L’estate 2025 chiude con numeri record per il turismo italiano: oltre 70 milioni di arrivi, in crescita del +6,4% sul 2024, di cui 38,5 milioni provenienti dall’estero, secondo Visit Italy, che però riporta anche che il 64% dei visitatori ha dichiarato di aver vissuto situazioni di overtourism.


Secondo il report "Benvenuti nella Checklist Era del Turismo" della piattaforma culturale con una community di oltre 4,1 milioni di viaggiatori, il 75,8% dei turisti organizza i propri viaggi spuntando solo le mete iconiche mentre il 71% sceglie la destinazione esclusivamente in base alle tendenze social.
Oggi, troppo spesso viaggiare significa spuntare la lista delle cose da vedere, le attrazioni da fotografare, i luoghi da mettere in curriculum per poter dire “ci sono stato”. Come se lo scopo del viaggio fosse completare una collezione, non vivere un’esperienza. Selfie, TikTok e tendenze virali guidano: ci muoviamo molto, ma spesso il viaggio è più simile ad una prestazione che a un’esperienza trasformativa.
I dati mostrano che i viaggiatori non scelgono il Paese per una sola ragione, ma per un insieme di esperienze: relax e spiagge (69%), cultura con città d’arte (65%), enogastronomia (56%) natura e montagna (47%).
Le prenotazioni avvengono prevalentemente tramite piattaforme online (50%). I viaggiatori che si affidano ancora alle agenzie tradizionali sono pochi (4,8%) mentre chi prenota direttamente presso le strutture ricettive rappresenta il 22,2%. C’è poi una quota che parte senza alcuna prenotazione, preferendo viaggi spontanei (9,5%).
La maggior parte dei viaggiatori stranieri ha scelto soggiorni medio-lunghi (36%), contro solo un 5% di brevi permanenze. A incidere sono soprattutto i viaggiatori extraeuropei, che restano oltre i 10 giorni ma distribuiscono il tempo su più località, segno di un turismo frammentato e collezionistico.
Secondo l’equazione della sostenibilità turistica sviluppata da Visit Italy, che considera benessere dei residenti, capacità di carico e qualità dell’esperienza, l’Italia mostra un quadro contrastante. Il dato evidenzia da un lato la resilienza del patrimonio naturale e culturale italiano e dall’altro le fragilità esistenti sul piano sociale e gestionale. Non è sufficiente attrarre visitatori: è necessario garantire un equilibrio tra crescita economica, qualità dell’esperienza e tutela delle comunità locali.
(Per maggiori informazioni:www.visititaly.eu)