I dati raccolti da Hotrec mostrano che, nonostante gli sforzi degli hotel per promuovere la vendita diretta, la dipendenza dalle agenzie di viaggio online (ota), guidate da Booking, è aumentata nel corso degli anni. Nel 2023 è salita al 29,1%, quasi dieci punti percentuali in più rispetto al 2013, quando era al 19,3%. Booking rappresenta già il 71% delle vendite alberghiere effettuate dalle agenzie di viaggio online in Europa, il che rappresenta un aumento di 11 punti percentuali rispetto al 2013, quando la sua quota era pari al 60%. Seguono a grande distanza Expedia e HRS, con pesi rispettivamente del 14,4% e del 16,6%.
La dipendenza degli alberghi da questo canale di distribuzione è particolarmente preoccupante per le strutture più piccole. Tra quelli con meno di 20 camere, il 27% dichiara di distribuire tra il 30% e il 49% della propria offerta tramite Ota, mentre una percentuale identica vende più della metà dei propri alloggi tramite questo canale.
Il problema dell’overtourism non lascia indifferenti i turisti italiani secondo l'indagine condotta da Evaneos, azienda che ha fatto dei viaggi sostenibili la sua missione, da cui emerge che il 70% degli intervistati ha rinunciato almeno una volta a visitare un’attrazione per l’eccessivo affollamento e di questi il 27% dice di aver spesso sperimentato questo fenomeno. Tra le mete italiane associate maggiormente ad un’eccessiva pressione turistica, Piazza San Marco a Venezia, il Colosseo e la Fontana di Trevi a Roma.
Tra le situazioni riscontrate più di frequente dagli intervistati quella di sentirsi oppressi dalla folla (31,7%) e quella di osservare sporco e rifiuti nei siti turistici (48%). Mentre vengono segnalati maggiormente tra gli impatti rilevanti del fenomeno, l’aumento dei prezzi locali (57,5%) e il degrado della qualità della vita dei residenti (43,6%).
Il 77% degli italiani passerà le proprie vacanze nel nostro Paese nei prossimi 12 mesi, in base alla ricerca Visa Travellers Survey, realizzata in collaborazione con Ipsos, che ha coinvolto 550 persone. Il 49%, invece, si recherà in un altro Stato europeo, Spagna (32%) e Francia (21%), in Extra Europa, gli Usa sono la destinazione preferita, (55%) mentre in Asia guida il Giappone. Come sempre, il numero maggiore di partenze è a luglio e agosto: il 40% punta su città “iconiche”, il 38% intende soddisfare i propri interessi culturali, il mare la fa da padrone (38%) se ci riferisce al tempo libero. Nel pianificare la prossima vacanza, il 61% degli italiani ha previsto un budget di spesa pressoché invariato rispetto allo scorso anno: in media gli italiani stanzieranno, per 2 persone, 1.418 euro a testa, budget che sarà più alto (1.323 euro) per le destinazioni europee e di 2.719 euro per quelle extraeuropee rispetto ai viaggi in Italia (1.053 euro).
A giugno l’Italia registra un tasso di saturazione (il numero di offerte "vendute" rispetto al numero di offerte disponibili) delle strutture ricettive prenotabili tramite le piattaforme online pari quasi al 36%, superando di quasi 2 punti percentuali il valore di maggio. Gli affitti a breve termine risultano la soluzione preferita con un tasso di saturazione che sfiora il 39%. I turisti mostrano, inoltre, una chiara preferenza per le città d'arte (50%), ma anche per le località lacuali (47%) e termali (45%). Si osserva come, nonostante un aumento del 10% dei prezzi dei soggiorni rispetto all'anno precedente, l'Italia rimanga complessivamente - con un prezzo medio di 134€ a notte - più conveniente rispetto ai principali concorrenti dell'Europa mediterranea.
A giugno i tassi di saturazione OTA regionali restituiscono una evidente attrazione dei turisti per le città d'arte di Lazio (61%), Veneto (56%), Friuli-Venezia Giulia (54%) e Toscana (52%) che registrano valori superiori rispetto alla media nazionale (50,3%). Anche sul fronte dei prezzi medi dei soggiorni, il Lazio registra i valori più elevati (264€), seguito da Veneto (235€), Lombardia (229€), Toscana (217€) e Trentino-Alto Adige (190€).
L’Aerospace Defense and Aviation Outlook 2024 di AlixPartners evidenzia come l’industria aerospaziale continui a crescere nel 2024 grazie alla forte domanda di voli alle aerolinee e agli ordini record per l’aviazione commerciale.
L’ultima edizione dello studio prevede così una continua ripresa post-Covid per molti segmenti, trainata da una domanda record. Tuttavia, il settore si trova ad affrontare una serie di sfide operative. Nell’aprile 2024 il traffico aereo è tornato al livello del 2019, o addirittura lo ha superato nella maggior parte delle regioni del mondo, evidenziando un ritorno alle abitudini di viaggio pre-pandemia. L’Asia è l’unica regione ancora sotto i livelli del 2019, con il mercato internazionale dalla Cina ancora ben al di sotto i livelli di 5 anni fa.
Il traffico aereo è previsto aumentare di quasi il 10% nel 2024, dopo un aumento del 38% nel 2023.
Il turismo scolastico è tornato a livelli pre-pandemici, addirittura superando il 2019 secondo l’indagine ‘Turismo scolastico, strumenti e prodotti di supporto alla didattica: dati e tendenze degli istituti scolastici italiani’ 2023/2024, condotta da Didatour, che ha coinvolto insegnanti di ogni ordine e grado in tutta Italia, rivelando un aumento significativo delle uscite didattiche e dei viaggi d’istruzione. Rispetto allo scorso anno scolastico aumentano le mete artistiche e culturali che vengono scelte dal 49% delle scuole primarie, dal 77% delle secondarie di primo grado e dal 59% delle secondarie di secondo grado. In calo le esperienze naturalistiche a causa delle condizioni meteorologiche imprevedibili. Anche nell’anno scolastico 2023/2024, per le gite di più giorni, docenti e studenti preferiscono l’Italia (43% contro l’11% delle mete estere). Le città più visitate sono Firenze, Napoli e Roma seguite da Trieste, Venezia, Milano, Perugia e Torino.
Le scuole secondarie di secondo grado optano per viaggi di più giorni (85%) come anche le secondarie di primo grado (75%); rimane positivo il trend delle uscite lunghe anche per le primarie (25%), tenendo conto che il dato pre-pandemico era decisamente molto basso (8%).
Money stila la classifica dei Paesi più costosi al mondo, dove il costo della vita, ma soprattutto la spesa quotidiana di beni e servizi (con punteggi da 10 a 100) risultano molto cari per tutti i portafogli, compresi quelli di chi vi soggiorna per turismo e vacanze. Al vertice troviamo la Svizzera (col punteggio di 75), seguita da Singapore (72), Hong Kong (65), Islanda (63), Bahamas (62) e Usa (56). Solo 30ª l’Italia, con un livello medio di prezzi accettabile (38), soprattutto per affitti e acquisti di beni di servizio, un posizionamento simile a quello di Malta (39), mentre la Spagna (32) risulta addirittura ancora più economica e la Grecia (34) figura tra i Paesi molto convenienti dove vivere e trascorrere vacanze, al pari del Portogallo (33).
Nella classifica più della metà delle destinazioni sono europee tra queste figurano anche Danimarca, Olanda, Francia e Germania e appaiono scontate le posizioni alte occupate dagli Emirati Arabi e Nuova Zelanda.
Il quadro dell’inflazione presentato dall’Istat per il mese di giugno mostra un generale calo dei prezzi dei servizi ma se quelli dei trasporti aerei e marittimi mostrano un crollo verticale, quelli di hotel e biglietti del treno, pur diminuiti, restano ancora decisamente superiori al tasso di inflazione.
I servizi di alloggio, ad esempio, pur calando su base annua, aumentano del 3,4% sul mese, livello sempre ben superiore allo 0,8% del carovita. I servizi relativi ai trasporti, poi, salgono dello 0,9%. Tra questi, anche se il prezzo dei biglietti aerei mostra un crollo verticale su un anno prima (-10,9%), rispetto a maggio segnano un rialzo a due cifre, pari al +10,6% anche a causa di fattori stagionali. Sempre tra i trasporti, quello marittimo segna un -5,1% rispetto a maggio, mentre accelerano sia su base tendenziale sia rispetto a maggio i prezzi dei biglietti dei treni (da +8,1% a +9,3% in un anno; +0,2% su base mensile). Accelerano i prezzi del trasporto passeggeri su rotaia (da +8,1% a +9,3%; +0,2% su base mensile).
Trent’anni di turismo mondiale hanno trasformato completamente il settore, facendolo crescere in maniera esponenziale da una parte e contemporaneamente modificando la geografia delle mete più richieste, con l’eccezione delle primissime posizioni secondo quanto emerge dall’analisi dei dati Unwto nell’arco di tempo compreso tra il 1995 e il 2023.
In questi tre decenni il turismo ha raddoppiato i suoi numeri. Tra alti e bassi, considerando che nel mezzo ci sono state due guerre, il crollo delle torri gemelle e la pandemia. La Francia, che in quasi 3 decenni passa da poco più di 60 milioni di turisti del 1995 ai quasi 100 milioni del 2023, mantiene inalterata la prima posizione. Sostanzialmente stabili tutti i primi cinque piazzamenti, con un’alternanza nella graduatoria tra Stati Uniti, Spagna, Italia e Cina.