La stagionalità, ovvero l'attitudine di un fenomeno a variare secondo il periodo dell'anno in cui lo si osserva, è una caratteristica comune a moltissimi ambiti socio-economici e culturali e il turismo non fa certo eccezione.
Nello specifico, l’analisi del flussi di stranieri in arrivo nel nostro Paese nell’ultimo anno, e relativi profili di spesa e pernottamento, evidenzia il sostanziale primato del periodo estivo (luglio-settembre) sulle altre stagioni, in termini di viaggiatori (26 milioni, uno straniero su tre arriva in estate), giro d’affari (oltre 12 miliardi di euro, il 38% del totale annuo, con una spesa pro-capite di 480 euro) e permanenza media (5 giorni, uno in più rispetto alla media su 12 mesi). All’estremo opposto troviamo la stagione invernale (dicembre-febbraio), nella quale si concentra solo il 17% degli arrivi (13,2 milioni di viaggiatori) e il 14% della spesa (4,7 miliardi di euro).
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