Le parole del Premier Draghi in occasione del G20 del Turismo sono molto importanti per restituire fiducia al  settore  e  dare  un  segnale  chiaro  ai viaggiatori che ci guardano da tutto il mondo: l’Italia riparte, anche nel turismo.E’ un segnale molto importante quello che è arrivato oggi dal Premier Draghi e dal Ministro Garavaglia, abbiamo delle  date,  la  metà  di  maggio  per  il  pass  nazionale  e  dalla  seconda  metà  di  giugno  quello europeo. – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Vice Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi. Tanto più  adesso  però  dobbiamo  farci  trovare  pronti  con  un percorso chiaro  su  riaperture, orari, servizi ecc. Ad oggi ci sono ancora troppe incognite per le prossime settimane e questo rallenta la ripartenza. Per il turismo serve programmazione. 

Abbiamo ben chiaro il rischio del “freno a mano”, ma se non partiamo ora con la  programmazione arriviamo tardi all’appuntamento dell’estate con turisti e viaggiatori!

Più  in  prospettiva  molto  importanti  le 7  linee  guida illustrate  dal Ministro  Garavaglia che  segnano  la direzione dei prossimi anni per il settore.

Ma  al  Presidente  del Consiglio  ed  al  Ministro  dobbiamo  sottolineare  che le  aziende non  sono  fuori pericolo.

La perdita di  fatturato vissuta  dagli  alberghi  che  è  arrivata  a  toccare - e  per  qualcuno  addirittura  a superare - l’80% rispetto al 2019. Una situazione che unitamente ad un sistema di costi necessariamente molto complesso e pesante, sta mettendo a rischio molte imprese, gli investimenti dei prossimi anni e la stessa capacità di competere dell’offerta turistica italiana.

In   attesa   delle   risposte   che   dovrebbero   arrivare   dal PNRR,   il   sistema   degli aiuti,   fino   ad   oggi decisamente  inadeguato rispetto  alle  perdite del  settore,  deve  essere  rivisto  e  potenziato,  tenendo conto delle oggettive drammatiche difficoltà in cui si trovano aziende. Il  DL  sostegni  bis  ancora  una volta  sembra  andare  nella  direzione  di  interventi  a  tappeto,  ma  molto limitati quantitativamente. Del tutto inadeguati a sostenere imprese che stanno sperimentando perdite di fatturato così rilevanti. Peraltro con l’inspiegabile esclusione da qualunque supporto  per  le  aziende con fatturato superiore ai 10 milioni di euro, aziende che danno lavoro a centinaia di migliaia di persone e per le quali non è previsto alcun aiuto. Una situazione inaccettabile che rischia di farci perdere una parte rilevante delle nostre imprese, molto appetibili per capitali opachi e speculazione.

Non possiamo  permetterlo.  Sono necessarie misure  ad  hoc  per  il  settore, che  tengano  conto  delle effettive perdite subite a prescindere dalle dimensioni d’impresa.  Mettiamo in  sicurezza  le  nostre aziende per guardare al futuro.

(Per maggiori informazioni: www.alberghiconfindustria.it)