Secondo una nuova ricerca del World Travel & Tourism Council (Wttc) in Italia rimarranno scoperti, entro la fine del 2021, 263.000 posti di lavoro diretti nel settore dei viaggi e del turismo. L’analisi, realizzata in collaborazione con Oxford Economics, ha esaminato le carenze di manodopera in Italia e nelle altre principali destinazioni votate al travel, come Stati Uniti, Francia, Spagna, Regno Unito e Portogallo, concentrandosi sul periodo tra la seconda metà del 2021 e il 2022. La ricerca rivela carenze di personale con la domanda di lavoro che inizia a superare l’offerta disponibile e l’Italia  risulta essere il Paese europeo più colpito, con una previsione di deficit per ben 263.000 posti di lavoro, pari ad un posto su sette non occupato  quest’anno.

Secondo il rapporto del Wttc, nel 2020 il travel & tourism italiano ha registrato una riduzione del 12,4% dell’occupazione diretta, pari a 215.000 posti di lavoro persi.

Nel 2020, con l’arrivo del Covid e la brusca frenata dei viaggi internazionali, 62 milioni di posti di lavoro sono andati persi, con un calo del 18,5%, lasciando solo 272 milioni di occupati a livello globale nel settore.

Secondo le ultime proiezioni del Wttc, l’occupazione del settore Travel & Tourism a livello globale è destinata ad aumentare dello 0,7% entro la fine del 2021, rappresentando altri due milioni di posti di lavoro, seguiti da un aumento annuale del 18% nel 2022, raggiungendo 324 milioni di posti di lavoro, quindi solo 10 milioni sotto i livelli pre-pandemia.

( Per maggiori informazioni:www.wttc.org)