L'Italia è in grado di superare il resto dell'Europa per fatturato alberghiero e capace di attirare investitori, soprattutto nel segmento alto secondo Deloitte Real Estate & Hospitality.

Dalla ricerca, relativa al 2023, emerge come gli hotel della Penisola siano stati in grado di generare 30.548 milioni di euro di fatturato, piazzandosi al primo posto in Europa, prima del Regno Unito, al secondo posto con 27.716 milioni di euro, e della Francia con 26.188 milioni di euro.
Il primato si deve attribuire a camere alberghiere ben valorizzate e vendute meglio rispetto ad altri Paesi e ad un patrimonio alberghiero più importante di tutta Europa.
Parlano chiaro i numeri sul numero di alberghi: l'Italia ne raduna il 21% di tutta Europa, ovvero 31.806, contro i 22.185 della Germania (al secondo posto) e i 18.067 della Francia (al terzo posto). Importante anche il dato sugli investimenti alberghieri che, come analizzato dalla ricerca, hanno visto il picco nel 2019 con 2,8 miliardi di euro, per calare bruscamente nel 2020 a causa della pandemia, e riprendersi negli anni successivi, mantenendosi più o meno costanti ma a livelli inferiori rispetto al pre-pandemia (nel 2023 sono stati pari a 1,5 miliardi). La propensione a investire in Italia resta alta: la Penisola è infatti nel mirino dell'89% degli investitori e la metà degli investimenti si rivolge al segmento lusso, con il 26% per il luxury e il 21% per il top luxury. E l'upper scale conquista un altro 21%.
Per il prossimi anni le prospettive per l'Italia continuano ad essere positive: lo scenario disegnato da Deloitte vede, nel 2028, 31.627 strutture alberghiere in Italia (che resterebbe al primo posto), contro le 22.658 della Germania e le 18.240 della Francia.

(Per maggiori informazioni: https://www2.deloitte.com/it/it.html)