila unità di lavoro aggiuntive); l’opzione eventi (non solo Expo, 75 miliardi di Pil cumulato e un picco di 500mila nuovi occupati nel 2015); infine, l’opzione mercati (Pil cumulato superiore a 63 miliardi di euro e più di 300mila nuovi posti di lavoro)".

“Il turismo è una delle poche materie prime di cui dispone questo paese - ha sottolineato la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia - un settore strategico che però genera meno ricchezza e occupazione di quanto accade in altri paesi, che non hanno il nostro patrimonio di risorse culturali e paesaggistiche. È uno spreco inaccettabile, che non possiamo permetterci. C'è stata di recente una presa di coscienza da parte delle istituzioni dell’importanza del settore e si sono fatti alcuni passi avanti, ma occorre fare di più. Il Piano elaborato da Federturismo Confindustria e PricewaterhouseCoopers, un piano che il nostro paese non ha mai avuto,  identifica obiettivi chiari e raggiungibili, primo fra tutti il target del 20% del Pil. Raddoppiare il contributo che il turismo dà al Pil nazionale non è una chimera. Abbiamo gli strumenti per agire: facciamolo, subito, in maniera decisa e coordinata”.

Per scaricare l'executive summary del Piano, pdf clicca qui (1.59 MB) .

(Per maggiori informazioni: b.ongaro@federturismo.it)