Secondo Trip, il modello di previsione dei flussi turistici internazionali elaborato da Ciset – Ca’ Foscari,  il 2020 registrerà un aumento del 3,1% rispetto al 2019, con 74 milioni di arrivi. Anche per il turismo mondiale è atteso un incremento del 3,5% pari a 1,5 miliardi di arrivi, nonostante l’incertezza dello scenario geopolitico generi prudenza. L’incremento compone un quadro dei flussi incoming e outgoing per il nostro Paese raggruppati in 4 aree: l’Area Mediterranea (Francia, Spagna, Portogallo e Grecia), l’Europa Centrale (Germania, Austria, Svizzera, Belgio e Olanda), il Nord Europa (Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Regno Unito e Irlanda) e l’Extra Europa (Usa, Canada, Australia, Giappone, America Latina e Africa).


Gli arrivi dagli Stati Uniti, che rappresentano più della metà dei flussi del raggruppamento Extra Europa, dovrebbero registrare un aumento del +6,6%, ed è positivo anche il trend dei flussi dal Giappone (+4,6%), peraltro migliore rispetto alla dinamica delle partenze, a dimostrazione dell’interesse suscitato dal Bel Paese sui turisti nipponici.
I paesi dell’Europa Centrale rimangono il principale mercato di origine per l’Italia rappresentando, con quasi 26 milioni di arrivi, circa la metà dei flussi dai principali paesi, sebbene inferiore alla media (+1,9%), nello specifico la dinamica prevista per i flussi tedeschi si attesterà intorno al +2%.
I flussi provenienti dai paesi dell’Area Mediterranea fanno registrare un moderato incremento (+1,5%). Si segnala una ripresa del mercato spagnolo (+1,6%) e la dinamica di quello francese che, con circa 5 milioni di arrivi, assorbe i due terzi dei flussi dall’area, mostrando un rinnovato interesse per il nostro Paese.
I paesi del Nord Europa, che con oltre 6 milioni di arrivi rappresentano, dopo l’area mediterranea, il mercato di origine meno consistente per il nostro paese, si caratterizzeranno per dinamiche intorno a +1,5% dei flussi verso l’Italia. Il Regno Unito, che con 4 milioni di arrivi rappresenta quasi i due terzi dei flussi totali dall’area, nonché il quarto mercato europeo in termini di importanza, sarà contraddistinto da un trend di poco superiore a +1,1%).
Per quanto riguarda le partenze internazionali dall’Italia verso i principali Paesi raggiungeranno nel 2020 i 24,6 milioni, con un tasso di incremento del +3,3%. Superiore alla media sarà la crescita dei flussi diretti verso l’Area Mediterranea (+3,8%). Le destinazioni mediterranee assorbono più della metà del totale dei flussi in partenza dal nostro Paese. Si conferma decisamente positivo nel 2020 il movimento verso la Francia (+4,2%), principale mercato di destinazione per il nostro paese con oltre 7,5 milioni di partenze.
L’Europa Centrale mostrerà una crescita in linea con la media con tasso pari a +2,9%. Il Nord Europa sarà contraddistinto da un discreto incremento nel biennio con +3% previsto.  Anche il Regno Unito, che rappresenta circa il 70% delle partenze verso l’area, sarà caratterizzato da un +3% nel 2020.
Infine, i paesi dell’Extra Europa saranno caratterizzati da un andamento inferiore alla media (+2,2% nel 2020). Tra le mete tradizionali d’oltre oceano, gli Stati Uniti registreranno un +2,9%.
Le economie avanzate confermano la loro posizione consolidando il peso sul mercato turistico globale con una quota del 54%, a fronte di una crescita stimata pari a +3,2%. Trend più che positivo e superiore alla media per i paesi emergenti (+5,8%) su cui agiscono senz’altro i risultati del Sud-Est Asiatico (+7,2%) e le performance dell’area Caraibica (+11,3%). A questo scenario si aggiungono inoltre la rimonta della Turchia (+13,8%) e del Nord Africa (+9,3%).
In tale contesto, l’Europa dovrebbe consolidare le proprie performance attestandosi intorno al +4,2%. In realtà, tale risultato media situazioni differenziate che vanno da incrementi intorno a +6% per la fascia Mediterranea a un più modesto +1,8% per l’Europa Occidentale.

( Per maggiori informazioni: https://www.unive.it/pag/18702/?tx_news_pi1%5Bnews%5D=8393&cHash=cf3316c2cf29b2f9d702cc7fb32138d5)