Menu
  • I Soci

    I dati Enac sul 2022 sanciscono la ripresa del trasporto aereo in Italia dopo la brusca frenata dell'emergenza sanitaria. Il totale dei passeggeri sale a 164 milioni, segnando un incremento del 104% rispetto all'anno precedente. Si assottiglia così notevolmente il divario con il 2019, che scende a -14%. Il rapporto Enac registra 64,5 milioni di passeggeri sul traffico nazionale, con un aumento del 53% rispetto al 2021. Più marcato, come era ragionevole aspettarsi, l'aumento del traffico internazionale, che fa un balzo del 160,8% arrivando a 99,9 milioni.Si conferma inoltre il predominio delle low cost: il no frills conquista infatti una quota di passeggeri pari al 66% del totale, mente le legacy si fermano a 56 milioni di pax pari al 34%.

    L’80% del traffico aereo (in Italia) si concentra in soli 14 scali dichiara Enac. Le previsioni post pandemia stimano un ritorno alla crescita del traffico aereo con un aumento di 8 miliardi di passeggeri nei prossimi venti anni. In carenza di realizzazione di nuove infrastrutture nel nostro continente, chi dispone di strutture sottoutilizzate avrà la possibilità di intercettare nuovo traffico.E' allo studio un approfondimento sul cargo “che oggi sta vivendo una stagione particolarmente felice”.

    Secondo l’Enac nel primo semestre del 2024 si è assistito ad un significativo incremento del traffico aereo rispetto allo stesso periodo del 2023: con un aumento dei passeggeri del +12%.

    Secondo l’Enac nel primo semestre del 2024 si è assistito ad un significativo incremento del traffico aereo rispetto allo stesso periodo del 2023: con un aumento dei passeggeri del +12%.

    Secondo i dati dell’Enac, nel 2018, Roma Fiumicino si conferma il principale aeroporto italiano con quasi 43 milioni di passeggeri, in crescita del 5% e con la quota del 23,2% del totale del traffico. Nella classifica dei primi scali per numero di passeggeri al secondo posto figura Milano Malpensa che, con 24,5 milioni di passeggeri e una quota del 13,3%, cresce a doppia cifra rispetto al 2017 (+11,5%). Sul podio anche Bergamo, con 12,8 milioni di passeggeri in crescita del 4,9% e una quota del 6,9%. Tra i primi dieci scali si segnala lo sviluppo di Napoli (+15,8%) e Palermo (+14,7%), mentre registrano una variazione negativa sia Milano Linate (-3,3%) che Roma Ciampino (-0,7%).

    Secondo gli ultimi dati dell'Enac i passeggeri transitati negli aeroporti italiani nel 2023 sono stati 197.128.729, il 20% in più del 2022, con 68,6 milioni sui voli nazionali e 128,5 milioni per i collegamenti internazionali.

    Secondo il “Report mensile – dati di traffico marzo 2025” di Enac nel primo trimestre del 2025 si consolida il trend di crescita relativo al traffico passeggeri con oltre 43 milioni di passeggeri, l’8% in più rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, con il superamento dei volumi pre-Covid (2019) pari al +15%.

    Secondo i primi rilevamenti dell’Enac, nel primo trimestre 2018 gli aeroporti italiani hanno registrato un volume di 35,4 milioni di passeggeri con un incremento del +6,4% rispetto allo stesso periodo del 2017. Tra gli scali che hanno fatto segnare la crescita più consistente figurano quello di Napoli, al +45% (1,7 milioni di passeggeri), Palermo, al +20% (1,1 milioni di passeggeri) e Milano Malpensa, al +12% (quasi 5 milioni di passeggeri).

    Secondo i dati del Rapporto 2017 dell’Enac, presentato il 5 giugno in occasione delle celebrazioni del ventennale, nel 2017 negli aeroporti nazionali sono transitati 174.628.241 passeggeri, con un aumento del 6,2% rispetto al 2016. In aumento anche il numero dei movimenti aerei commerciali (decollo o atterraggio di un aeromobile su un aeroporto) del 2,4% rispetto al 2016, per un totale di 1.364.564 movimenti.

    Secondo i dati sul traffico aereo diffusi dall’Enac sono 174.628.241 i passeggeri transitati negli aeroporti nazionali nel 2017, in aumento del 6,2% rispetto al 2016. L’aeroporto principale si conferma Roma Fiumicino con quasi 41 milioni (in calo, però, dell’1,8%) che gestisce oltre il 23% del totale del traffico, seguito dagli scali di Malpensa (+14%), Bergamo (+10%), Catania (+15%) e Napoli (+26%).

    Secondo l'Enac la consistente ripresa del settore del trasporto aereo emerge dal recupero di oltre l’85% del traffico pre-pandemia. Il portato più rilevante che emerge dal bilancio 2022 degli aeroporti italiani, capaci di mettere insieme 164,5 milioni di passeggeri e di raddoppiare i volumi rispetto allo scorso anno, riducendo in tal modo ulteriormente il gap rispetto ai valori pre pandemia (gap del -15% rispetto al traffico 2019). Con riferimento alle principali direttrici del traffico di linea e charter (flussi di traffico con origine destinazione Italia verso/da le principali aree geografiche mondiali) il 2022 mostra tassi di crescita elevati in tutte le aree geografiche rispetto al 2021 (+364,9% Nord America e Nord Atlantico; +276,7% Medio Oriente e Asia del Pacifico; +169,9% Africa e Oceano Indiano) sebbene il gap rispetto ai flussi registrati nel 2019 sia ancora consistente in particolare per Caraibi e Sud America (-64,7%) , Medio Oriente e Asia del Pacifico (-50%).

    I movimenti gestiti da Enav a luglio sono stati 75.200 suddivisi per il 46% in voli internazionali (arrivo o partenza da uno scalo estero), il 24,6% in voli nazionali (arrivo e partenza su aeroporti italiani) e per il 29,3% in sorvoli (aerei che attraversano lo spazio aereo italiano senza scalo). Nel mese di luglio è stato recuperato circa il 40% del traffico del 2019 che, va ricordato, è stato un anno record per il trasporto aereo in Europa e soprattutto in Italia. Giugno, invece, si è chiuso con il 15% del volato dello scorso anno.

    Secondo l'ENAV il traffico aereo in Italia continua la sua crescita costante e progressiva. Nella prima metà di luglio i voli sui cieli nazionali sono più che raddoppiati rispetto a giugno.  Dal 1^ al 15 luglio, ci sono stati complessivamente 33.000 movimenti con una media giornaliera pari a 2.200 voli ed un picco massimo, il 10 luglio, di 2.521 voli.

    Traffico di rotta e di terminale in diminuzione rispettivamente del 59,6% e del 58,8%, in termini di unità di servizio, rispetto ai primi nove mesi del 2019, e ricavi consolidati pari a 589,1 milioni di euro, -14,8% rispetto ai primi nove mesi del 2019 secondo Enav, che ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2020. A fronte dell’aumento di quasi il 10% registrato nel primo bimestre dell’anno, nei mesi immediatamente successivi il traffico è crollato con punte del 90%, rispetto al 2019, per poi stabilizzarsi intorno a un calo tra il 55% ed il 60% nei mesi estivi, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

    Nel 2020 si sono registrati in alcuni mesi il 90% in meno dei volumi di traffico aereo e complessivamente nell’arco dell’anno un 60% in meno sul 2019. Nel 2021 ci sono stati segnali di ripresa che si sono poi consolidati nel 2022. Nei primi 9 mesi di quest’anno stiamo registrando circa un 90% del volume del 2019, e in Italia con maggior vigore rispetto al resto d’Europa, dove il recupero è stato dell’86%. Per la chiusura dell’anno si auspica di arrivare al 92% sul 2019, sempre 4-5 punti in più rispetto agli altri paesi europei con cui ci si confronta.

    Nel 2020 si sono registrati in alcuni mesi il 90% in meno dei volumi di traffico aereo e complessivamente nell’arco dell’anno un 60% in meno sul 2019. Nel 2021 ci sono stati segnali di ripresa che si sono poi consolidati nel 2022. Nei primi 9 mesi di quest’anno stiamo registrando circa un 90% del volume del 2019, e in Italia con maggior vigore rispetto al resto d’Europa, dove il recupero è stato dell’86%. Per la chiusura dell’anno si auspica di arrivare al 92% sul 2019, sempre 4-5 punti in più rispetto agli altri paesi europei con cui ci si confronta.

    Enav ha chiuso il 2023, anno record, con ricavi per 1 miliardo e lancia un Piano al 2026 sui ricavi non regolati.

    Enav chiude i primi tre mesi dell’anno con ricavi totali consolidati a 193,6 milioni di euro, in aumento del 9,5% rispetto al primo trimestre 2023, grazie principalmente all’andamento del traffico aereo e al correlato incremento del fatturato da attività operative. Il risultato netto è negativo per 13,8 milioni, in miglioramento rispetto al primo trimestre 2023 in cui la perdita era di 21,8 milioni.

    Per l'ENAV il primo trimestre 2020 è stato caratterizzato da una forte crescita del traffico aereo nei mesi di gennaio e febbraio ( +9,8%)  e da un crollo a marzo ( 50%) per la crisi del coronavirus, che ha fatto chiudere  i conti del periodo con  ricavi consolidati a 171,6 milioni di euro (-3,8% rispetto al primo trimestre 2019) e  un  Ebitda  a 28,9 milioni di euro (-6,7%).

    Il 2022 è stato caratterizzato da una forte ripresa del traffico aereo, che ha fatto registrare volumi quasi in linea con i livelli pre-pandemici, con picchi nei mesi di agosto ed ottobre superiori ai corrispondenti periodi del 2019. Tale incremento, intenso e costante in tutti i trimestri, ha permesso di chiudere il 2022 recuperando, in termini di unità di servizio, il 95,2% rispetto al 2019.

    Enav segnala nei primi 9 mesi del 2024 un record storico di traffico aereo sull’Italia trainato dai voli internazionali. Il traffico di rotta e di terminale è in aumento rispettivamente del 10,8% e del 10,7% in termini di unità di servizio rispetto allo stesso periodo del 2023.

    Il traffico aereo in Italia per Enav,  nei mesi estivi è stato tra il 70 e l’80% del traffico del 2019 con giornate che hanno raggiunto il 100%. Il trend di crescita è costante e, in alcuni giorni di ottobre, abbiamo anche superato i voli del 2019..
    I primi nove mesi del 2021 sono stati caratterizzati da una decisa ripresa del traffico aereo specialmente nel periodo estivo. In Italia, il risultato complessivo, rispetto al corrispondente periodo del 2020, per le unità di servizio di rotta, ha mostrato un incremento del 24,1% modificando il trend negativo del primo semestre (-16,6%) grazie al positivo andamento del terzo trimestre 2021 che ha evidenziato una crescita dell’83,1%.

    Le prospettive delineate dal rapporto Eir parlano della creazione di quasi 77 milioni nuovi posti di lavoro entro i prossimi 10 anni solo in Asia. Il contributo all’economia di quest’area potrà crescere a una media dell’8,5% annuo. Il 2021, nonostante sia stato un anno ancora impattato dalla pandemia ha visto il numero dei voli in progressivo e significativo aumento soprattutto nella seconda metà dell’anno, con l’inizio della stagione estiva, arrivando, negli ultimi mesi, a circa il 90% del traffico del 2019 con picchi che, in alcune giornate estive, hanno raggiunto i livelli pre-pandemici. L’Italia – secondo Enav  – è lo stato europeo, tra i grandi, in cui si è registrato il più alto tasso di crescita (+44,9% rispetto al 2020) per quanto riguarda i volumi di traffico aereo di rotta.

    ENDU, la più importante piattaforma in Italia di servizi dedicata agli sport, ha reso noti i risultati della ricerca dedicata ai trend del turismo sportivo, con dati su comportamenti e preferenze dei viaggiatori, realizzata in collaborazione con Destination Italia.

    Secondo i dati emersi dal monitoraggio sul turismo organizzato dell’Enit relativamente al periodo estate-autunno le prenotazioni verso il nostro Paese sono in aumento, anno su anno, per il 74% dei tour operator, stabili per il 20%, in calo per il 6%. Gli incrementi dei flussi turistici verso il belpaese sono misurabili, non solo nei mercati emergenti, ma anche in Paesi come Usa, Francia e Germania, i principali bacini d’origine dell’incoming italiano.

    Enit in Spagna  per rimarcare la forza internazionale del mercato turistico italiano. La presenza alla fiera ibtm che riunisce i maggiori professionisti del settore, consente di stabilire nuovi network, orientare le tendenze e condividere conoscenze nel cuore della vivace città catalana. ENIT Agenzia Nazionale del Turismo ha partecipato con uno stand di 402 mq. (stand D50) che ha ospitato 80 espositori italiani tra Convention Bureau, DMO, catene alberghiere, centri congressuali, PCO e DMC e con il coinvolgimento di 11 Regioni: Alto Adige, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia e Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Veneto e Roma Capitale.  Dal 28 al 30 novembre lo stand Italia è stato sede di numerosi Destination Experience e 2 eventi con aperitivo di networking e di incontri b2b con agenda di appuntamenti per far incontrare gli espositori con i buyer provenienti dai mercati internazionali. Si prevede la partecipazione di 3.500 tra destinazioni e rappresentanti dell’offerta che si incontreranno con oltre 15.000 professionisti del settore, provenienti da circa 150 paesi da tutto il mondo. 

    L'Italia, la destinazione esclusiva per eccellenza. È questo uno dei principali risultati dello studio Enit realizzato da Unioncamere con il supporto tecnico di Isnart (ottobre 2023). Oltre il 20% dei turisti stranieri sceglie le destinazioni italiane, espressamente attratti dallo “stile di vita italiano”, che associa al Paese un'immagine di “esclusività”.

    L’Italia con Enit è alla BIT di Milano con quasi 900 espositori ,  la partecipazione delle Regioni italiane ma anche città e territori come Bergamo e Brescia, che il prossimo anno saranno capitali della cultura, la Penisola Sorrentina, il Cilento o ancora la strada del radicchio rosso di Treviso e variegato di Castelfranco e la strada del vino di Franciacorta. 
    Enit porta in BIT molte novità che segnano un cambiamento: una nuova corporate identity ma anche importanti progetti con partner internazionali. Dopo aver accompagnato l’industria turistica italiana nel periodo di incertezza, Enit è oggi impegnata a guardare lontano, intensificando il proprio impegno per un'Italia più competitiva e in grado di soddisfare le sue ambizioni di leadership turistica globale. 

    Enit-Agenzia Nazionale del Turismo italiana punta sul turismo del lusso prendendo parte alla Iltm di Cannes con gli operatori del settore e le Regioni per promuovere le magnificenze del Paese. Coinvolti oltre 1700 buyers internazionali, 92 operatori, 28 t.o. privati e gli enti locali italiani per un'esposizione di 520 mq. L'Italia come destinazione di lusso è stata svelata a Cannes in tutta la sua magnificenza, mettendo in mostra l'eccellenza, la competenza, la diversità, la creatività, il calore e la sicurezza del Paese, una delle massime priorità in questi tempi. Con la riapertura del mondo degli affari, il lusso e il turismo saranno un vero trampolino di lancio per la crescita dell'economia italiana. Si ricorda che l'80% degli acquisti pre-Covid nel settore del lusso in Italia sono stati effettuati da turisti stranieri. Questo mercato di nicchia rappresenta il 3% del PIL del Paese (in termini di mercato turistico corrispondente al 13% del Pil) e funge da volano per l'economia italiana.

    Enit ha partecipato alla 42º edizione della  Fitur di Madrid con uno stand di 323mq. La fiera ha riunito 6.933 partecipanti con la presenza di tutte le comunità autonome, aziende e destinazioni di 107 paesi, 70 dei quali con rappresentanza internazionale. Presenti allo stand le regioni Campania, Emilia Romagna, la Repubblica di San Marino, Ita Airways e gli operatori privati del turismo, per un totale di circa 40 aziende. Questa edizione ha previsto anche una partecipazione in forma virtuale attraverso la piattaforma Fitur LiveConnect, che sarà operativa fino al 4 febbraio. All'inaugurazione dello stand Italia il Presidente Enit Giorgio Palmucci e l'Ambasciatore italiano in Spagna Riccardo Guariglia. Tra le presenze degli stranieri in Italia negli ultimi cinque anni dal 2015 al 2020 la Spagna si posiziona ai primi posti con una media di oltre 5 milioni di presenze.

    L’Enit, Agenzia Nazionale del Turismo, calcola che nel 2020 i turisti italiani e stranieri caleranno nel complesso del 49% rispetto all’anno scorso: i visitatori saranno 57 milioni in meno, i pernottamenti turistici totali diminuiranno di 186 milioni e la spesa turistica, quella in beni e servizi sostenuta dai  viaggiatori, di 71 miliardi di euro. Questi dati sono indice del fatto che la situazione avrà effetti notevoli sull’economia italiana: il contributo totale del turismo all’economia dovrebbe diminuire infatti di 5,8 punti percentuali. Il turismo, in Italia, è un settore che generava, nel 2019, il 13% del nostro Prodotto interno lordo: nel 2020 calerà al 7,2 %.

    l ministro del Turismo Massimo Garavaglia parteciperà il 9 maggio alle ore 11 presso Palazzo Lombardia (39esimo piano – ingresso N1) alla conferenza stampa di presentazione delle campagne promosse da Enit, l'Agenzia Nazionale del Turismo, per celebrare le eccellenze italiane e il rilancio dell’immagine della Penisola nel mondo.

    Convention Bureau Italia ed ENIT sono fieri di annunciare che la quarta edizione di Italy at Hand si terrà dal 16 al 18 novembre 2022 in una vera e propria destinazione a cielo aperto: nella Regione Campania.

    Il 24 novembre a Roma l'evento inaugurale del progetto: un appuntamento per facilitare l’attivazione di sinergie tra ‘Knowledge Leaders’ e partner privati nazionali per favorire l’acquisizione in Italia di un crescente numero di congressi internazionali di rilievo

    Modera il giornalista e conduttore televisivo Andrea Pancani

    Il 24 novembre a Roma l'evento inaugurale del progetto: un appuntamento per facilitare l’attivazione di sinergie tra ‘Knowledge Leaders’ e partner privati nazionali per favorire l’acquisizione in Italia di un crescente numero di congressi internazionali di rilievo

    Modera il giornalista e conduttore televisivo Andrea Pancani

    Il “per sempre” fa tappa fissa in Italia. Il turismo del wedding premia la Penisola che nel 2022 è stata scenario di oltre 11mila matrimoni stranieri. I viaggiatori internazionali hanno scelto un viaggio nel Bel Paese per celebrare le nozze. E’ espressione di un settore in ripresa. Il destination wedding, infatti, si riallinea ai numeri del pre-pandemia. I dati emergono dall'Osservatorio Destination Weddings in Italy, condotto da Centro Studi Turistici e finanziato dal Ministero del Turismo, presentati oggi a Roma da Enit e Convention Bureau Italia. Sulla base della durata del soggiorno delle coppie e degli invitati alla cerimonia (3,3 notti in media), per il 2022 l'Osservatorio stima in 619mila gli arrivi e in oltre 2 milioni le presenze turistiche collegate al destination wedding, producendo un fatturato stimato di 599 milioni di euro, circa l’11% in più rispetto ai livelli stimati nel 2019, ultimo anno pre-Covid.

    Il Ministero del Turismo imprime una forte scossa comunicativa alla promozione turistica dell'Italia

    Il turismo guarda avanti con una nuova campagna ENIT.

    Nuovi accordi sul turismo tra Italia e Cina. Enit e WeChat, piattaforma digitale leader assoluta sul mercato cinese, hanno siglato un accordo strategico per aumentare in modo esponenziale la visibilità dei contenuti promozionali dedicati all’Italia e dunque contribuire ad incrementare i viaggi verso la Penisola. “Welcome with Weixin Alliance” è il titolo dell’evento che ha sugellato l’intesa tra l’Agenzia Nazionale del Turismo e la piattaforma digitale più importante e diffusa delle Cina, con 1,3 miliardi di utenti attivi e una pluralità di funzioni che la rendono imprescindibile per tutti i cittadini cinesi e per chiunque si trovi in Cina.

    Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini insieme al Direttore dell’Agenzia del Demanio, Antonio Agostini, al Presidente di Enit - Agenzia Nazionale del Turismo, Giorgio Palmucci, e all’Amministratore Delegato di Difesa Servizi Spa, Fausto Recchia, hanno sottoscritto l’intesa istituzionale che suggella una forte collaborazione e indica la tabella di marcia per sviluppare, sotto il brand Valore Paese ITALIA, un programma comune di nuove iniziative a rete sugli immobili pubblici, per accrescere l’offerta turistico-culturale del Paese tramite l'ideazione e la realizzazione di circuiti nazionali che possano anche avvalersi di nuovi modelli gestionali e nuove forme di partenariato pubblico-privato, individuando anche strumenti di affidamento e valorizzazione innovativi.

    A fine anno si prevede che gli arrivi aerei dagli Usa faranno segnare un aumento del 14,1% sul 2017. La previsione è dell’Enit che ha diffuso una prima fotografia del trend degli arrivi di passeggeri negli aeroporti italiani da giugno a settembre 2018. Rispetto al periodo giugno/settembre 2017 tra i principali mercati di origine d’oltreoceano, gli Usa si presentano come il Paese più performante (+14,4%), seguiti da Australia (+13,1%) e Cina (+0,2%).

    • L’ITALIA E LE NUOVE STRATEGIE PER UN MADE IN ITALY VINCENTE ALL’ESTERO
    • VERSO UN OSSERVATORIO ECONOMICO SULLA MEETING INDUSTRY

    Enit in Bit a Milano dal 4 al 6 febbraio 2024 presenta tutti i trend della nuova industria del turismo italiano alle prese con la seconda rivoluzione digitale, l’avanzare del cambiamento climatico e dell’outdoor.

    Il passato come traccia per il futuro. Nel mondo ci sono tante parti dei nostri ricordi, delle nostre memorie, delle nostre famiglie che occorre recuperare. Un patrimonio di identità e valore che si traduce anche in un’occasione di sviluppo del sistema turistico italiano. Gli italiani residenti all’estero e gli Italo discendenti sono un bacino di potenziali viaggiatori fondamentali per lo sviluppo dell’Incoming. Si tratta di viaggiatori che sviluppano un forte legame emotivo con i luoghi, con i ricordi legati alle vicende familiari e alle località e che sviluppano un racconto del territorio molto forte che va ad amplificare l’eco Italia nel mondo.

    L’Enit ha partecipato al Nastro Rosa Tour nell’ambito del progetto “Valore Paese Italia” per promuovere le bellezze balneari della penisola e il turismo active.

    E’ salpata dall’ Acquario di Genova, nell’area del Porto Antico,  la nave Italia per la regata , durata fino al 28 agosto, con cui la Penisola ha promosso il mare, i porti, i fari, i golfi e il turismo legato alle risorse paesaggistiche e naturalistiche del Bel Paese. Un mese di vela nei mari d’Italia, da Genova a Venezia, passando per Civitavecchia, Gaeta e Napoli, sul mar Tirreno e per Brindisi, Bari e Marina di Ravenna sul mare Adriatico, con un progetto a medio-lungo termine di respiro  e richiamo internazionale per promuovere la bellezza e il fascino del nostro Paese. I percorsi e le rotte sono stati tracciati per enfatizzare la rete di Fari.

    L'Italia con Enit entra nel tour "Back to the future" di Elisa con un'anteprima il 28 maggio a Verona nell'ambito di Heroes, il festival ideato da Music Innovation Hub, per coniugare musica e impegno sociale, dedicato quest’anno alla ricerca di soluzioni per la salvaguardia del pianeta.
    Cinque giornate dense di appuntamenti tra due luoghi simbolicamente rilevanti: l’Arena, tempio della musica italiana, il Green Village nel Quartiere Filippini, area che custodisce il Palazzo della Dogana, tesoro architettonico cittadino nascosto e la Dogana di Fiume, affascinante struttura sulla riva dell’Adige.

    Incremento della spesa media turistica in Italia, aumento dei volumi dell’incoming, sviluppo turistico delle destinazioni “minori”, promozione del turismo sostenibile sono i macro obiettivi strategici del Piano Triennale 2016/2018 presentato dall’Enit il 14 luglio scorso.
    La crescita dei flussi incoming - ha sottolineato Lazzerini - è fortemente connessa all’intensificazione dei collegamenti aerei. Per entrare nei nuovi mercati occorre monitorare l’evoluzione quali-quantitativa della domanda.
    Non possiamo infine dimenticare il turismo domestico, che rappresenta oltre la metà dell’intero movimento. La Lombardia è il primo bacino di flussi; seguita da Lazio, Veneto e Piemonte. Per implementare questo mercato occorre destagionalizzare le destinazioni, sviluppare i cluster (mice e luxury su tutti) e supportare la promozione dei territori su base interregionale. A questo proposito, il prossimo 27 luglio si riunirà per la prima volta il Consiglio Federale, rappresentativo delle Agenzie Regionali per il Turismo con funzioni progettuali e consultive. Enit, in questo modo, si presenterà insieme alle Regioni in maniera coordinata e più razionale nei mercati esteri”.
    I cluster su cui ENIT intende concentrare i propri sforzi sono: natura, aree protette e paesaggi naturali; borghi e patrimonio immateriale; cultura diffusa, poli museali minori e spettacolo; cammini e itinerari religiosi; food e itinerari del gusto; luxury; mice; salute e benessere della persona; sport e grandi eventi (come Ryder Cup, Roma 2022).
    Il secondo punto del Piano Triennale prevede una forte strategia digitale per la Destinazione Italia. Mentre si stimola la conversazione e la condivisione sui social, promuovendo l’Italia, si valorizzano anche i contenuti creati dagli utenti, trasformandoli in ambasciatori digitali del nostro Paese.
    L’ultimo punto del Piano Triennale prevede lo studio dei mercati attraverso strumenti conoscitivi, quali i 94 Focus Paese (studi dei bacini turistici internazionali con indicatori economici e turistici) e i Monitoraggi Enit, svolti periodicamente presso i principali TO esteri per fornire trend e anticipazioni sulle vendite della Destinazione Italia.
    A fronte di una progressiva diminuzione delle risorse a disposizione di Enit (dal 2007 al 2015), il Piano Triennale 2016-2018 ne prevede invece un aumento: 28 milioni di euro nel 2016, 28 nel 2017, 27 nel 2018. Il budget sarà destinato per il 40% a spese di funzionamento e per il 60% a spese promozionali.
     
    (Per maggiori informazioni: www.enit.it)

    Il 18 luglio alle 12.00, presso la Sala Italia dell’ENIT, sarà presentato il piano triennale di marketing e promozione del brand Italia dell’Agenzia Nazionale del Turismo Italiana. Interverrà il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio. Il Presidente Giorgio Palmucci illustrerà il piano triennale e le linee guida di marketing e promozione per il rilancio dell’Italia turistica nel mondo.

    Il 18 luglio il Presidente dell’Enit Giorgio Palmucci ha presentato il piano triennale  2019-2021 di marketing e promozione del brand Italia che si basa su sostenibilità, accessibilità, innovazione, deconcentrazione stagionale, sinergia con il Sistema Italia e coordinamento con gli enti locali per strategie promozionali omogenee, centralità del Made in Italy, valorizzazione e posizionamento competitivo dell’Italia come meta turistica nel mondo, sviluppo di una rete di servizi e trasporti pubblici e privati. Un ruolo fondamentale è svolto dall’enogastronomia, cruciale per attrarre nuove esperienze di viaggio tra visitazione culturale, sportiva, active e slow. A ciò si aggiunge lo storytelling dei grandi eventi: dalla montagna (Cortina 2021 e Milano-Cortina 2026) alla cultura dei personaggi storici italiani.

    CON UNA APP IMMAGINIFICA SI HA UN ASSAGGIO DI VACANZA NEL BEL PAESE. PER VIAGGI DA RIPROVARE IN REPLAY DAL VIVO

    Ora è possibile viaggiare in Italia con l'app gratuita di Enit Italia Virtual Reality scaricabile da App store e Google Play per percorrere virtualmente la Penisola alla scoperta dell'autenticità italiana. Si tratta di un'esperienza immersiva che pone al centro il viaggiatore e, attraverso appositi visori o semplicemente con la funzione panoramica del cellulare, è possibile inoltrarsi nel panorama italiano che ruota intorno.

    • FASE 2, UNA POPOLAZIONE GRANDE QUASI COME QUELLA DELL'EUROPA VORREBBE VENIRE IN ITALIA
    • AD INTERROGARSI SULLA VACANZA NELLA PENISOLA QUASI 300MILIONI DI PERSONE
    • L'ITALIA CHE RIPARTE ATTIRA CHI SI STA ORGANIZZANDO L'ESTATE
    • SENTIMENT POSITIVO PER LE DESTINAZIONI ITALIANE. CON IN TESTA DUOMO E CITTA' DI PISA. IN RIPRESA GLI HUB DI ROMA E MILANO
    • ITALIA E' LA PREFERITA MA RISENTE MAGGIORMENTE DEL CALO DI STRANIERI

    Esperienza e competenza a servizio del turismo italiano

    PRESENTA AL GIRO-E UN TEAM TUTTO AL FEMMINILE A SOSTEGNO DELLA RICERCA SUL CANCRO

    IN SQUADRA LEGGENDE DELLO SPORT TRA CUI KATIA COLTURI, CAROLINA KOSTNER, VALENTINA VEZZALI E GABRIELLA DORIO

    CAPITANO ALESSANDRA FIOR TRIALTLETA E TESTIMONIAL DI AIRC

    • SI PUNTA SUL BLEISURE E SULLA VALORIZZAZIONE DELLE CITTA' D'ARTE
    • FOCUS SU TECNOLOGIA, SOSTENIBILITA' E TREND FUTURI
    • COINVOLTI 23 PARTNER E 30 MEETING AL GIORNO PER OGNI PARTECIPANTE

    L'Italia reagisce: ad oggi  (19 giugno) sono 4 su 10 le camere delle strutture ricettive prenotate online - dai turisti italiani e stranieri - che risultano ancora prenotabili nel 62 per cento dei casi. Venezia un po' più in affanno con il 68% di camere ancora disponibili mentre Rimini si sta riprendendo con la metà delle notti già prenotate. Resistono le grandi città d'arte con una quota di mancate prenotazioni del 26% a Firenze, 38% a Roma, 39% a Milano, 47% a Napoli.

    SANTANCHÈ: BENE I DATI DELLA PASQUA MA ORA LA SFIDA È DESTAGIONALIZZARE

    Saranno almeno sette le notti dei visitatori stranieri che giungono in Italia per la settimana della Pasqua. Le prenotazioni aeree internazionali verso l’Italia sono a quota 141 mila dal 9 al 15 aprile 2023, con un aumento del 29% sul periodo analogo del 2022 (dal 17 al 23 aprile). Tornano anche gli americani: secondo ENIT su dati Forwardkeys al momento, le prenotazioni degli statunitensi sono pari a 35.750 e segnano una crescita del +50% circa rispetto all’anno scorso rappresentando il 25,4% sul totale estero.

    SANTANCHÈ: BENE I DATI DELLA PASQUA MA ORA LA SFIDA È DESTAGIONALIZZARE

    Saranno almeno sette le notti dei visitatori stranieri che giungono in Italia per la settimana della Pasqua. Le prenotazioni aeree internazionali verso l’Italia sono a quota 141 mila dal 9 al 15 aprile 2023, con un aumento del 29% sul periodo analogo del 2022 (dal 17 al 23 aprile). Tornano anche gli americani: secondo ENIT su dati Forwardkeys al momento, le prenotazioni degli statunitensi sono pari a 35.750 e segnano una crescita del +50% circa rispetto all’anno scorso rappresentando il 25,4% sul totale estero.

    L’estate italiana si illumina di eventi. Oltre 4.000, tra concerti, festival, conferenze e manifestazioni sportive, calamiteranno più di 28 milioni di visitatori, sia nazionali che internazionali, nel periodo giugno-settembre 2024.

    Giorgio Palmucci ha concluso la sua esperienza in Enit di cui era Presidente dal 10 gennaio 2019, a seguito della nuova nomina a Consigliere del Ministro del Turismo Massimo Garavaglia. Giorgio Palmucci era stato nominato ai vertici dell’Agenzia Nazionale del Turismo dopo molteplici incarichi di livello nazionale e internazionale nel settore turistico.

    Uno studio di Enit su dati Fordwardkeys rivela un vigoroso fermento a partire dal 19 dicembre 2022 fino all’8 gennaio 2023. Le prenotazioni aeree internazionali verso l’Italia tra la settimana prenatalizia ed il week-end dell’Epifania sono 274 mila circa con un aumento del +57,3% rispetto al medesimo periodo 2021/2022.

    Cambio di guardia ai vertici della divisione marketing di Enit Spa. Dopo l’uscita di Maria Elena Rossi, la società di promozione turistica italiana affida il ruolo strategico di chief marketing officer a Mariano Bonavolontà, risorsa interna che Viale Marghera ha deciso di valorizzare per coordinare le attività all’estero e nel nostro Paese.

    Valorizzare l’Italia all’estero come il “Paese per i viaggiatori', tra musica, letteratura, moda, design e cucina è l'obiettivo delle iniziative messe in campo da Enit, Mibact e Farnesina, presentate il 27 giugno a Roma ad una platea di operatori turistici. A partire da quest'anno - ha dichiarato Manlio Di Stefano, Sottosegretario degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale - sono state avviate una serie di grandi iniziative promozionali nell'ambito del protocollo di intesa per la valorizzazione dell'immagine dell'Italia all'estero, sottoscritto con Mibact, Ministero dello Sviluppo economico e Presidenza del Consiglio dei Ministri.

    innovato logo per l’Agenzia Nazionale del Turismo, impegnata in un percorso di trasformazione

    Al taglio del nastro il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia

    Restyling profondo per la corportate identity di Enit, a partire dal logo alla presenza del Ministro del Turismo Massimo Garavaglia. Questo importante rinnovamento della brand identity è segno di un cambiamento dell’Agenzia, della mission e vision e del suo orientamento strategico. Nel corso delle prossime settimane sarà infatti adottato un nuovo marketing framework che, guardando al 2030, orienterà l'azione di Enit per ottenere progressi concreti sui fattori di competitività del sistema turistico.

    Quattro mesi e 3200 km. La staffetta della via Francigena europea diventa un docufilm con i racconti, i progetti di valorizzazione del territorio e le testimonianze di vita dei viaggiatori lungo l'epico itinerario da Canterbury a Roma, fino alla "Finibus terrae" di Santa Maria di Leuca, in Puglia.

    Il Direttore Esecutivo di Enit Giovanni Bastianelli termina l'esperienza, iniziata nel 2016, a seguito di quanto previsto nel decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, che ha determinato una nuova organizzazione dell'ente, prevedendo la figura di un Ad.
    "Ringrazio per il lavoro e la dedizione di questi anni il Direttore Bastianelli che si è contraddistinto per una professionalità non comune" dichiara il Presidente Enit Giorgio Palmucci.

    Secondo l'Enit-Agenzia Nazionale del turismo il golf  muove il turismo mondiale: nel 2018 l’associazione internazionale dei tour operator specializzati del golf hanno registrato una crescita complessiva del 3,2% degli arrivi rispetto al 2017, con un progressivo aumento delle vendite verso la fine del 2018 e di prenotazioni anticipate proseguite all’inizio del 2019
    L’Italia occupa il 5° posto nella classifica delle mete preferite dagli amatori per praticarlo (14,4%) dopo ciclismo (36,1%), sci (25,8%), trekking (24,7%) e calcio.

    Soggiorni a +176%, 2,4 milioni di presenze, quasi 400 milioni di euro (395,5 milioni) di spesa internazionale, +9% sul 2023 sono i numeri rilevati da Enit ed espressi dal turismo enogastronomico.

    Il turismo delle origini, noto anche come turismo di ritorno o delle radici, è un fenomeno che coinvolge gli italiani all’estero e i loro discendenti,  il 15% del totale delle presenze turistiche in Italia nell’arco di un anno e un bacino potenziale pari a circa 80 milioni di persone, secondo le stime dell’Enit per un giro d’affari, del solo continente americano, che si aggira intorno ai 650 milioni di euro per un totale di 670mila arrivi ogni anno in Italia.  I principali mercati di questa tipologia di turismo sono costituiti da Brasile, dove risiedono 25 milioni di persone di origine italiana, Argentina (20 milioni) e Usa (17 milioni), seguiti da Francia, Svizzera, Germania e Australia. Il 30% del turismo delle radici copre sia un target giovane che va dai 25 ai 34 anni (25,7%) sia una fascia che va dai 55 ai 64 anni (24%).

    I visitatori totali internazionali e nazionali in Italia si sono dimezzati rispetto all'anno precedente, per un totale di 57 milioni di visitatori in meno; i pernottamenti turistici totali sono diminuiti di circa 186 milioni e la spesa di 71 miliardi di euro. Gli impatti sono maggiori per gli arrivi internazionali che per i viaggi nazionali. I visitatori internazionali pernottanti sono diminuiti del -64% (pari a 40 milioni di visitatori) quest'anno e i  domestici del 31% (16 milioni) rispetto al 2019.

    Enit si muove a sostegno della comunicazione digitale dell’offerta turistica. L’ente, in collaborazione con il Ministero del Turismo, ha infatti previsto la concessione di 9 milioni di euro a imprese e agenzie di comunicazione esperte del mondo digitale per sviluppare nuovi processi e interventi di promozione turistica. La presentazione delle domande dovrà avvenire entro il 19 aprile. Le imprese interessate dovranno essere idonee a migliorare la comunicazione digitale dell’offerta turistica organizzata italiana e favorire la ripresa dei flussi turistici nazionali e internazionali. Con questo finanziamento si punta al rafforzamento del posizionamento competitivo della destinazione Italia nel mercato interno, internazionale di prossimità ed extraeuropeo, ampliando i mercati di riferimento con un’offerta differenziata; allo sviluppo di iniziative integrate tra diversi ambiti tematici quali cultura, economia, ambiente e turismo; alla valorizzazione delle offerte turistiche e delle esperienze territoriali.

    La stagione 2022 è andata molto bene sul fronte dei flussi turistici in Italia, secondo Enit, e dai primi dati sul 2023 ci sono 1,7 milioni di prenotazioni, +123% rispetto al 2022.

    Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi Enit su dati Banca d’Italia del 2017, i viaggi di nozze internazionali in Italia muovono 217 milioni di euro. Nell’ultimo anno i matrimoni e le honeymoon nel nostro Paese sono cresciute del +16,4% Decidono di sposarsi nel Belpaese soprattutto gli americani (per una spesa di 51,3 milioni di euro) seguiti da brasiliani in fortissima crescita, con una spesa di 27,9 milioni di euro e un +401,2% sul 2016, giapponesi (17,5 milioni di euro, +108,4% sul 2016), canadesi (16,5 milioni di euro, +64,9% sul 2016) e britannici (16,1 milioni di euro).

    Secondo il consueto monitoraggio di Enit sugli operatori internazionali per la primavera/estate 2019  si registra una ulteriore crescita dei viaggi con motivazione culturale e enogastronomica. Per l'enogastronomia, gli aumenti rilevati dai tour operator variano dal +5% al +20% sul medesimo periodo del 2018, mentre per i viaggi culturali gli aumenti riscontrati dai tour operator variano dal +5% al +30% sulla primavera/estate 2018 con picchi del +45% per la Cina e oltre il 100% per il Giappone. Naturalmente le mete classiche del turisdotto italiano la fanno da padrone: Roma, Firenze, Venezia e Napoli non mancano nel ‘menù’ di nessun mercato, ma ci sono alcune novità che ridisegnano i circuiti dei turisti all’interno del Bel Paese.

    Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi dell'Enit l'estate 2023 ha visto un elevato tasso di occupazione nelle strutture ricettive: 8 su 10 le camere vendute, nonostante l’incidenza dei prezzi abbia fatto tentennare la domanda domestica.

    In termini di presenze estere, l’Italia -  ha sottolineato il Presidente dell’Enit Giorgio Palmucci nel corso della presentazione del piano triennale - con oltre 216,5 milioni di pernottamenti totalizzati nel 2018 (+2,8%), supera la Francia (140,7 mln di notti, +5,4%) e cresce a differenza della Spagna (301 mln di notti, -1,6%) che, pur essendo prima nel confronto europeo, è in flessione rispetto al 2017.

    I dati diffusi dall' Enit rilevano un maggiore interesse per il segmento wellness da parte dei turisti che vengono in Italia. Il 46% dei viaggiatori abbina in vacanza sport con altre attività a contatto con la natura. E il 22% pratica un’attività legata al wellness durante la vacanza, con in testa le spa (34%) seguite da massaggi, terme e cure estetiche Il wellness ha un ruolo crescente per lo sviluppo dell’economia turistica. La metà degli operatori del settore vedono questo segmento, insieme al turismo della natura, lento e sportivo, tra i valori importanti per l’offerta ricettiva italiana. Un trend che va a unirsi al contatto con la natura, indicato dal 37% dei turisti come l’aspetto che ha influito maggiormente sul benessere psicofisico durante la vacanza.

    Non si arresta l’attrattività dell’Italia: infatti è in aumento per il periodo estivo 2019 rispetto al 2018 e il 48,5% degli operatori che vendono l’Italia nel mondo. Si tratta del 45,0% dei t.o. europei e il 50,9% di quelli oltreoceano, secondo l'Agenzia ENIT. 
    Anche gli arrivi aeroportuali internazionali puntano in alto: il trimestre estivo chiude con un complessivo +3,0% in Italia rispetto allo setesso periodo del 2018, superando Spagna (+1,5%) e Francia (+0,4%). In pole position la Cina che guadagna il +27,6% e gli Usa con un +5,8%. In crescita anche Russia (+3,7%) e Spagna (+2,1%).

    Il turismo enogastronomico in Italia è cresciuto del 70% in quattro anni: lo conferma l’Osservatorio nazionale del Turismo a cura dell’Ufficio Studi Enit - Agenzia Nazionale del Turismo, che ha elaborato un report sul tema in occasione della terza edizione della Settimana della cucina italiana nel mondo.

    Italia in ripresa con prenotazioni in aumento anche fino al 100 per cento in alcune città d’arte. Per il Ponte dell’Immacolata dal 7 all’11 dicembre le offerte sulle maggiori Ota (Online Travel Agencies) fanno registrare un buon tasso di saturazione delle strutture ricettive. Le prenotazioni delle camere disponibili nelle strutture ricettive sui canali Ota sono attualmente al 35% per la settimana dal 5 al 12 dicembre, una percentuale in crescita rispetto al 19,6% dello stesso periodo del 2021. Con picchi nelle giornate del ponte dell’immacolata dall’8 al 10 dicembre quando il tasso di saturazione rispettivo raggiunge il 43,8%, il 50,2% e 44,9% contro il 14,6%, 16,7% e 19,7% del 2021. E’ il turismo montano a trainare la stagione essendo in testa alle preferenze e sempre nelle giornate del ponte supera di gran lunga la media nazionale con il 62,4%, 68,9% e 60,0% della disponibilità prenotate. Bene anche il lago (8 dicembre 47,4%; 9 dicembre 52,4%: 10 dicembre 49,8%), il turismo culturale (48,3%; 56,1%; 47,8%) e quello termale (51,6%; 53,1%; 46,4%).

    Il contributo diretto del turismo all’economia italiana nel confronto internazionale in termini economici  diminuirà di -2,6 punti percentuali nel 2020 (3,2% del PIL) rispetto al 2019 (5,7% del PIL). Sebbene significativo, questo calo è inferiore a quello di altri Paesi tra i quali: la Francia ( -4,5%) e  la Spagna ( -3,1%). L’analisi delle prenotazioni aeroportuali da settembre fino a novembre nel confronto con i competitor diretti Spagna e Francia, rileva in Italia 49.588 prenotazioni a settembre, 43.501 a ottobre e 18.538 prenotazioni a novembre, per un totale di 162.083 prenotazioni aeroportuali da agosto a novembre, grazie alla migliore performance prevista per settembre e ottobre.

    Secondo le ultime rilevazioni dell'ENIT cresce il turismo dall’est Europa con il 10% delle presenze estere che arriva da Polonia, Russia, Repubblica Ceca, Romania, Ungheria, Slovacchia e Bulgaria. In Italia si registra un incremento della spesa turistica prodotta da questi Paesi che ha raggiunto 3,1 miliardi di euro (+11,4%), con in testa i russi che, nel 2017, hanno speso oltre un miliardo di euro. Il record delle presenze spetta alla Polonia con quasi 6 milioni, seguita da Russia e Repubblica Ceca.

    Nuova vision per l’Italia turistica presentata in Bit a Milano da Enit in presenza del Ministro del Turismo Daniela Santanchè che il 12 febbraio ha tagliato il nastro dello stand Enit (Padiglione 3 C24). Molte le novità che segnano un cambiamento e importanti progetti con partner internazionali.  Dopo aver accompagnato l’industria turistica italiana nel periodo di incertezza, Enit è oggi impegnata a guardare lontano, intensificando il proprio impegno per un'Italia più competitiva e in grado di soddisfare le ambizioni di leadership turistica globale.  Tra gli appuntamenti,le conferenze stampa con partnership istituzionali come Unioncamere e Isnart per la presentazione di uno studio sull’outdoor e le previsioni trend 2023; il Maeci per il turismo delle radici; la Marina Militare e Difesa Servizi per Nastro Rosa Tour;  con Trenitalia e con l’ Associazione Progetto Città Medievali. Una tre giorni densa che nell’ultima giornata vedrà anche le celebrazioni per la Cerimonia di premiazione del progetto europeo Eu Eco Tandem. 

    Secondo l’Ufficio Studi dell' Enit si è registrato fino a settembre 2019 un aumento dei flussi e della spesa turistica dall’estero in Italia rispetto allo stesso periodo del 2018. I viaggiatori alle frontiere, pari a 76,2 milioni, sono in crescita del +2,0% circa, i pernottamenti pari a 329 milioni, sono aumentati del +4,6%, mentre la spesa turistica, pari a 35,7 miliardi di euro, è incrementato del +6,4%. Tra i principali Paesi di origine, la Germania mantiene il primato per tutti e tre gli indicatori, mentre in termini di spesa, aumenti a doppia cifra si registrano per Austria (+12,3%), Stati Uniti (11,6%) e Canada (+19,7%).

    L’Italia batte Francia e Spagna nella percezione del turista come meta enogastronomica secondo un’indagine sul ruolo dell’enogastronomia nel turismo svolta dall'Enit.Per il turista italiano, nel 2021, tra le cinque attività enogastronomiche più fruite nel corso di un viaggio, al primo posto, c’è quella di mangiare piatti tipici del luogo in un ristorante locale, non di catena; per quello straniero, al primo posto, quella di recarsi al ristorante per un’esperienza culinaria memorabile. Tra gli italiani, nel corso dei loro viaggi, il 42% ha svolto almeno 5 o più esperienze enogastronomiche, mentre tra gli stranieri il 95% ha effettuato almeno una o più esperienze.

    L’analisi dell’Ufficio studi dell’Enit, sulla base dei dati Unwto, Banca d’Italia, Etc, Istat, Eurostat, Forwardkeys, conferma i 3 milioni di arrivi e 5 milioni di presenze di turisti cinesi in Italia  che ne fanno la meta preferita in Europa, prima di Francia, Germania e Spagna. Per il 2019 si prevede una crescita delle prenotazioni di oltre il 20%. Per l’estate la scelta ricade sul Sud Italia, in particolare sui siti Unesco di Pompei, Amalfi e la Valle dei Templi di Agrigento. Al di là di Shanghai e Bejing, si consolidano come aree di partenza quelle di Guangzhou e Chengdu. 

    Si confermano stime molto positive nel 2022 per il turismo in Italia e tutti gli indicatori suggeriscono un ritorno a livelli vicini al periodo pre-pandemico. In questo contesto spicca il settore d’alta gamma, che sta trainando il BelPaese sempre più in alto. A supporto del trend positivo, l’Italia con Enit è tornata all'edizione 2022 della fiera ILTM di Cannes. In uno stand di oltre 660 mq, l’Agenzia Nazionale del Turismo ha coinvolto 19 regioni e Roma Capitale con oltre 126 aziende internazionali per promuovere le magnificenze del Paese. Tour-Operator, dmc, mice, hotel di lusso, meeting planner, ecc. per offrire ai buyer internazionali un'ampia gamma di prodotti e servizi, come boutique hotels, beach resorts, attrazioni culturali e uniche, ecotourism family, travel gastronomic experiences, golf resorts, meeting & conference venues, natural wonders, outdoor sports, private villas, serviced apartments, shopping experiences, ski resorts, spa & wellbeing, yacht charter & sailing holidays, tourism boards, celebrations &anniversaries, weddings & honeymoons.

    Prevista un’estate di successi per l’Italia nel 2025 secondo l'Enit, che nel suo ultimo monitoraggio evidenzia una forte crescita della domanda, con un incremento delle richieste per il Belpaese del 17,9%, in linea con il trend già rilevato durante gli ultimi ponti di Pasqua che hanno registrato un +17,6% rispetto al 2024.

    L'Italia turistica si rifà il look. Prosegue l'attività di restyling di Enit che ha rinnovato tutta la comunicazione corporate B2c, mice e lusso. 
    Si è partiti dal logo per poi intervenire su tutti gli strumenti aziendali e a breve la nuova immagine sarà presente anche sul sito dell'Agenzia Nazionale del Turismo.
    Il grande successo anche per la campagna #Liveitalian nel mondo promossa da Enit-Agenzia Nazional del Turismo: l'Italia è arrivata con una campagna dedicata in luoghi cult e ad alta frequentazione.  
    L'estate italiana ha testimonial d'eccezione tra cui Roberto Bolle, Bebe Vio, Stefano Boeri e Renzo Rosso, ambassador della campagna LiveItalian all’aeroporto di Francoforte sul Meno, al centro di Londra e sui maxi schermi digitali a Times Square a New York. Enit punta a raggiungere il grande pubblico internazionale, grazie ad una massiva attività di promozione turistica destinata a molteplici nazioni del mondo. Focus del progetto i volti più rappresentativi della bellezza e delle capacità italiane. 

    Il gotha delle eccellenze italiane e degli esponenti di associazioni internazionali, gli opinion leader della meeting industry si sono incontrati nella seconda edizione di Italian Knowledge Leaders al Politecnico di Milano per disegnare il mondo Mice del futuro. Un progetto nato dalla collaborazione tra Enit e Convention Bureau Italia sotto il patrocinio del Ministero del Turismo. Un percorso avviato per mettere a sistema un supporto strutturato e collaudato a disposizione delle Istituzioni Italiane, delle destinazioni e delle aziende private operanti nella Meeting Industry a favore dei knowledge leader italiani. Istituzioni, operatori e oltre 40 personalità del mondo accademico italiani (medici, scienziati, ingegneri, architetti, ecc.), con importanti cariche all’interno di associazioni internazionali, insieme per discutere della filiera della meeting Industry fondamentale al rilancio dell’Italia turistica.

    Secondo una ricerca presentata dall’Enit, in occasione di Effetto Cortina l’evento svoltosi l’11 giugno a Roma sull’impatto dei Mondiali 2021 di sci sul turismo,  nel 2018 la vacanza in montagna ha totalizzato 3,4 milioni di turisti internazionali che rappresentano il 3,7% su oltre 94 milioni di viaggiatori complessivi e crescono del +3,7% rispetto al 2017. I pernottamenti, pari a 14,8 milioni, sono cresciuti del +14% sul 2017 e con una quota parte del 3,8% sul totale notti complessive internazionali, ossia 387,3 milioni. La spesa turistica prodotta dagli stranieri in Italia per la vacanza montana, quasi 1,6 miliardi di euro, è cresciuta del +12% nel 2018 rispetto al 2017 e rappresenta il 3,8% del totale complessivo speso dagli stranieri in Italia (41,7 miliardi). Dei 41,7 miliardi di euro spesi dagli stranieri in Italia nel 2018, il 3,8% è stato destinato alla vacanza in montagna (nel 2017 la quota percentuale era del 3,6%), con un incremento del +12% circa rispetto al 2017.

    Secondo l’ENIT, seppur con numeri  inferiori rispetto al 2019,  nel 2020 si sono accelerate tendenze già in atto prima della pandemia come il turismo slow, attivo e sportivo, il viaggio multi-generazionale con la propria famiglia e con gli amici, ma anche i viaggi esclusivi. La crisi economica globale caratterizzerà i prossimi anni, avrà un impatto sulla capacità di spesa del viaggio e renderà ancor più evidente lo ‘spending divide’, con una ripresa molto più veloce del turismo del lusso.

    Per il mese di giugno le prenotazioni verso l’Italia stanno aumentando a un livello che l’Enit ha quantificato intorno al 324% in più rispetto al 2021, mentre per il mese di luglio l’incremento rispetto allo stesso mese dello scorso anno è del 222%: una tra le performance migliori d’Europa.
    La guerra in Ucraina ha avuto un impatto minimo sulle prenotazioni alberghiere ed extralberghiere che, nel 90% dei casi, sono state confermate per entrambi i periodi. Per quanto riguarda, invece, la tipologia di clientela, si tratta soprattutto di coppie e famiglie, seguite da individuali. I primi hanno preferito strutture extralberghiere, mentre gli individuali hanno scelto principalmente gli hotel. Tra i trend spiccano l’attenzione alla sostenibilità e il valore del viaggiare declinando elementi di personalizzazione dell’offerta.

    Secondo l'Osservatorio Enit le vacanze saranno concentrate nella seconda parte dell’estate, con estensione fino al mese di ottobre. L’outlook ha rilevato come il 47,5% degli italiani  farà almeno una vacanza questa estate e preferirà soggiorni di fine stagione: nei villaggi turistici il 46,2% delle vacanze degli italiani si svolgerà tra luglio e agosto, così come negli alberghi di categoria medio bassa (44,5%). 

    Dai primi dati forniti dall’Enit il settore ricettivo per il prossimo dicembre si sta avviando verso il tutto esaurito almeno nelle destinazioni di punta dell’Italia in versione invernale: dalle più importanti località montane come Cortina, Madonna di Campiglio, Courmayeur, Cogne, Selva di Valgardena col 95% di prenotazioni già confermate, alle città d’arte classiche come Venezia, Firenze, Roma.

    Secondo l'Enit il turismo cinese è in forte crescita, nel 2024 infatti, si è registrato un +44,6% rispetto all’anno precedente e fra le mete più apprezzate figura l’Italia.

    Enit ha presentato gli ultimi trend registrati dal comparto del Mice, e nel 2024 l’Italia ha registrato un notevole incremento del turismo internazionale legato agli eventi professionali rispetto all’anno precedente: 340 mila viaggiatori stranieri giunti in Italia per partecipare a congressi (aumentati del 22,7%), mentre quelli arrivati per visitare fiere sono stati 500 mila, registrando una crescita del 18,3% rispetto al ‘23.

    Secondo i dati emersi dal Monitoraggio Enit le previsioni per tutta la stagione primaverile evidenziano un aumento delle vendite del prodotto Italia per l’82,9% degli operatori europei. Per i tour operator extra europei, il 76,1% prevede un aumento delle vendite del pacchetto Italia. Il turismo nel 2018, sulla scia dello scorso anno, sta vivendo un periodo di slancio sia in Italia che nel resto dell’Europa.

    Secondo i dati dell'ufficio studi Enit i turisti stranieri approfitteranno del periodo natalizio per testare la bellezza e lo stile di vita italiano. Da Natale all’Epifania i cieli del Belpaese saranno melting pot: è previsto un picco degli arrivi aeroportuali internazionali con un +4,6% rispetto al 2018. I turisti arriveranno soprattutto dagli Stati Uniti (+3,1% sul 2018), Russia e Francia che rappresentano insieme circa il 30% del totale flussi. 

    Il contributo del turismo all’economia italiana, nel 2024, è stato pari al 10,8% del Pil e ha generato il 13% di occupazione, cifre destinate a crescere nell’immediato, grazie anche a Giubileo e Olimpiadi di Milano-Cortina, e in prospettiva fino al 12,6% del Pil e al 15,7% dell’occupazione entro il 2034 secondo le previsioni dell’Enit.

    Secondo ENIT in quest’ultimo periodo si sono registrati confortanti recuperi sia in termini di presenze che di spesa internazionale, soprattutto nelle città d’arte: a Milano +164% di visite estere, pari a un 1,7 milione di arrivi in più rispetto allo scorso anno, e 1,4 miliardi di dollari di spesa (+72%); a Roma abbiamo toccato +238% di visite internazionali, con 5,4 milioni di arrivi e +118% nella spesa, pari a 2,5 miliardi di dollari. A Venezia abbiamo segnato 5,3 milioni di arrivi (+2,6 milioni rispetto al 2019) con una spesa di 3,3 miliardi di dollari.

    Sono stati quasi 30 milioni gli italiani emigrati con la speranza di un futuro migliore tra la fine dell’800 e la fine del secolo scorso. Un numero molto alto che, se ben sfruttato con il cosiddetto “turismo di ritorno” o “delle origini”, potrebbe fruttare all’Italia un vero tesoretto di turisti.

    Secondo l’ultimo monitoraggio dell’Enit, 5 italiani su 10 si concederanno più di uno stop durante l’anno, malgrado il Covid.  Un dato che  evidenzia come il 47,5% dei connazionali intervistati abbia in previsione un periodo di vacanza fra il 21 giugno e il 10 ottobre e come il 41,4% di questi intenda realizzare almeno due viaggi in estate. L’83% sceglierà di rimanere in patria, ma quest’anno il periodo delle vacanze tenderà ad allungarsi fino ad ottobre: il 26,5% degli italiani ha deciso di partire fra settembre e ottobre e il 25% della non ha ancora deciso. In gran voga  gli short break che caratterizzeranno probabilmente l’estate 2020.

    Dal monitoraggio di ENIT emerge un nuovo dinamismo del comparto con tentativi di riattivazione dei collegamenti internazionali con l’Italia. Ad esempio i francesi, stando al sondaggio Interface Tourisme, manifestano la voglia di visitare l’Italia che risulta al terzo posto tra le mete privilegiate nelle intenzioni di viaggio (75%) dopo Grecia (83%) e Portogallo (81%).

     Dal monitoraggio di ENIT emerge un nuovo dinamismo del comparto con tentativi di riattivazione dei collegamenti internazionali con l’Italia. Ad esempio i francesi, stando al sondaggio Interface Tourisme, manifestano la voglia di visitare l’Italia che risulta al terzo posto tra le mete privilegiate nelle intenzioni di viaggio (75%) dopo Grecia (83%) e Portogallo (81%).

    • PER AGOSTO SOLO 4 SU 10 CAMERE SONO PRENOTATE
    • IN AUMENTO I VOLI AEREI: CRESCITA SETTIMANALE POSITIVA DELLE PRENOTAZIONI MONDIALI (+ 23%)
    • LE DIMINUZIONI PIÙ EVIDENTI SONO DA CINA (-85,9%) E USA (-84,1%)
    • STOP ALLE DISDETTE DALLA FRANCIA CHE SI STABILIZZA SUL -70,7%.
    • ITALIANI: SOLO 2 LAUREATI SU 10 SI CONCEDONO UNA VACANZA
    • PIU' DEL 23% Di IMPIEGATI E PENSIONATI NON RINUNCIA ALLE FERIE
    I giovani guardano per le loro vacanze a Italia, Francia e Spagna seguite da Germania, Grecia e Regno Unito con grande attenzione alle esperienze enogastronomiche (70%), culturali (67%) e di shopping (62%) secondo quanto emerge da una ricerca dell’Ufficio Studi Enit realizzata su dati dell’European Travel Commission raccolti in quattro mercati (Usa, Cina, Germania e Regno Unito). 
    La Generazione Z, i nati tra il 1995 e il 2010, si mostra più propensa a visitare l’Europa Occidentale e il Mediterraneo, con la scelta che si basa sul passaparola (49%), i siti specializzati (49%) e i siti ufficiali del turismo (36%). Più indietro i trend social (35%) e gli sconti speciali (29%).

    Nel 2023 sono stati 54,6 milioni i vacanzieri tedeschi che hanno effettuato viaggi di 5 o più giorni, in crescita del +14,2% rispetto all’anno precedente secondo quanto rivela Enit su dati Banca d’Italia, dati Drv, Data Appeal e da una indagine specifica della sede estera Enit.

    Secondo gli ultimi dati elaborati da Enit nel 2024 i turisti stranieri arrivati in Italia per eventi sportivi hanno generato un impatto economico pari a 338 milioni di euro, in crescita del 3,3% rispetto al 2023.

    Secondo l'Enit, il golf è al quinto posto tra gli sport commercializzati sui mercati dell’intermediazione internazionale del turismo verso la Penisola (14,4%) dopo ciclismo, sci, trekking e calcio. Le presenze legate al golf sono 1,8 milioni, su 80 milioni di praticanti in tutto il mondo che diventano 3,9 milioni considerando chi si muove per altre motivazioni, ma pratica questo sport in vacanza.
    Per la Federazione Italiana Golf, la Ryder Cup che Roma ospiterà nel 2023 porterà nelle casse italiane 157 milioni di euro di introiti fiscali e 56 milioni di diritti televisivi e sponsorizzazioni. In Francia la scorsa edizione aveva generato 220mila pernottamenti e un movimento economico di 235,7 milioni di euro.

    Un contributo economico diretto da 11,746 miliardi, 27 milioni di partecipanti e una spesa media giornaliera di 281 euro.

    L’estate 2024 non è ancora alle porte ma gli italiani hanno le idee chiare: la vacanza ideale sarà nei prossimi anni all’insegna del ‘plein air’ secondo l’indagine condotta a fine 2023 da Enit, in collaborazione con Human Company e Istituto Piepoli, che ha messo in evidenza una netta preferenza per viaggi in libertà e a contatto con la natura, con 1 italiano su 4 che conferma la propria predilezione per il campeggio.

    Un italiano su cinque, precisamente il 22% dei 30 milioni di connazionali che andranno in vacanza quest’estate, sceglierà o ha già scelto, una location all’aria aperta con in primis campeggi e agriturismi secondo l’indagine dell’Osservatorio del turismo outdoor, realizzata da Enit in collaborazione con Human Company e Istituto Piepoli.

    Ottime le performance dell’Europa per numero di meeting internazionali promossi dalle associazioni: nella Top 20 Destination Performance Index di ICCA, il 70% dei paesi e l’80% delle città sono destinazioni europee, seguono i Paesi asiatici (15%) e i Paesi nordamericani (10%), mentre l’Oceania, rappresentata dall’Australia, ha una quota di mercato del 5%.

    L’enogastronomia italiana è tra i primi quattro prodotti più venduti dai tour operator internazionali nel 2021 da quanto emerge dal recente studio Enit, svolto da Isnart tra luglio e settembre 2022 su un campione di 45 tour operator che commercializzano il prodotto enogastronomia per la destinazione Italia. La regione più presente nei pacchetti turistici dedicati al food&wine è il Piemonte (58,3% dei TO intervistati), proposto in Austria, Germania, Spagna, Olanda e Regno Unito. Seguono Campania e Toscana. I mercati in cui questo prodotto pesa di più nell’offerta complessiva degli intermediari turistici sono la Spagna (venduto dal 33,3% dei T.O. spagnoli che propongono il nostro Paese), la Norvegia (27,3%), la Germania (26,3%), l’Austria (25%), il Regno Unito (21,1%).

    La Penisola sembra non bastare mai: almeno il 20% di chi è stato in Italia negli ultimi 5 anni afferma di esserci stato almeno tre volte secondo un’indagine Enit su 5.004 viaggiatori internazionali provenienti da Austria, Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera e USA (NY e Miami) presentata alla Bit 2023. In Austria e in Svizzera questa quota sale oltre il 30% mentre gli svedesi sono indietro per interesse tra i viaggiatori verso le destinazioni italiane, anche in termini di frequenza di visite. Ad incidere soprattutto il fattore lontananza. Lo stile italiano è l’aspetto rimasto maggiormente impresso nei ricordi degli intervistati (43,4% dei casi), seguono le bellezze naturalistiche e il patrimonio culturale (rispettivamente 38,9% e 32,8%). Ciò che invece non ha particolarmente stupito gli intervistati, sono i prodotti di lusso.

    L’Italia è di nuovo al centro del turismo internazionale, che è pronto a raggiungere i numeri pre-pandemia secondo i risultati dell’indagine Enit commissionata ad Isnart e Unioncamere.

    Dall’ultima indagine alle imprese ricettive italiane, svolta da ISNART per Unioncamere ed ENIT nell’ambito dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di commercio, emerge come gli operatori segnalino un tasso di riempimento camere per il periodo pasquale di quasi il 60%. Dato che, a livello di comparto ricettivo solo hôtellerie, corrisponde ad oltre 670mila camere vendute, per un fatturato stimato in circa 128 milioni di euro.

    Come emerge dai più recenti dati del Luxe Report 2025 di Virtuoso, l’Italia svetta in testa alla classifica come Top Global Destination 2025, staccando Grecia, Francia, Giappone e Croazia nella top five. Anche a livello di singole città, il nostro Paese entra sul podio con Roma che si posiziona tra le mete preferite (battendo realtà quali Londra e Tokyo).

    Il turismo si conferma una delle colonne portanti dell’economia italiana, contribuendo nel 2024 al 13% dell’occupazione complessiva del Paese,  cifra destinata a crescere nei prossimi anni, con previsioni che indicano un possibile raggiungimento del 16% entro il 2034, secondo Enit.

    Enit espone all'IBTM World Virtual, una tre giorni innovativa, in rappresentanza di 23 partecipanti e "gremisce" il mercato internazionale con "ventate visual d'Italia". L'Agenzia Nazionale del Turismo esporta l’italianità prendendo parte al principale evento globale dell'industria Mice (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions) che da oltre 30 anni ispira la comunità globale, le relazioni commerciali e fornisce l’aggiornamento e il confronto sui temi turistici internazionali. Dall'8 al 10 dicembre 2020 Enit ha organizzato appuntamenti di networking, di confronto per promuovere l'Italia e incentivare l'incontro tra centinaia di aziende italiane con i buyers spagnoli e internazionali per una full immersion

    Il principale scopo del progetto Ekitour, finanziato dal programma europeo Erasmus +, è rispondere alla sfida delle capacità trasversali necessarie soprattutto nell'informazione tecnologica nel campo del turismo soprattutto per le piccole e micro imprese che non hanno gli strumenti necessari per gestire la loro presenza in INTERNET. 
     
    Il progetto mira a fornire  le imprese gli strumenti per sviluppare una loro strategia di web marketing attraverso un percorso formativo dedicato che avverrà con una piattaforma online. 
     
    (Per maggiori informazioni: v.fantozzi@federturismo.it)

    Quest’anno sono previste 67,7 milioni di presenze per quanto riguarda il turismo ‘on the road’, con una ricaduta media sul territorio di quasi 100 euro al giorno, spesi prevalentemente in prodotti alimentari locali.

    Cecchi: ribadisco l’urgenza che tutte le Capitanerie indicano i bandi di esame e procedano al loro svolgimento

    Roma, 18 maggio 2022 - L'Italia fa innamorare il mondo: le cartoline riprese dal drone Leo durante Eurovision 2022 dal 10 al 14 maggio hanno conquistato i viaggiatori di ogni continente. La Penisola è stata vista, raccontata e apprezzata 200 milioni di volte e oltre 6 milioni in un solo giorno. Il racconto si è incentrato sulla promozione delle località note e meno note della penisola con la città ospitante di Torino in testa sul sito istituzionale gestito da Enit, Italia.it.

    UNO SU CINQUE SCEGLIE L’OPEN AIR

    A confermarlo i dati di uno Studio sul turismo outdoor realizzato da Enit-Agenzia Nazionale del Turismo e Human Company in collaborazione con Istituto Piepoli

    Estate italiana in gran forma. Secondo stime Enit su dati Data Appeal e Unwto per il periodo estivo sono attesi flussi in crescita. I passeggeri aeroportuali attesi in Italia stando ad oggi sono almeno 1.844.000, di cui l’84% di origine internazionale ed il 16% italiana. A giugno attesi almeno 944 mila arrivi, in aumento del +8,6% rispetto al 2022.
    Già il primo trimestre 2023 ha dato i primi segnali di grande crescita dei flussi: tra gennaio e marzo 2023, il turismo internazionale è aumentato dell’+86% rispetto allo stesso periodo del 2022. Hanno viaggiato all’estero circa 235 milioni di turisti.
    I viaggiatori internazionali in Italia sono circa 15 milioni, con un aumento del +42,0% sul 2022 ed un recupero dell’87,7% sul medesimo periodo del 2019.
    Si sceglie l’Italia soprattutto come meta di vacanza (30% circa dei viaggiatori) e per motivi di lavoro (21,4%). Ma anche per visitare parenti e amici (14,6%) e per shopping (11,8%).
    Il 71,7% dei flussi proviene dai Paesi dell’Unione Europea, principalmente da Francia e Germania. Il 18,3% dall’area extra europea, soprattutto dal Regno Unito.

    • In chiaroscuro l’andamento delle città d’arte nel mese clou dell’estate
    • Presidente Colaiacovo: “Il costante interesse da parte del turismo internazionale anche verso le destinazioni balneari è un fattore importante.”

    L’ultimo Long-Haul Travel Barometer pubblicato da Etc – European Travel Commission analizza le intenzioni di viaggio per i primi quattro mesi del 2022 (gennaio-aprile) e per l’intero anno (gennaio-dicembre) in sei mercati: Brasile, Canada, Cina, Giappone, Russia e Stati Uniti. I viaggiatori di Brasile e Stati Uniti risultano i più desiderosi di tornare in Europa, con un punteggio medio per entrambi i Paesi di 104 (valori superiori a 100 indicano un’evoluzione positiva, mentre valori inferiori a 100 indicano atteggiamenti negativi nei confronti dei viaggi in un determinato periodo), che raggiunge i livelli pre Covid.
    In Cina, il 57% degli intervistati desidera visitare l’Europa entro la fine del 2022. Tuttavia, il valore debole dell’indice (98) indica che, sebbene il desiderio di tornare in Europa sia forte, il dubbio sul fatto che questo sia effettivamente possibile è ancora più forte.

    Nonostante l’estate 2021 abbia dato una bella scossa agli arrivi internazionali in Europa,  entro la fine dell’anno si sarà raggiunto solo il -60% dei volumi rispetto a quelli ottenuti nel 2019, secondo il rapporto trimestrale European Tourism Trends & Prospects della European Travel Commission (Etc) che parla di una completa ripresa, con relativo ed eventuale sorpasso delle cifre registrate fino a due anni fa, non prima del 2024. I viaggi nel continente, tra l’altro, hanno registrato un’impennata e rappresentano l’85% degli arrivi internazionali europei nel 2021, rispetto al 77% del 2019.
    La ripresa del turismo, chiaramente, è differente da destinazione a destinazione. Prendiamo la Grecia, ad esempio: qui il rimbalzo più forte è stato avuto in termini di pernottamenti (-19% rispetto al 2019), con gli arrivi stranieri che sono stati relativamente pochi. La più forte ripresa degli arrivi rispetto ai tassi pre-pandemici è stata osservata però in Croazia (-37%), che ha esteso le sue buone performance anche in bassa stagione, accogliendo 1,9 milioni di turisti a settembre. Al contrario, la Repubblica Ceca (-94%) ha registrato il calo più evidente, a causa di restrizioni rigorose estese per l’intero arco dell’anno.
    Tutte le mete di viaggio europee hanno goduto di livelli più alti di occupazione alberghiera quest’estate rispetto al 2020, sulla base dei dati di luglio-settembre.

    L’ultima ricerca su “Monitoring sentiment for domestic and intra-European travel – Wave 11” della European Travel Commission (Etc), che analizza le intenzioni e preferenze di viaggio a breve termine degli europei in tempo di pandemia rivela che nonostante l’incertezza causata dalla crisi geopolitica a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina e la continua minaccia legata alla pandemia, il desiderio di viaggiare all’interno dell’Europa in tutta Europa è senza dubbio forte: 3 europei su 4 intendono fare un viaggio nei prossimi sei mesi, con le destinazioni mediterranee che hanno il maggior appeal. Con l’avvicinarsi dell’estate, una quota crescente di europei (77%) desidera viaggiare tra aprile e settembre. Oltre la metà (56%) di loro prevede di visitare un altro Paese europeo, mentre il 31% sceglie i viaggi nazionali. In tutti i mercati analizzati, gli intervistati da Italia, Spagna, Polonia, Regno Unito e Germania dimostrano il più forte ottimismo riguardo a un viaggio (>80%). Un dato emerso è che le intenzioni di viaggio aumentano con l’età, passando dal 69% tra la Gen Z (18-24 anni) all’83% tra i baby boomer (oltre i 54 anni).

    Secondo l’indagine “Monitoring Sentiment for Domestic and Intra-European Travel” condotta dalla Etc – European Travel Commission, ben il 72% degli europei intende partire tra aprile e settembre e il tempo libero resta il motivo principale dei viaggi(69%), in leggero calo sul 2022, mentre il business travel registra un aumento annuo del 3%,rappresentando ora l’8% di quota-mercato. Quest’anno più europei stanno pianificando vacanze in primavera e inizio estate: quasi il 30% degli intervistati ha dichiarato di voler fare un viaggio tra aprile e maggio, +6% rispetto al 2022, e oltre il 40% sta valutando la possibilità di muoversi tra giugno e luglio. Di contro, solo il 23% prevede di partire ad agosto, con un significativo calo del 9% rispetto allo scorso anno. Inoltre, i dati provenienti dal tour operating europeo mostrano che il 59% degli intervistati effettuerà più di un viaggio nei prossimi mesi, con il 35% che ne prevede due e il 24% che sta già organizzando tre o più fughe.

    L’industria del travel sa resistere a tutte le avversità e il desiderio di viaggiare è più forte anche delle difficoltà economiche secondo l’ultimo rapporto della European Travel Commission (Etc), da cui si evince anche un altro particolare di non poco conto: gli italiani, insieme agli spagnoli, sono i viaggiatori più ostinati.

    Dal Monitoring Sentiment for Domestic e Intra-European Travel- Wave 13 della European Travel Commission (ETC)  emerge che il 40% degli europei è preoccupato per l’aumento dei costi di viaggio alla luce della crescita del costo della vita. L’appetito per i viaggi tuttavia, tra gli europei sta crescendo, con il 70% che sta organizzando un viaggio nei prossimi sei mesi, segnando un aumento del 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Oltre la metà di loro intende viaggiare almeno due volte. Quello che sta sensibilmente crescendo, secondo il report, è il sentiment per i viaggi intraeuropei con il 62% degli intervistati che pianifica spostamenti nei Paesi dell’Unione nella stagione invernale. Tutto questo, mentre gli impatti del Covid-19 e della guerra in Ucraina incidono sempre meno sulle intenzioni di prenotare.

    Secondo l'ultimo rapporto "Monitoring Sentiment for Domestic and Intra-European Travel: Wave 2" pubblicato dalla European Travel Commission (Etc) i viaggiatori europei hanno un atteggiamento stabile e positivo nei confronti del viaggio, ma i timori di ammalarsi a destinazione e le restrizioni di quarantena hanno portato a posticipare i viaggi al 2021.
    Analogamente ai risultati del primo rapporto, la maggioranza degli intervistati (54%), indica che intende fare un viaggio nei prossimi sei mesi.

    Più viaggi, soggiorni più lunghi e budget più consistenti secondo la nuova ricerca dell' European Travel Commission (Etc) che evidenzia il cambiamento nei comportamenti di viaggio degli europei.

    L'European Travel Commission, nel report sulle tendenze dei viaggiatori del Vecchio Continente, ha sottolineato la tendenza ad accedere a prezzi più 'abbordabili' in un anno in cui la morsa dell'inflazione sta stringendo in modo particolare e a godersi una vacanza lontano dalla folla delle settimane di picco. Sono questi i due principali motivi che stanno spingendo un numero sempre maggiore di viaggiatori in Europa a programmare le vacanze non ad agosto bensì nelle prime settimane d'estate. Secondo l'Etc, quasi il 30% dei viaggiatori ha affermato di voler fare un viaggio con pernottamento tra aprile e maggio, con un incremento del 6% rispetto allo scorso anno. Il 40% degli intervistati ha invece segnalato il periodo compreso tra giugno e luglio, mentre solo il 23% ha in mente di mettersi in viaggio tra agosto e settembre, con un calo del 9% rispetto allo corso anno.

    L’Unione europea chiuderà il 2021 con una diminuzione degli arrivi turistici internazionali attorno all -60% secondo l’ultimo studio dell’European Travel Council (Etc), che evidenzia finora un calo del 77% rispetto ai livelli pre-pandemici, con gli stati più dipendenti dai mercati a lungo raggio ad essere maggiormente colpiti dalla flessione. Inoltre, anche se la domanda di viaggi nell’Ue viene data in lieve ripresa, il raggiungimento dei livelli pre-Covid non dovrebbe avvenire fino al 2024.

    Gli europei sono ansiosi di tornare a viaggiare di nuovo e intendono farlo non appena le limitazioni alla mobilità saranno rimosse. Secondo un sondaggio della European Travel Commission (Etc) il 54% dei residenti nel Vecchio Continente intende concedersi  un viaggio prima della fine del prossimo luglio. Il 41% sceglie di viaggiare in un altro Paese europeo, mentre il 35% preferisce ancora rimanere entro i confini nazionali. L’interesse per il sole e il mare, con la Spagna in prima linea, rimane inalterato. I cittadini di Regno Unito, Francia, Germania, Svizzera e Austria sono i più entusiasti di pianificare una fuga verso destinazioni costiere.

    Secondo il report dell'ETC l’intenzione di viaggiare tra maggio e ottobre 2024 tra gli europei intervistati ha raggiunto il 75% che segna un significativo aumento del 3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

    Dall’ultimo Barometro dei viaggi a lungo raggio (Lhtb) pubblicato dalla European Travel Commission (Etc) risulta che i viaggiatori internazionali mostrano una maggiore cautela nel programmare viaggi in Europa tra settembre e dicembre di quest’anno.

    Per la ripresa del turismo all’interno del Vecchio Continente ci sarà ancora da attendere qualche anno. Secondo l’European Travel Commission i dati del 2022 mostrano come i flussi interni all’Europa nel 2022 non siano arrivati al livello di quelli del 2019, e le previsioni mostrano che bisognerà attendere fino al 2024 per tornare in pari con il pre pandemia. L’anno del boom è stato fissato per il 2025, con 627 milioni di viaggiatori europei in vacanza nel Continente. Per il 2022 le previsioni di ETC mostrano un totale di 427,6 milioni di turisti europei, mentre per il 2023 si prevede un movimento di 514,8 milioni di passeggeri, ancora lontani dai 579,6 milioni di viaggiatori intracomunitari registrati nell'Ue nel 2019.

    Nei primi tre mesi del 2025 l’Europa ha registrato un incremento del 4,9% negli arrivi turistici internazionali rispetto allo stesso periodo del 2024.

    Secondo quanto rivela il rapporto trimestrale “European Tourism Trends & Prospects” della European Travel Commission (Etc) il rimbalzo dei viaggi in Europa continuerà anche nei restanti mesi del 2022. Il settore turistico europeo ha superato con successo un’altra estate difficile, nonostante l’inflazione e la carenza di personale. Le compagnie aeree europee hanno resistito bene, con il volume dei voli di agosto in calo di appena l’11% rispetto al 2019. Dati incoraggianti che si traducono in un recupero dell'area di circa il 75% dei volumi di viaggio in entrata rispetto al 2019. I viaggiatori preferiranno i viaggi a corto raggio, che tendono ad essere più economici. A settembre la fiducia dei consumatori in Francia ha toccato il minimo degli ultimi nove anni e tendenze simili sono state registrate anche nel Regno Unito e in Germania.

    Sfide come l’overtourism e l’aumento dei costi non incrinano un quadro complessivamente ‘positivo’, all’interno del quale l’Italia, secondo le rilevazioni di maggio 2024 della European Travel Commission, si conferma destinazione più attrattiva (8,4% delle intenzioni di viaggio) seguita da Spagna (8,1%), Francia (7,1%) e Grecia (6,3%) con il 75% degli europei che intende effettuare almeno un viaggio quest’estate, +3% rispetto allo scorso anno.

    L’ultimo rapporto trimestrale “European Tourism Trends&Prospects” prevede che l’Europa quest’anno, anche grazie ai risparmi dei consumatori accumulati durante la pandemia, recupererà il 70% della domanda di viaggi pre Covid. Dal 2022 ad oggi, Bulgaria (-8%), Serbia (-10%) e Turchia (-14%) hanno registrato i rimbalzi più forti degli arrivi di turisti.

    In uno scenario incerto, ma fatto di una gran voglia di viaggiare, la European Travel Commission (Etc) ha pubblicato lo studio “Exploring consumer travel attitudes and expectations to drive tourism recovery”, con l’obiettivo di tendere la mano alle destinazioni e alle imprese nell’ottica di progettazione e creazione di prodotti e servizi turistici, oggi più che mai efficaci solo se personalizzati e tagliati sulle esigenze dei consumatori. Nel report – sono interessati i Paesi Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Uk, Australia e Stati Uniti – l’Etc studia i comportamenti post summer dei viaggiatori, esplorando le aspettative di breve e lungo termine.

    L’edizione più recente del rapporto trimestrale “European Tourism Trends & Prospects” di European Travel Commission prevede che nel 2022 gli arrivi di turisti saranno appena il 20% al di sotto dei livelli pre-pandemia. Decine di migliaia di voli commerciali in tutta Europa sono stati cancellati durante il periodo natalizio a causa della carenza di personale e sebbene non così gravi come nel 2020, le perdite delle compagnie aeree sono state pari a 18,5 miliardi di euro nel 2021, pari ad un 1,4/1,5 miliardi di passeggeri in meno rispetto al 2019.
    Nel complesso, i dati dall’inizio dell’anno vedono un –62% di arrivi di turisti in Europa nel 2021 rispetto ai livelli del 2019.

    Secondo la European Travel Commission, nel corso del 2023, il turismo europeo ha dimostrato un'incredibile resilienza e una netta accelerazione della propria ripresa.

    Dall’ultima ricerca dell'European Travel Commission (Etc) “Tendenze e prospettive del turismo europeo” emerge che il terzo trimestre del 2024 ha registrato un aumento del 7% degli arrivi stranieri e del 5% dei pernottamenti rispetto al 2023 su base annua e un aumento del 6% degli arrivi stranieri e un aumento del 7% rispetto ai livelli del 2019 su base annua. Un settore che rivela una performance solida, superando i dati pre-pandemia e dimostrando resilienza nonostante i venti contrari economici e le sfide geopolitiche.

    Secondo l’European Tourism Commission (Etc), il turismo europeo nell’ultimo trimestre del 2024 si è rivelato resiliente e performante e nonostante le instabilità geopolitiche ha fatto registrare un incremento degli arrivi stranieri del +6,7% rispetto allo stesso periodo del 2023 e anche i pernottamenti sono cresciuti del +4,8% su base annua.

    Secondo l’European Tourism Commission (Etc), il turismo europeo nell’ultimo trimestre del 2024 si è rivelato resiliente e performante e nonostante le instabilità geopolitiche ha fatto registrare un incremento degli arrivi stranieri del +6,7% rispetto allo stesso periodo del 2023 e anche i pernottamenti sono cresciuti del +4,8% su base annua.

    Dall’ultima edizione del Rapporto trimestrale “Tendenze e prospettive del turismo europeo” pubblicato dalla European Travel Commission (Etc) emerge che il turismo europeo nel primo trimestre dell’anno ha fatto registrare +7,2% di arrivi stranieri e +6,5% di pernottamenti nelle varie destinazioni, superando le performance del 2019, anche se soffrono i Paesi baltici.

    Dal Barometro elaborato da Etc – European Travel Commission ed Eurail per capire le tendenze dei mercati lontani riguardo a viaggi verso la destinazione Europa emerge che la sicurezza, convenienza e qualità delle infrastrutture sono le priorità dei viaggiatori d’oltreoceano del segmento lungo raggio nella selezione delle destinazioni per le loro vacanze 2024 e per i viaggi verso l’Europa. Pur assistendo a un rallentamento nelle prenotazioni per il primo quadrimestre, si mantiene alto l’appeal per i mesi estivi e autunnali. Nello specifico, lo studio offre in realtà un’istantanea delle sensazioni di viaggio e analizza l’intenzione di viaggiare in Europa nei sette mercati esteri di maggior peso, ovvero Australia, Brasile, Canada, Cina, Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti. Da questa prima radiografia del 2024 si evidenziano elevati livelli di ottimismo per viaggi all’estero dal Brasile (76%), Australia (73%), Canada (72%) e Corea del Sud (71%). Mentre negli Stati Uniti, l’intenzione di viaggiare a livello internazionale rimane in linea con i livelli del 2023, con il 60% degli intervistati che esprime il desiderio di farlo. Il Giappone, bacino alto spendente,  ha registrato un modesto aumento del 5%  tra i viaggiatori outgoing intervistati che pianificano un viaggio all’estero dal 2023, ma l’intenzione rimane comunque bassa e si attesta sul 35%.

    Il desiderio di viaggi all’estero in Europa da parte di diversi mercati è ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia secondo l’ultimo Long-haul travel barometer (Lhtb) 2/2022 di European Travel Commission (Etc) e di Eurail BV, che fornisce approfondimenti sul sentiment dei viaggiatori per l’estate 2022 (maggio-agosto).
    Il barometro esamina ogni quattro mesi le intenzioni di viaggio in sei mercati esteri che sono: Brasile, Canada, Cina, Giappone, Russia e Stati Uniti. A misurare l’intenzione di viaggio è l’indice che riflette il sentiment dominante espresso da un mercato, positivo o negativo. Valori superiori a 100 punti indicano un’evoluzione positiva, mentre valori inferiori a 100 indicano atteggiamenti negativi nei confronti dei viaggi in un determinato periodo.

    L’European Travel Commission (Etc), ha pubblicato il suo rapporto “European Tourism: Trends & Prospects” per il secondo trimestre del 2023.

    Secondo l’ultimo Long-Haul Travel Barometer della European Travel Commission (Etc), anche dopo un anno di rigide restrizioni Covid, i viaggiatori d’oltreoceano sono ancora speranzosi di viaggiare ma sono anche cauti nel considerare l’Europa come destinazione a causa della continua mancanza di regole armonizzate sui viaggi in tutta la regione.  L’indice di fiducia per i viaggi all’estero negli Stati Uniti e in Russia rimane positivo, tuttavia è preoccupante che solo 2 intervistati su 5 di questi mercati siano propensi a visitare l’Europa dimostrandosi più favorevoli ai viaggi a lungo raggio.

    La domanda di viaggi aumenterà considerevolmente nella seconda metà del 2021, sebbene gli arrivi internazionali rimarranno ancora del 49% al di sotto dei livelli pre-pandemia secondo quanto emerge dall'ultimo rapporto trimestrale "European Tourism Trends & Prospects" dell’European Travel Commission (ETC). Questa stagione estiva è essenziale per il settore poiché la domanda di viaggi in Europa è rimasta debole all'inizio del 2021: gli arrivi di turisti internazionali sono diminuiti dell'83% nel primo trimestre dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2020. L'ultima previsione mostra che i viaggi intraeuropei rappresenteranno l'83% degli arrivi in entrata in Europa nel 2021 rispetto al 77% nel 2019.

    Secondo l'ultimo rapporto dell’ European Travel Commission, gli europei, nonostante i continui blocchi e l’incertezza sulle regole da seguire, sarebbero sempre più propensi a viaggiare nel secondo trimestre del 2021 grazie alla diffusione del vaccino. La  percentuale  per la primavera  2021 è cresciuta del 20% rispetto al sondaggio di novembre 2020, passando  dal 49% al 52%, mentre solo il 12% del campione conferma di effettuare un viaggio già a gennaio-febbraio 2021.  

    Cresce del 6% il numero di europei che pianifica di fare un viaggio nei prossimi mesi secondo l’ultimo rapporto della European Travel Commission (ETC), “Monitoring Sentiment for Intra-European Travel – Wave 19”, che evidenzia come la forte voglia di viaggiare arrivi principalmente da spagnoli, italiani e britannici.

    Nonostante gli Stati Uniti siano avvolti da nuove incertezze economiche e politiche, che inevitabilmente si riflettono anche sul nostro mercato, il turismo europeo ha mantenuto un buon slancio nel primo trimestre del 2025, secondo il recente report “European Tourism: Trends & Prospects” pubblicato dalla European Travel Commission (Etc). Gli arrivi internazionali sono cresciuti del 4,9% rispetto allo stesso periodo del 2024, mentre i pernottamenti sono aumentati del 2,2%.

    Per Etoa, l’associazione europea dei tour operator, gli arrivi anticipati di alta stagione dal Nord America in Europa stanno per scomparire a meno che i governi non siano in grado di elaborare un piano di ripresa Covid.
    I prossimi 90 giorni determineranno probabilmente se ci sarà un ritorno sicuro e significativo dei viaggiatori del Nord America in Europa quest’estate. Maggiore e più lunga è l’incertezza, più è probabile che l’Europa vedrà lo stesso calo della spesa nordamericana, tra il 90 -95%, per il 2021 come è stato nel 2020. 
    Il Nord America è di gran lunga il mercato di origine più importante per l’Europa, con circa 70 miliardi di dollari di spesa ogni anno.

    Secondo gli ultimi dati di Etoa e Forwardkeys gli arrivi internazionali nel Continente nei mesi di luglio e agosto saranno superiori del 12% rispetto allo scorso anno, superando la crescita globale, prevista all’11%.

    Le tendenze principali dell’ultima indagine condotta online dalla European Tourism Association (Etoa), in collaborazione con ForwardKeys, rivelano che cresce l’interesse per Londra, seguita da Parigi e quindi Istanbul, Roma e Milano, ma diminuisce leggermente il trend di sviluppo del Sud Europa, a favore delle altre destinazioni del Vecchio continente.

    L’impatto finanziario della pandemia da Covid-19 è stato devastante: a quantificarlo l’analisi di eTurboNews, che per primo ha stilato una classifica dei Paesi più colpiti calcolando una perdita globale di 935 miliardi di dollari in tutto il mondo nei primi dieci mesi del 2020. L’Italia compare al sesto posto nella classifica mondiale con un totale di perdite che, per i primi dieci mesi del 2020, ammonta a 29,664 miliardi di dollari,  al quarto posto in Europa come perdite di entrate turistiche.

    Il progetto europeo WeMED_NaTOUR è cofinanziato dal programma europeo EMFAF (un fondo gestito dal CINEA). Si propone di rivoluzionare il turismo costiero attraverso lo sviluppo di pacchetti eco-intelligenti transnazionali responsabili e sostenibili per le scuole in linea con i principi dell’economia blu.

    Secondo la ricercala di Euler Hermes in collaborazione con Format Research il numero di italiani che decideranno di andare in vacanza nel 2021 supererà il 70%, una percentuale quasi prossima al periodo pre-pandemia (nel 2019 furono il 79,9%). Gli italiani che sceglieranno di restare nel nostro Paese trascorreranno in vacanza circa 12 giorni, spendendo in media 1.400 euro, se partiranno in famiglia, e quasi 800 euro se partiranno da soli o con amici. Per i viaggi all’estero la spesa per le famiglie salirà a circa 1.700 euro e a circa 1.000 per i viaggi individuali, ma i giorni medi di vacanza si ridurranno a 8.

    Secondo il Rapporto EURISPES 2024, l’Italia è chiamata a valorizzare l’innovazione digitale e l’intelligenza artificiale (IA) per sostenere e rilanciare il settore turistico.

    Le presenze dei visitatori internazionali sono aumentate del 14% rispetto al 2023, la loro spesa è cresciuta di 20 punti percentuali nei primi due mesi di quest’anno e, in Italia, il travel potrebbe arrivare a contribuire fino al 15% del Pil secondo i dati Eurispes che fotografano una condizione particolarmente positiva per l’incoming nel nostro Paese, ma sottolineano anche l’altra faccia della medaglia: l’overtourism.

    Tra le ultime rilevazioni Eurispes in uno studio coordinato dal Direttore dell’Osservatorio sulle Politiche fiscali dell’Istituto, emerge che gli affitti a breve termine stanno divorando quelli a lungo periodo.

    Sei milioni di voli in meno rispetto all’anno precedente in Europa tra settembre e febbraio. Sono queste le previsioni Eurocontrol sulla base dell’andamento delle prenotazioni delle compagnie aeree. Si tratta di numeri preoccupanti, ancora più bassi rispetto alla precedente analisi, secondo la quale il calo si sarebbe attestato a 5 milioni di voli. Lo scenario indica quindi una diminuzione del 55 per cento del traffico aereo anno su anno ed Eurocontrol ammonisce che, se non ci saranno misure di allentamento delle restrizioni alle frontiere, il dato potrebbe ulteriormente peggiorare, con pesanti conseguenze per tutto il settore.

    I dati di giugno mostrano che, mentre il traffico aereo è aumentato del 7% rispetto a giugno 2022, i ritardi per volo legati alla gestione del flusso (Atfm) sono diminuiti dell’8% a 3,7 minuti per volo.

    Nell’ultimo aggiornamento Eurocontrol ha rivisto al rialzo le previsioni del traffico aereo con la prospettiva che già nel 2024 si potrà superare il livello pre Covid in Europa. A febbraio Eurocontrol aveva sancito che nel 2022 l’Europa aveva visto 9,3 milioni di voli operati, ovvero 1,8 milioni in meno del 2019 (l’83%). Per quest’anno, invece, si stimava di raggiungere il 92% , equivalente a 10,2 milioni di voli. Se lo scorso anno la domanda è stata fortissima, l’operativo reale però è stato segnato da disagi, caos e cancellazioni che hanno rallentato la crescita.

    ll quadro del traffico aereo europeo durante il primo trimestre 2021 non migliora e i dati analizzati da Eurocontrol parlano di una situazione in “rapido deterioramento” in termini di calo del traffico, con “ragionevoli” ipotesi di  miglioramento – significativo o meno – da aprile in poi, ammesso che i governi comincino ad allentare le restrizioni di viaggio.
    Per febbraio il calo atteso dei voli si attesta ad un -72-74% rispetto ai livelli del 2019, -72-77% per marzo e“si prevede che anche aprile registrerà risultati molto negativi, con solo una ripresa limitata per il periodo pasquale. I voli in Europa saranno probabilmente solo intorno al 25-30% dei livelli pre-Covid.

    L'ultima rilevazione mensile effettuata da Eurocontrol aveva fissato una tabella di marcia secondo la quale il comparto poteva confidare in un ritorno alla quasi normalità già dalla primavera. Ma se lo scorso mese i dati segnalavano un traffico pari al 77% di quello del 2019, con una prospettiva di superare l’80%  a dicembre, complice anche l’aumento della domanda per il periodo delle festività natalizie, questo non è avvenuto. Anzi il trend  è sceso al 74%, arretrando praticamente al dato di ottobre.

    Se il traffico aereo nei cieli d’Europa in media cresce, alcuni grandi Paesi come la Francia, Uk e la Germania, per esempio, sono in ritardo. Quest’ultima, al punto che gli aeroporti hanno
    chiesto alla politica di intervenire.

    L’ultimo “Performance Review Report” di Eurocontrol rivela che il 2023 sarà un altro anno difficile per l’aviazione europea.  I fornitori di servizi di navigazione aerea non sono ancora disposti a sviluppare una capacità sufficiente per far fronte all’elevata domanda e a questo bisogna aggiungere che la guerra in Ucraina continuerà ad avere un impatto negativo sulla disponibilità dello spazio aereo e sull’efficienza dei voli.Tutto fa pensare che il 2023 non sarà ancora l’anno in cui il traffico tornerà ai livelli pre-covid, lo scorso anno il traffico nell’area Eurocontrol ha raggiunto i 9,2 milioni di voli,  superiore di quasi il 50% rispetto al 2021, ma ancora inferiore del 17% rispetto al 2019.

    Secondo Eurocontrol la curva di risalita del traffico aereo del Vecchio Continente prosegue, raggiungendo nel mese di ottobre il 73 per cento dei livelli pre pandemia. In miglioramento su settembre di tre punti percentuali, ma  superiore anche a quello di agosto, che si era attestato al 71 per cento nonostante il buon andamento della domanda per l’alta stagione estiva. Sulle previsioni per i mesi a seguire è ancora difficile sbilanciarsi anche perché il trend delle prenotazioni si mantiene sottodata e permangono le incertezze considerata la risalita della curva dei contagi in alcune aree. Le previsioni più ottimistiche, comunque, confidano che per il mese di dicembre si possa arrivare al 90 per cento rispetto al 2019.

    Da una parte le previsioni finanziarie ottimistiche delle principali compagnie aeree europee per l’intero anno, grazie alla forte domanda, dall’altra le ultime stime di Eurocontrol, con scenari al ribasso che indicano che, nel caso più probabile, il traffico aereo in Europa non tornerà ai livelli del 2019 prima del 2024. Le precedenti previsioni di Eurocontrol, pubblicate a giugno, indicavano una ripresa un anno prima. La forte domanda di questa estate è stata frenata sia dalla capacità del settore di gestire la rapida crescita, sia dall’impatto della guerra in Ucraina, di conseguenza, ci aspettiamo di vedere circa 9,3 milioni di voli quest’anno, il 49% in più rispetto al 2021, ma ancora il 16% in meno rispetto al 2019. Confidiamo che l’anno prossimo il traffico possa tornare a circa il 92% dei livelli del 2019.

    Secondo Eurocontrol il ritorno ai livelli di traffico aereo pre-pandemia richiederà del tempo a causa degli effetti che il conflitto ucraino sta avendo in termini di aumento dei prezzi ed inflazione .  Stando all’ultimo aggiornamento,lo scenario più fattibile non prevede una piena riattivazione fino al 2025, quando i dati per il 2019 saranno pari; nel 2023 il traffico raggiungerà il 92%; nel 2024 il 98%. Nel caso si propenda per una visione più ottimista (e meno probabile) il 2023 potrebbe essere l'anno della ripresa assoluta, altrimenti nel caso si privilegi il quadro più pessimista per tornare alla normalità bisognerà attendere fino a dopo il 2028.

    Secondo Eurocontrol nel mese di maggio il traffico aereo in Europa è diminuito del 61% rispetto allo stesso periodo del 2019. Per il 2021 avremo circa il 50% del traffico del 2019 pari a circa 5,5 milioni di quelli effettuati nel 2019. Uno scenario ottimistico potrebbe vedere la rete gestire ad agosto il 69% dei livelli di traffico del 2019).

    L’aviazione europea ha chiuso il 2020 con 6,1 milioni di voli in meno rispetto al 2019, con oltre la metà degli aerei a terra secondo l ’ultimo report Eurocontrol Think Paper, l’ottavo di una serie di analisi sulla crisi del settore aereo dall’inizio della pandemia. L’analisi anticipa poi la previsione del traffico europeo per tutto il 2021, prevedendo un recupero fino al 51% rispetto ai livelli del 2019, che sarà lento nella prima metà dell’anno e accelererà dall’estate.

    Secondo l’ultimo report di Eurocontrol il livello del traffico aereo nel Vecchio Continente quest’anno, programmazione alla mano, si aggirerà tra l’83 e il 96 per cento rispetto ai valori del 2019.
    Si sta andando incontro ad un deciso aumento per la stagione estiva (da ricordare che soprattutto le low cost hanno messo in campo una programmazione superiore a quella di tre anni fa), ma a una stabilizzazione verso l’alto anche per i mesi successivi, tanto che dicembre dovrebbe rivelarsi come il mese migliore in assoluto. Raggiungere il 90% o più del traffico del 2019 nei momenti estivi di punta è saldamente sulle carte e ci si aspetta che le destinazioni di vacanza e alcune altre parti della rete superino il 100% dei loro livelli del 2019.

    Secondo il report di Eurocontrol, nonostante il caos voli che ha contraddistinto l'estate, il 2022 è stato l’anno della risalita per il trasporto aereo, che ha visto in Europa ben 9,3 milioni di voli operati - 3,1 milioni in più rispetto al 2021, ma 1,8 milioni in meno rispetto al 2019 (l’83%). I numeri riportano un incremento del 101% sul 2021 per il traffico degli aeroporti europei, con un -19,3% rispetto al 2019. Nella top ten stilata da Eurocontrol a guidare la ripresa delle operazioni di volo è la low cost Ryanair (+9% sul 2019 con una media voli giornaliera pari a 2,536), seguono easyJet (-20%; 1,335) e Turkish Airlines (-7%; 1,245). Si prevede che il traffico totale nel 2023 raggiungerà il 92% dei livelli pre-Covid, con una ripresa completa dalla pandemia nel 2025.

    Nei mesi estivi centrali (giugno-agosto 2023), il numero di voli nella rete Eurocontrol è aumentato del 7% rispetto al 2022, raggiungendo il 93% del livello pre-pandemia. Diverse aree, in particolare l’asse sud-orientale dalla Croazia alla Turchia, hanno registrato un aumento del traffico ancora maggiore, ben oltre il 10% rispetto al 2022. In media, si sono registrati 32.495 voli al giorno, con il giorno più trafficato, il 7 luglio, che ha raggiunto i 34.637 voli. I ritardi per volo dovuti alla gestione del flusso del traffico aereo (Atfm) sono stati simili a quelli dell’estate precedente, con 3,8 minuti per volo (3,7 nel periodo giugno-agosto 2022). I ritardi causati dalle condizioni meteorologiche sono aumentati significativamente da 1,0 minuti/volo a 1,6 minuti/volo. Senza l’elemento meteo, i ritardi Atfm per volo sono diminuiti del 18%, passando da 2,7 minuti/volo a 2,3 minuti/volo.

    Dieci milioni e 700mila aerei hanno solcato i cieli d’Europa nel 2024, quasi come ai tempi pre-Covid, ma anche più in ritardo secondo Eurocontrol, da cui risulta una puntualità media alla partenza del 66,2%, in miglioramento rispetto al 2023 (+1%) ma in calo nel confronto con il 2019 (-6,5%). Il tutto per 30 milioni di minuti bruciati perché si è andati fuori orario, come calcola la società specializzata RimborsoAlVolo. In pratica, quasi tre volte i voli.

    Secondo l’ultimo rilevamento di Eurocontrol, fatto in una giornata media di agosto, in Europa si assiste ad un calo del traffico aereo  compreso tra il 30 e il 40% rispetto al 2019. Solo Paesi come la Grecia fanno eccezione e riescono ad avvicinarsi ai livelli di due anni fa. Anche negli Stati Uniti, dopo un periodo roseo, i dati di traffico stanno subendo un rallentamento. Attualmente ci sono una media di 25.000 voli giornalieri da e per gli aeroporti europei, rispetto ai poco più di 10.000 di aprile.  I dati per l’estate 2021, nonostante il settore sia al 70% dell’attività del 2019,   sono migliori rispetto a quelli della scorsa estate. Ci sono 10.000 voli giornalieri in meno rispetto a prima del Covid, con circa un milione di voli persi.

    I dati di Eurocontrol segnalano che nella prima metà del 2018 i ritardi nella gestione del traffico aereo sono più che raddoppiati : 47.000 minuti al giorno, il 133% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.  Il ritardo medio per i voli ritardati dalle limitazioni del controllo del traffico aereo ha raggiunto i 20 minuti a luglio, con il ritardo più lungo che ha raggiunto 337 minuti.

    Il  livello di attività aerea prima della pandemia non si riprenderà almeno fino al 2024, è questo lo scenario secondo le previsioni dell'Organizzazione europea per la sicurezza della navigazione aerea, Eurocontrol. Molto probabilmente bisognerà aspettare fino al 2026 o,  nell’ipotesi più pessimistica, fino al 2029. Eurocontrol progetta diversi scenari, a seconda di quando sarà disponibile il vaccino contro Sars-CoV-2 o della fine spontanea della pandemia.

    Secondo Eurocontrol nei mesi estivi ci saranno circa 33mila voli giornalieri sull’Europa, con un aumento del +8% rispetto al 2022. I punti critici possono essere il ‘sovraccarico’ del traffico che sorvola Reims, nel Nord della Francia e Marsiglia nel Sud, nonché Atene e Budapest, che potrebbe vedere le compagnie aeree costrette ad impiegare più tempo per i collegamenti, con conseguenti ritardi. La guerra in Ucraina ha, inoltre, ridotto lo spazio aereo disponibile del 20%, si registra un calo del personale ATC a causa della pandemia e un aumento delle azioni sindacali. Sono stati emessi anche avvisi per Barcellona, Bruxelles, Londra, Nicosia, Varsavia e Zagabria per i giorni di punta, in particolare il venerdì e i fine settimana estivi.

    Aumento del 12% del traffico aereo nei cieli europei nella settimana  dal 15 al 22 giugno, durante la quale sono state riaperte la maggior parte delle frontiere interne in UE e gli aeroporti italiani sono fra quelli in cui si è verificato il maggiore incremento, secondo  l’ultimo bollettino settimanale di Eurocontrol.Il 23 giugno sono decollati e atterrati in Europa 8.769 velivoli, 959 in più rispetto alla settimana precedente (+12%). Nonostante la lenta ripresa del traffico aereo, la media dei movimenti resta però del 75,1% inferiore rispetto a un anno fa (26.501 voli in meno). Nella stessa giornata, la compagnia aerea più attiva è stata Turkish Airlines (401 movimenti), mentre l’aeroporto più trafficato Parigi Charles de Gaulle (425 movimenti).

    Per l'ultimo rapporto di Eurocontrol i cieli europei sono più affollati rispetto al periodo pre Covid. Nella settimana del 19 maggio si è registrata una media di quasi 33.000 voli al giorno, con un aumento del 2% rispetto al 2019.

    Secondo lo studio previsionale di Euromonitor International “Megatrends Shaping the Future of Travel”, che prova ad anticipare i destini dei prossimi cinque anni del turismo globale, l'industria dei viaggi dovrebbe continuare a crescere globalmente del +3,3% su base annua fino a raggiungere i 3 miliardi di miliardi di dollari entro il 2024. Per quell’anno, l’online rappresenterà la quota principale delle vendite di viaggi con il 52% di market share, con le vendite via mobile a prendersi un quarto del monte prenotazioni in termini di valore. Euromonitor International prevede che gli arrivi internazionali ammonteranno a 1,8 miliardi, dato finanche piccolo se comparato agli spostamenti interni ai singoli Paesi, che dovrebbero raggiungere i 19 miliardi. Quanto alla spesa media per arrivo, dovrebbe reggere alle pressioni sui prezzi e aumenterà marginalmente a 1.101 dollari entro il 2024, rispetto agli 1.088 dollari del 2019.

    La pandemia ha colpito duramente il settore turistico in tutta Europa: a causa delle restrizioni ai viaggi, nel 2020 i pernottamenti sono più che dimezzati in tutti i Paesi Ue, facendo segnare in media -52% rispetto al 2019, con 1,5 miliardi di notti in meno. Per l’Italia i pernottamenti persi sono stati circa 230 milioni (-53,3%). I Paesi più colpiti dalla crisi sono stati Cipro, dove i pernottamenti sono scesi del 77,7%, la Grecia (-72,5%) e Malta (-70,3%). I cali più contenuti sono invece stati osservati nei Paesi Bassi (-30,2%) e in Danimarca (-32,1%).

    Il Sustainable Travel Index 2021 premia ancora l’Europa nell’ultimo report di Euromonitor come destinazione attenta al cambiamento climatico. Sono ben 20 su 56 gli indici virtuosi in vetta ai quali è presente un Paese europeo, su un totale di 99 Stati mappati globalmente.
    Il migliore in assoluto è la Svezia non soltanto per l’incredibile numero di asset naturali (fra cui ben 30 parchi nazionali), per la quantità di ecolodge o ancora per le best practice adottate, ma anche per l’alto livello di sostenibilità raggiunto in 23 centri urbani, con alla guida grandi città come Götheborg e Stoccolma. È però Madrid a occupare la prima posizione del Sustainable Cities Index, mentre l’Estonia, Paese con la miglior qualità dell’aria, registra il più alto tasso di avanzamento in 15 indici.

    Secondo uno studio di Euromonitor  Hong Kong occupa il primo posto nella classifica delle 100 città più visitate al mondo nel 2017  (con 27,8 milioni di arrivi internazionali), seguita da Bangkok e Londra.

    Secondo l'analisi di Euromonitor International, i numeri in ascesa certificano una ripresa solida, ma il comparto ora deve fare i conti con il vento della crisi e del costo della vita che soffia sempre più forte.Il primo trend riguarda la Cina, che resta il catalizzatore per una piena ripresa del turismo.

    Nonostante il caro vita, ben l'80% dei viaggiatori sarebbe disposto a spendere il 10% in più per viaggi sostenibili secondo il rapporto Euromonitor, che fa luce sul fenomeno dei viaggi 'green' e che sottolinea anche come una quota non indifferente (il 41%) sia disposta a pagare addirittura il 30% per tutelare l'ambiente. L'indagine di Euromonitor analizza anche, tramite il Sustainable Travel Index, le destinazioni più 'green': l'Europa domina questa classifica con i primi 17 posti. Sul gradino più alto, come già accaduto in passato, la Svezia, seguita da Finlandia e Austria. La new entry della top ten di quest'anno è l'Uruguay, che sale di 15 posizioni.

    Secondo Euromonitor il viaggio è tornato, la staycation – ovvero la moda pandemica di “non viaggiare” – sta rallentando, mentre i flussi internazionali sono tornati a crescere, registrando quest’anno un +88%. Il turismo interno, invece, è aumentato solo del 19%, a fronte del 24% del 2021. La spesa turistica si prevede raggiungerà per fine anno il 58% dei livelli pre pandemia. Comunque sia, il ritmo della ripresa è incalzante, addirittura “senza precedenti”. Un recupero che sarà “costante” e vedrà ancora al timone Nordamerica ed Europa, tra i primi a riaprire i confini. Ma c’è chi come l’Asia Pacifico, è in ritardo a causa di mercati come la Cina penalizzati dalla politica zero Covid. “Decimato” anche l’outbound dalla Russia, compromesso dall’invasione dell’Ucraina da cui sono scaturite le sanzioni. Mutamenti di scenario che – a detta dei ricercatori – vedono destinazioni e stakeholder diversificare i modelli di business e attingere a nuovi mercati di origine per garantire entrate sostenibili.

    Secondo il  rapporto di Euromonitor International, Accelerating Travel Innovation after Coronavirus, entro la fine del 2020 si prevede un calo degli arrivi a livello mondiale sono p del 50% . In Europa, in particolare, il 2021 vedrà un forte rimbalzo della crescita del Pil reale del 5% e un aumento del 76% delle entrate in valuta, con il turismo sostenibile che giocherà un ruolo importante nel processo di ripresa.

    Secondo le ricerche sui viaggi di Euromonitor International l’Italia dovrà aspettare il 2025 per tornare ai livelli pre-crisi. Turchia, Grecia, Croazia sono destinate a correre più velocemente, mentre Spagna e Francia avranno ritmi più lenti. La premessa sono i numeri non esaltanti che hanno fatto registrare un -74% di spese inbound nel 2020 e la stima delle spese ancora nettamente negativa per il 2021 con un -56% comparato al valore del 2019.

    Secondo l’ultimo rapporto di Euromonitor dal titolo "Climate Emergency to Force a Revolution in the Industry” , a  seguito del Coronavirus, quasi il 60% dei consumatori ha dichiarato che ridurrà i propri viaggi internazionali a breve e medio termine. Nello scenario Covid-19 peggiore delineato,  la domanda mondiale di turismo potrebbe precipitare dell’80% nel 2020, con potenziale ripresa ai livelli pre-crisi in quattro anni.