Il settore dei viaggi e del turismo è senza dubbio tra quelli che più hanno risentito della pandemia:  ora il comparto si ritrova a dover ripartire dopo due mesi di “sospensione” in  cui però, si è avviato un processo di riprogettazione: sarà necessariamente un nuovo   turismo quello che vedremo prendere forma nel prossimo periodo e che evolverà ancora. Questo il  filo conduttore del Position paper di indirizzo strategico  dell’industria del turismo  in  Piemonte, frutto del lavoro del gruppo di  ricerca, promosso da Confindustria Piemonte e coordinato   dal Presidente della  Commissione  Industria del Turismo  Federico De Giuli, che ha riunito tecnici,  esperti di settore e destinazione  turistica  regionale, intervenuti ai lavori del webinar   svoltosi il 22 luglio, insieme all’Assessore  Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte Vittoria Poggio, con le   conclusioni di  Marina Lalli, Presidente di Federturismo.

Qual era la situazione pre- Covid? Nel 2018, con un  consuntivo di oltre 15 milioni di pernottamenti e 5 milioni e    200mila arrivi,   il  Piemonte si posizionava a metà classifica fra le regioni italiane,  alla guida del gruppo di  centro dopo   Veneto, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Lazio ed   Emilia-Romagna.  La crescita dei movimenti  turistici negli ultimi dieci anni aveva registrato    una crescita pari a   30,25% dei pernottamenti e  36,44% di arrivi, se pur vi fossero aree    del territorio   regionale con velocità, caratteristiche e capacità  di attrarre turisti molto differenti fra  loro. I mesi estivi si confermavano i più importanti per il  turismo regionale, Partendo da questi dati, il paper vuole rispondere a un duplice obiettivoscattare   un’istantanea del   turismo nel nostro territorio nell’emergenza sanitaria in atto e  successivamente disegnare percorsi di rilancio e riposizionamento strategico del settore e della "Destinazione Piemonte" con visione di  medio/lungo periodo. La Regione è stata coinvolta nel progetto e anzi principalmente a essa, oltre che agli operatori turistici, si rivolgono molti dei temi e contributi espressi nella proposta. Il lavoro degli esperti si è focalizzato su quattro filoni tematici – la Domanda che evolve e le   Strategie; I Costi, gli Investimenti e leRisorse; le Norme; la Comunicazione – e   ha individuato alcuni  nuovi trend di scenario, tra cui:  competizione tra territori e destinazioni turistiche, al posto della tradizionale dimensione soggettiva di mercato; nuova targettizzazione del mercato e, almeno per un periodo, crescita del turismo di prossimità;  importanza crescente di una narrazione promozionale fondata sulla sicurezza e sull'esperienza offerta al turista; poche e non tradizionali risorse economiche da utilizzarsi per gli investimenti in sviluppo.  «Il mondo del turismo è duramente messo alla prova da questa emergenza sanitaria, le  imprese sono in difficoltà e bisogna essere capaci di traguardare la contingenza e  avere fiducia che al più presto ci siano le condizioni per tornare a viaggiare, ha  evidenziato Federico De GiuliPresidente della Commissione Industria del Turismo di Confindustria Piemonte. Se da un lato c’è bisogno di      interventi finanziari urgenti che  permettano di non disperdere il patrimonio di imprese e  professionalità, dall’altra  dobbiamo prepararci a una stagione competitiva e appassionante.La   domanda che abbiamo posto ai ricercatori – continua De Giuli – è di anticiparci alcune possibili  tendenze della domanda turistica post-Covid, così da ottimizzare gli investimenti pubblici e   privati  sul prodotto e sulla sua comunicazione. Il Lavoro è pieno di spunti utili che mettono in evidenza come il territorio piemontese abbia le caratteristiche ottimali per rispondere        alle nuove esigenze e che  superata la crisi, se avremo il coraggio di innovare, si apriranno importanti opportunità per il settore  turistico»L’Assessore Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte Vittoria Poggio       ha           commentato: “Nessuno avrebbe mai potuto aspettarsi l’attuale, improvviso e  imprevedibile scenario mondiale disegnato dalla presente emergenza sanitaria, la quale   ha poi scatenato, con il più classico  degli effetti domino, una susseguente e drammatica emergenza economica e sociale. Una situazione           che ha inevitabilmente stravolto   completamente i piani e gli indirizzi programmatici     dell’amministrazione regionale in tema di turismo, un settore fondamentale e altamente attrattivo     per la nostra regione, nonché in           costante crescita e capace di produrre importanti ricadute in altri     comparti come quelli          della cultura e del commercio, il quale sta patendo fortemente e più di altri gli effetti della    pandemia. Il nostro piano strategico di mandato prevedeva infatti l’ambizioso ma        realistico incremento del Pil turistico regionale dal 7.4% al 10%, mentre ora si ipotizza per            l’immediato futuro una sua drastica e drammatica caduta, da cui si evincono le fin troppo       ovvie e           inevitabili conseguenze sul tessuto economico e sociale del nostro territorio.      Pur consci dell’estrema      confusione emergente a livello mondiale, della difficoltà di questa nuova sfida e della necessità di             una risposta adeguata e soprattutto corale, che veda operare in sinergia tutte le istituzioni politiche,           economiche e sanitarie mondiali, viepiù in       tema di turismo e di flussi turistici nazionali e internazionali, l’amministrazione regionale, di   concerto con i vari enti e rappresentanti turistici           piemontesi, ha elaborato un fitto,             variegato e straordinario programma di sostegno e di rilancio del           turismo regionale, il            cosiddetto “Riparti Turismo”, il quale sta proprio ora entrando nel vivo e, grazie           alla sua          cospicua dote finanziaria, comincia a mostrare i primi risultati positivi. Da questo tavolo di           lavoro sono quindi emersi provvedimenti come il Voucher 3x1, che sembra avere un buon     successo e           piacere molto ai turisti, il Bonus Turismo, che sostiene la ripresa del settore        alberghiero ed           extralberghiero, una nuova Campagna di promozione e marketing             turistico -‘Bellezza singolare’,           ‘Gusto singolare’, ‘Libertà singolare’, ‘Spirito singolare’-,         per il rilancio dell’intera offerta regionale,           declinata per prodotti, target e mercati, e il        potenziamento dei Consorzi, delle ATL e delle Proloco           presenti sul territorio. Tutte            misure studiate per dare una risposta efficace e concreta all’intera filiera turistica, in quanto             la nostra regione vive di turismo e questo piano deve e vuole essere un   rilancio           dell’immagine e del brand Piemonte, capace di attrarre un numero crescente di turisti grazie   ai suoi stupendi e variegati territori, e alle sue bellezze storico-artistiche, architettoniche e       naturalistico-paesaggistiche”.  «II turismo alimenta una catena del valore lunghissima – ha dichiarato infine la Presidente di           Federturismo Confindustria Marina Lalli – e le        ricadute, con l’emergenza sanitaria, si sono fatte           sentire anche in tanti altri comparti ad    esso collegati. Per uscire da questo vicolo cieco ci metteremo           diversi anni, ma       dobbiamo pensare che quello che prenderà forma nel prossimo periodo sarà un           nuovo turismo, un cambiamento inevitabile che la pandemia ha solo bruscamente       accelerato.           L’offerta di prodotti omogenei in diversi territori, il digitale, la formazione,   l’attenzione a nuovi stili di vita che mettano al centro il benessere e la sicurezza della        persona sono temi cruciali sui quali è     diventato indispensabile investire e riprogettare».

 ( Per maggiori informazioni: pressideasuite.it)