Cinquant’anni di economia marittima in Italia: evoluzione e prospettive tra XX e XXI secolo” è il titolo della Tavola rotonda svoltasi il 12 dicembre a Roma al Cnel nell'ambito della manifestazione per la celebrazione dei venticinque anni della Federazione del Mare. E’ stata anche l'occasione per la presentazione della VI edizione del Rapporto sull’economia del mare realizzato con il Censis,  con il contributo della Federazione del Mare, dei gruppi d’Amico e Grimaldi e di Ucina Confindustria Nautica. Dopo i saluti di apertura del Presidente del CNEL, Tiziano Treu e di Mario Mattioli, Presidente della Federazione del Mare.L'incontro ha messo a fuoco il ruolo dell’industria armatoriale italiana, durante il secolo passato fino ad oggi nell'ambito dell'economia nazionale, riscostruendo il valore economico e occupazionale dell'industria cantieristica e descrivendo l’evoluzione della portualità nazionale nel sistema trasportistico europeo e negli scenari della globalizzazione, come di quella della nautica da diporto e della pesca.

Alla celebrazione sono intervenuti: Lucio Caracciolo (Limes), Francesco Dandolo (Università di Napoli), Luigi Giannini (Federpesca), Carlo Lombardi (Federazione del Mare), Roberto Perocchio (Ucina), Giovanni Pettorino (Comandante generale Corpo Capitanerie di Porto - Guardia Costiera), Gianpaolo Polichetti (Grimaldi Lines). “Se si guarda all’Italia della fine degli anni Sessanta e la si confronta con l’attuale – ha detto  Mattioli - si può affermare che in questi cinquant’anni moltissimo (forse quasi tutto) è cambiato, almeno sul piano politico-sociale ed economico. Quello che ritroviamo invariato è però certamente il fatto che, oggi come allora, in Italia riveste un ruolo strategico ai fini dello sviluppo la nostra economia marittima, date le ampie dimensioni sue e del suo indotto, il ruolo importante che riveste il mare per la logistica delle persone e delle merci, la pronunciata dipendenza dagli approvvigionamenti marittimi dell’industria manifatturiera, il forte turismo crocieristico e nautico, il ruolo della pesca, la prevalente natura peninsulare del territorio, la rilevanza delle città di mare" 


 (Per maggiori informazioni: http://www.federazionedelmare.it/