
A fine estate si dimostra che gli annunci trionfalistici di infondate previsioni ottimistiche non sono state sufficienti per sconfiggere la crisi strutturale del turismo, resa drammatica, in alcuni comparti, dalla recessione in atto e destinata a non registrare miglioramenti in assenza di un piano di sviluppo strategico e organico. Dalla crisi del settore non si esce con annunci ed operazioni di facciata, ma con interventi di politica economica e industriale seri, incisivi e soprattutto coordinati con gli altri sistemi produttivi del Paese. Il turismo infatti può realizzare appieno le sue potenzialità di crescita e diventare concreto motore di sviluppo solo realizzando un processo di integrazione con il resto del sistema Italia. Si fanno ancora attendere i segni tangibili di un coordinamento di poteri e di risorse e l' integrazione concreta con le politiche economiche e industriali del Paese. Manca ancora il riconoscimento vero, al turismo, del ruolo che esso merita, quale una delle prime industrie del paese per contributo alla crescita ed all'occupazione.
E' tempo che il Paese comprenda questa emergenza e si doti di un piano strategico per il settore, affrontandone la crisi con gli interventi fiscali e strutturali che Federturismo Confindustria chiede da tempo.
Roma, 8 settembre 2009