Il trend complessivo del Travel Monitor della IPK International, presentato all'Itb di Berlino, indica un +3% nel turismo outbound internazionale che, se non ci fossero state le variabili legate alle instabilità socio-politiche di alcuni paesi e se non si fosse verificato un "ritorno" degli atti terroristici, sarebbe stato almeno del +4,5%.
Ne è prova il fatto che per circa il 40% dei viaggiatori internazionali gli allarmi terroristici determinano una inevitabile variazione nelle pianificazioni di viaggio. L’Asia è la regione con le migliori previsioni di crescita nell'anno in corso (+4%) seguita dall’Europa con +2%, mentre nelle Americhe si riscontra una preoccupante stagnazione a beneficio dei viaggi domestici.
Tra i paesi europei più attivi, dove si registra una positiva dinamicità nei viaggi outbound, figurano Regno Unito, Paesi Bassi, Svizzera e Germania, mentre tra i bacini europei in declino vengono menzionati l’Italia, la Grecia e la Russia.
Anche il Giappone appare in lieve flessione nella propensione ai viaggi outgoing.
Nonostante i social network non vengano ancora indicati quale fonte attendibile per orientare le scelte finali nell’acquisto di un viaggio, il 75% dei turisti utilizza internet per raccogliere utili indicazioni, cliccando soprattutto sui siti degli enti del turismo e dei tour operator. Riguardo poi ai canali di prenotazione, la IPK International ha riscontrato un sempre più accentuato ricorso all’online rispetto alle agenzie di viaggi, che rimangono comunque la seconda opzione operativa preferita.
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