Il mercato italiano ha superato i livelli di traffico pre-Covid già nel 2023 e continua a crescere anche nel 2024 e nel 2025 secondo la XIX Edizione del Fact Book 2025 del trasporto aereo europeo, l’osservatorio che approfondisce lo scenario europeo del trasporto aereo, realizzato dal centro Iccsai Transport and Sustainable Mobility dell’Università di Bergamo.


Lo studio mostra come tutti gli anni una fotografia puntuale sullo stato dell’arte di domanda e offerta, rotte, tariffe, evoluzione delle regolamentazioni, vettori e gestori aeroportuali.
Dallo studio è emerso che il 2024 ha segnato per l’Europa il recupero dei volumi di traffico passeggeri pre-Covid. Il recupero è avvenuto con velocità molto diverse per i Paesi dell'area del Mediterraneo quali Italia, Portogallo e Spagna da un lato, con tassi di crescita elevati sospinti dai flussi turistici, e Germania, Francia e Olanda dall’altro, che non hanno ancora recuperato i volumi di traffico del 2019, causa una crescita ridotta dei rispettivi mercati domestici e le difficoltà dei grandi hub continentali.
Le dinamiche di recupero si sono rivelate differenziate. Sulla base dei dati emersi dal rapporto c’è stato un recupero accelerato in Spagna, Italia e Portogallo, ma con tassi di crescita 2024 in riduzione, con un effetto positivo per i mercati a maggiore vocazione turistica. Germania, Francia e Olanda sono risultate ancora sotto i livelli pre-Covid. Le cause sono da rintracciare nelle difficoltà dei mercati domestici tedeschi e francesi e nella ripresa lenta dei grandi hub europei.
In questo scenario, l’Italia si conferma il terzo mercato europeo, davanti alla Germania e nel 2024 mostra la crescita più elevata (+11,1%).
Si nota una crescita in affievolimento nella seconda parte del 2024 e nella prima parte del 2025, specie per Regno Unito, Germania, Olanda e Portogallo. L'Italia è sempre meglio della media europea. Nel 4° trimestre 2024/1° trimestre 2025 è il mercato che cresce maggiormente. Cresce però anche l’incertezza per il 2025, dovuto al peggioramento del quadro economico e alle difficoltà sul lato della capacità (ritardi consegne nuove aeromobili).
Il ruolo degli hub europei si sta ridimensionando a causa delle difficoltà a collegare direttamente alcune destinazioni asiatiche stante il divieto di sorvolo determinato dal conflitto tra Russia e Ucraina e una tendenza di lungo periodo che vede ridursi la percentuale del traffico mondiale in connessione.
Come risultato complessivo, la connettività mondiale degli aeroporti europei è ancora inferiore ai valori 2019, confermando una perdita di competitività a favore degli scali di Istanbul e Medio Oriente.
Anche la qualità del network intra-europeo rimane inferiore rispetto ai livelli pre-pandemia, con una riduzione delle frequenze e delle connessioni negli aeroporti intermedi, limitando la possibilità di viaggi di andata e ritorno in giornata.
Il report rivela che il principale vettore sul mercato europeo si conferma Ryanair, con un tasso di crescita ancora significativo dell’8,5%, anche se in riduzione rispetto agli anni precedenti, a causa anche dei ritardi nelle consegne dei nuovi aeromobili.
Ita Airways mette a segno la crescita più elevata tra le principali compagnie aeree europee, +21,3%, con un traffico 2024 ancora al di sotto dei livelli di Alitalia nel 2019. Nonostante la quota low-cost si stia riducendo leggermente sia in Europa (al 49%) sia in Italia (al 58,3%), anche per il 2024 restano le low-cost i vettori di riferimento in 18 dei 20 maggiori aeroporti italiani.
Il traffico crescerà ancora dai 220 milioni di passeggeri del 2024 a oltre 300 milioni nel 2035.
(Per maggiori informazioni:https://itsm.unibg.it/it/chi-siamo/presentazione)