Nuove sfide attendono il business travel nel corso del 2026, tra rischi di tensioni e conflitti regionali, incertezza economica e crescente pressione sui costi.

Questo il quadro di BCD Travel che, nel suo ultimo Travel Market Report, parte da un dato di Oxford Economics che per il prossimo anno prevede un tasso di crescita globale del 2,6%, il più basso dal 2009, escluso il 2020.
La pressione sui costi aumenterà, anche se più nel settore hospitality che in quello aviation. Si prevede che le tariffe aeree globali registreranno una crescita limitata; i prezzi medi dei biglietti dovrebbero aumentare solo dell’1,1%, trainati principalmente dai mercati intercontinentali. L’aumento più elevato è previsto in Africa, con il più 2,5%, e in Asia + 2%, mentre si prevedono incrementi più deboli nelle Americhe, in particolare in Nord America.
Più marcato, invece, il rincaro delle tariffe alberghiere che, secondo l’analisi, potrebbe attestarsi globalmente su un più 4,9%. Le differenze regionali riflettono fattori come il costo del lavoro in Turchia e la forte domanda di viaggi per il tempo libero in Giappone. Si prevede che l’aumento in Africa, Asia ed Europa si attesterà tra il 4 e il 6%, mentre il Medio Oriente potrebbe registrare rincari di circa l’8%. E se gli hotel in America Latina riporteranno una crescita media delle tariffe del 6,4%, aumenti più moderati sono previsti nell’area del Pacifico sudoccidentale (2,6%) e in Nord America (2,2%).

(Per maggiori informazioni: https://www.bcdtravel.com/it/)