Secondo il rapporto “Attrattività e posizionamento delle destinazioni siti Unesco per lo sviluppo delle economie locali”- realizzato da Isnart e presentato nell’ambito della Borsa Internazionale del Turismo Culturale e di Mirabilia Food&Drink attraverso 4mila interviste a turisti italiani e stranieri e 1.000 interviste a imprese locali nei 21 territori partner -
la motivazione "cultura" per il quarto anno consecutivo si colloca al primo posto (35%, che sale al 40% tra gli stranieri) tra i driver di scelta di una vacanza in Italia. Dieci anni fa era al settimo. Il valore aggiunto dei siti Unesco è rappresentato dall’alta riconoscibilità: l’85% degli intervistati conosce il significato del “bollino” Unesco, il 74% è consapevole della presenza di un sito nella destinazione scelta, per il 71% la presenza del sito ha influito sulla scelta.
Inoltre, vengono attratti turisti di fascia medio-alta: il 35% appartiene a un cluster con buona capacità di spesa, il 41% viaggia in coppia, prevale un’utenza matura. L’esperienza turistica nei territori Unesco riceve un voto medio di 8,7/10, in linea con i valori più alti registrati a livello nazionale. Di contro, emerge una spesa contenuta: la spesa media giornaliera (71 euro) resta al di sotto della media nazionale. Esiste poi un gap di comunicazione digitale: se il web è determinante per il 48% dei turisti, i social media incidono solo per il 12% (contro una media nazionale del 47%). Infine 7 operatori su 10 riconoscono un impatto positivo del sito, ma solo il 45% ne percepisce il reale valore attrattivo; appena il 24% utilizza il brand Unesco nelle campagne di marketing e comunicazione.
(Per maggiori informazioni: https://www.unesco.it/it/;https://www.isnart.it/it/)