L’analisi di The Data Appeal Company evidenzia come l’Anno Santo abbia ridisegnato i flussi turistici: boom di pellegrini dai Paesi cattolici, ascesa dei viaggiatori solitari e stabilità dei prezzi, ma cambia il portafoglio del visitatore, si spende di più per la cultura, meno per la ristorazione.


Il dato più eclatante riguarda il cuore della cristianità: la Basilica di San Pietro ha registrato un impressionante aumento del 93% nelle tracce digitali, mantenendo un sentiment score eccezionalmente alto di 94,5/100. Anche i Musei Vaticani hanno segnato una crescita, seppur più moderata, con un +10% di tracce digitali e un sentiment di 89,7/100, in crescita di 2,4 punti rispetto al 2024.
Sebbene le attrazioni classiche come il Colosseo, la Fontana di Trevi e il Pantheon siano rimaste sul podio dei posti più recensiti tra gennaio e ottobre 2025, i luoghi simbolo del Vaticano (rispettivamente al quarto e quinto posto) hanno visto una crescita senza precedenti. Gran parte di questo aumento è stato alimentato dai pellegrini giunti specificamente per attraversare la Porta Santa. L’indice di popolarità della Città del Vaticano è cresciuto del 60%, con picchi tra marzo-aprile (Pasqua) e agosto-settembre. Tuttavia, il report evidenzia un brusco calo delle menzioni alla fine di aprile, in concomitanza con la morte di Papa Francesco e la conseguente chiusura temporanea dei Musei Vaticani e della Basilica per i riti funebri.
L’Italia si conferma il primo mercato di provenienza (27% di tutte le tracce), seguita da Spagna, Stati Uniti, Francia e Regno Unito. Tuttavia, gli incrementi più notevoli sono arrivati dai paesi a forte tradizione cattolica: Argentina (+29,2%), Canada (+14,4%), Messico (+11,6%) e Polonia (+7%). Al contrario, si è registrato un calo da Germania (-41,3%) e Francia (-12,2%), probabilmente dovuto alle condizioni economiche più rigide in Europa centrale. Cambia anche il profilo del viaggiatore. Sebbene coppie e famiglie continuino a dominare, emergono con forza i viaggiatori solitari, che ora rappresentano il 15% del totale (+3 punti percentuali su base annua). Un trend guidato soprattutto dal turismo domestico: gli italiani rappresentano infatti il 41% delle recensioni di chi viaggia da solo.
Contrariamente ai timori di speculazione, le tariffe sulle Ota sono rimaste complessivamente stabili (-3% rispetto allo stesso periodo del 2024). Si è assistito però a una ridistribuzione della domanda verso tipologie di alloggio più accessibili. Mentre gli hotel hanno ridotto le loro tariffe massime (-7%), ostelli e campeggi hanno visto una forte crescita dei prezzi (+27%), segno di uno spostamento della domanda di pellegrini, gruppi e viaggiatori singoli verso soluzioni low cost.
L’analisi semantica delle tracce digitali svela come i visitatori abbiano investito il proprio budget. Il settore delle attrazioni ha brillato per volume (+26%) e gradimento (sentiment 91,3/100). Al contrario, l’attività digitale è calata nella ristorazione (-19%) e nell’intrattenimento (-14%). I turisti del Giubileo si sono mostrati più propensi a investire in cultura piuttosto che in svago e cibo; per i ristoranti, il punto debole è stato proprio la percezione del prezzo, con un sentiment di appena 54/100 sulle menzioni relative ai costi. Nonostante alcune criticità persistenti su costi, organizzazione e sicurezza, la professionalità del personale e l’ospitalità hanno garantito un’elevata soddisfazione trasversale. Il Giubileo ha dimostrato che la chiave per un grande evento di successo sta nell’ascolto in tempo reale e nella pianificazione basata sui dati.

(Per maggiori informazioni:https://datappeal.io/it/free-report-giubileo-2025/)