Secondo l’analisi di Federterme il 2015 è l’anno della ripartenza per le terme, che nei primi sei mesi ha visto salire del 5% i flussi. Il segmento, che conta 378 stabilimenti in 190 comuni per un fatturato annuo di 1,5 miliardi di euro, rileva un aumento dei giovani maschi e un incremento dei bambini per le cure respiratorie.
Buona in particolare la performance del complesso Qc Terme tra giugno luglio. In questo periodo le sue strutture di Bormio, Près Saint Didier e le nuove terme di San Pellegrino hanno raggiunto un fatturato di 25 milioni di euro.
Ancora deboli i flussi esteri, a causa della forte concorrenza di paesi come Germania, Francia, Ungheria e Polonia, molto attivi sul piano della promozione.
(Per maggiori informazioni: www.federterme.it)
Secondo gli ultimi dati di Global Blue, nel mese di giugno è stata registrata a Milano una crescita degli acquisti su base annua del 10%, con uno scontrino medio che ha raggiunto i 1.056 euro (+12% sull'anno precedente). Anche la prima settimana di luglio ha fatto segnare un +9 % di acquisti tax free rispetto a luglio 2014.
In testa ci sono i cinesi, con il 33% della quota globale, seguiti dai russi (15%) e dagli americani (5% ), che grazie al cambio dollaro-euro spendono il 67% in più.
(Per maggiori informazioni: www.globalblue.com)
Dal sondaggio dell’Osservatorio Turistico della Montagna, elaborato da Trademark Italia, emerge che nonostante si preveda per quest’estate una leggera ripresa delle vacanze nazionali (partirà il 53% degli italiani), la crescita non riguarderà le località alpine e appenniniche. Tra i fattori negativi: vacanze più brevi, mete più vicine, meno escursioni in quota nei giorni feriali, vacanza principale concentrata nel mese di agosto, prenotazioni last minute (che poi significa 5 giorni prima), con particolare attenzione al meteo. Nella scelta della vacanza in montagna il prezzo resta la variabile più influente: dal budget dipendono la durata della vacanza e le scelte connesse (hotel, ristorante, shopping, entertainment, etc.). E’ dunque sempre più importante spostare l’attenzione dei turisti dal prezzo al valore dell’ospitalità e al piacere delle “emozioni. Gli operatori turistici intervistati tra il 22 giugno e il 7 luglio manifestano un certo pessimismo per la stagione 2015, ma si rileva anche un aumento rispetto al 2014 di coloro che prevedono una diminuzione della domanda, che quest’anno sono il 55,4% del totale, 4 punti percentuali in più rispetto allo scorso anno. Ad incidere particolarmente sul dato complessivo l’andamento negativo dei mesi di giugno e settembre e della prima metà di luglio.
(Per maggiori informazioni: www.trademarkitalia.com)
Il rapporto previsionale dell’Osservatorio Acquisti CartaSi, per il 2015 e 2016 stima un aumento degli acquisti con carta di credito del 5,4% per quest’anno e del 5 per il prossimo. Il clima di fiducia dei cittadini, ai massimi livelli sia per la situazione finanziaria personale sia per quella economica del Paese, porterà a un deciso aumento delle spese non solo sul canale online, che lo scorso anno è aumentato del 22,3% sostenendo di fatto la ripresa, ma anche su quello fisico. In questo la crescita sarà rispettivamente del 2,5% nel 2015 e del 2,1 nel 2016: ritmi mai più sperimentati dal 2011.
Si parla, invece, di assestamento per la tendenza dell’ecommerce, che crescerà ‘solo’ di 18,9 punti percentuali nel 2015 e di 16,1 nell’anno seguente.
(Per maggiori informazioni: www.osservatorioacquisti.cartasi.it)
Condé Nast Johansens ha pubblicato il primo studio sui comportamenti dei viaggiatori del segmento lusso effettuato su un campione di 1.000 utilizzatori delle guide di alberghi di lusso pubblicate da Condé Nast Johansens, in 70 paesi del mondo. La ricerca non indaga solo sui viaggi effettuati negli ultimi 24 mesi, ma include i programmi di viaggio dei prossimi due anni.
Le risposte date rivelano che la spesa annuale di questo tipo di viaggiatore ammonta a 9.368 euro per persona, rispetto alla spesa del passeggero medio di 1.875 euro. Questa cifra comprende lunghi soggiorni e week end ed include le spese di trasporto e alloggio nonché il denaro speso una volta arrivati a destinazione. Gli utilizzatori delle Guide Condé Nast Johansens fanno di media 7 viaggi all’anno: 2 soggiorni lunghi, 2 vacanze brevi e 3 week end.
Alla domanda : “quali città desiderano visitare nei prossimi 24 mesi” il 23% ha menzionato Firenze (ex aequo con Parigi) al secondo posto dopo New York (28%), mentre il 18% ha scelto Roma (al quinto posto dopo Barcellona). Seguono Amsterdam, Praga, Copenhagen, Sydney, Dublino, Dubai e Singapore. Per quanto riguarda i luoghi scelti, negli ultimi due anni le preferenze si sono divise tra le città d’arte (62%) e il mare (45%).
Le vacanze romantiche sono al primo posto nei desideri dei viaggiatori: il 39% degli intervistati si pone questo fine, mentre il 29% gradisce praticare in vacanza lo sport di elezione (trekking, sci, snowboard, vela, safari o avventura in genere). Il 20% richiede che l’hotel comprenda una Spa, un centro di benessere o un centro yoga, mentre per il 14% le crociere sono il viaggio ideale.
Nella scelta dell’albergo, il viaggiatore del segmento del lusso considera importante l’offerta enogastronomica (70%) e la location dell’hotel (il 70% vuole che sia in centro città o sulla spiaggia). Il numero di stelle, l’eccellenza del servizio e la reputazione sono gli altri requisiti richiesti dal 50% degli intervistati. Il 22% predilige una suite.
Sebbene la scelta dell’albergo sia legata per il 50% degli intervistati agli interessi personali (golf, Spa, pesca ecc.), il 100% degli intervistati ha soggiornato negli ultimi 12 mesi in alberghi di lusso o in boutique hotel, ma solo l’87% conferma questa scelta per il futuro. Il 49% si è affidato alle catene alberghiere (40% in futuro); il 29% ha scelto i bed & Breakfast (21% in futuro); il 24% gli alberghi congressuali. Sono in crescita le crociere, (dal 14% al 18%).
La qualità del letto, del bagno e della biancheria sono fondamentali per oltre il 70%, seguiti dalle dimensioni della camera (60%), la vista (58%), l’atmosfera (54%), l’acqua in omaggio e il minibar, l’arredamento, la pulizia, la tecnologia, il room service.
La sostenibilità è un tema che cresce di importanza. Per il 61% dei clienti è importante che l’albergo si preoccupi di ridurre le emissioni di carbonio e il 56% preferisce alloggiare in un albergo eco-sostenibile.
(Per maggiori informazioni: www.johanses.com)
Nel primo trimestre 2015 sono cresciuti i consumi di cultura e turismo consolidando il trend positivo del 2014. Secondo i dati diffusi dal Ministro Franceschini nei primi tre mesi dell'anno sono aumentati i visitatori di musei, i biglietti venduti di cinema e lirica, le vendite di libri e ebook. Positivi anche i dati del turismo.
Nel primo trimestre è aumentato del 9,93% il numero dei visitatori dei musei e delle aree archeologiche (+653.055 visitatori); del 10,86% il numero dei visitatori non paganti (+10,86 pari a +412.826 visitatori); del 12,76% il valore degli introiti dei musei (+2.323.855 euro).
(Per maggiori informazioni: www.beniculturali.it)
Il comparto viaggi e turismo vale il 3,1 per cento del Pil globale, cui contribuisce direttamente con 2,3 triliardi di dollari, più del doppio dell’industria dell’auto, che genera 914 miliardi di dollari di Pil, e più del settore chimico, che arriva a 1,6 triliardi. Il turismo vale quasi quanto il settore bancario, che contribuisce al 3,2 per cento del Pil del pianeta con 2,4 triliardi di dollari.
Sono otto i settori considerati, oltre al turismo: automotive, chimico, bancario, istruzione, agricoltura, minerario, commercio e servizi finanziari.
Se l’impatto diretto del turismo è stato nel 2014 di 2,3 triliardi di dollari, aggiungendovi quello indiretto (indotto) si arriva a toccare i 7,6 triliardi. Il peso economico totale che ne risulta è quindi pari al 9,8% del Pil mondiale, valore che supera non solo quello generato da auto e chimica, ma anche da banche, agricoltura ed educazione.
In termini occupazionali, nel 2014 il turismo ha impiegato direttamente 105 milioni di persone nel mondo: 7 volte quelle impiegate nell’industria dell’auto, 4 volte quelle che lavorano nelle banche o nel settore minerario e 2 volte quelle che operano nei servizi finanziari. Indirettamente il turismo supporta altri 172 milioni di posti di lavoro, per un totale di 277 milioni di persone, cioè il 9,4 per cento della forza lavoro mondiale. Fanno di più solo agricoltura e commercio.
(Per maggiori informazioni: www.wttc.org)
Secondo il Barometro dell’Unwto i primi quattro mesi dell’anno certificano un movimento di circa 332 milioni di turisti, con arrivi lievitati in media del 4%, pari a circa 16 milioni di turisti internazionali in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Guidano la crescita due macro-regioni, Oceania e Sud America, che hanno fatto registrare aumenti dell’8%, seguite dall’area caraibica e dall’Europa Orientale con un +7%, dal Nord America con un +6%, mentre il resto d’Europa, l’Asia, il Pacifico e il Medio Oriente presentano incrementi tra il 4 e il 5%. Forte ed inevitabile il decremento degli arrivi turistici nel Nord Africa (-7%). Secondo le indagini previsionali i mesi della stagione estiva dovrebbero far registrare un movimento di almeno 500 milioni di viaggiatori nel mondo.
(Per maggiori informazioni: www.unwto.org)
Secondo l’edizione di Trip, modello di previsione dei flussi turistici internazionali elaborato dal Ciset due volte l’anno, nel 2015 le partenze mondiali per turismo dovrebbero aumentare del 4,7% mentre le partenze internazionali dai 21 principali paesi di origine dei flussi turistici del 2,7%. L’area meno dinamica sarà costituita dai Paesi del Mediterraneo, le cui partenze cresceranno dell’1%, mentre incrementi maggiori riguarderanno i flussi dal Centro Europa (+1,6%) e soprattutto dal Nord Europa (+3,8%, in media) e dai Paesi Extra Europei (+4,0%). Lo scenario al 2016 prevede un ulteriore aumento delle partenze mondiali intorno al +4,5%, a fronte di un +3,1% dei flussi turistici in uscita dai 21 principali paesi. Rispetto al dato medio, le dinamiche migliori interesseranno ancora una volta le partenze dai paesi extraeuropei (+4,6%) e dal Nord Europa (+4,3%). Per quanto riguarda le altre aree, l’aumento dei flussi in uscita sarà caratterizzato da variazioni più contenute (Area mediterranea +0,8%, Europa Centrale +1,4%). Nel biennio 2015-2016 gli arrivi internazionali in Italia mostreranno una buona crescita (+3,5% nel 2015 e +3,3% nel 2016), anche se inferiore alla crescita media delle partenze turistiche mondiali. Più allineato, invece, l’andamento se consideriamo i 21 principali paesi di origine: gli arrivi da questi paesi aumenteranno del +2,4% e del +2,5%, rispettivamente, nei due anni, a fronte di +2,7% e +3,1% per le partenze totali dagli stessi paesi.
(Per maggiori informazioni: http://virgo.unive.it/ciset/website/it/ricerca-e-consulenza/previsioni-sulla-domanda-e-indagine-congiunturale)
Nel 2015 aumenta il numero di destinazioni internazionali per i business traveller italiani. Se lo scorso anno l’incremento era stato del 23,8% (dati Istat), nel primo semestre di quest’anno Hrs rileva un incremento del 25%. Gli stati europei coprono più del 76% delle destinazioni internazionali del travel business degli italiani: la meta preferita dai manager connazionali in viaggio sembra essere la Germania (21,9%), seguita da Francia (12%) Spagna (8,8%) e Svizzera (7,1%). Si ferma al 6% il Regno Unito, con la Russia scelta soltanto dal 2,4%. Spetta agli Stati Uniti (8%) il primato fuori dal vecchio continente. La Spagna è apprezzata per il design delle strutture e la gentilezza del personale; la Germania per i servizi di ristorazione; il Regno Unito per la rapidità delle procedure di check-in e check-out; la Francia per i servizi ancillari premium e gli Stati Uniti per tecnologia e spazi di co-working.
(Per maggiori informazioni: www.hrs.com)